Eiichiro Oda: tutto ciò che devi sapere sul creatore di One Piece

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Tutto ciò che c’è da sapere su Eiichiro Oda, creatore del manga dei record: One Piece

EIICHIRO ODA

 è nato il 01/01/1975 nella città di Kumamoto, giù all’età di 4 anni decide di intraprendere la carriera di disegnatore di manga.
All’età di 17 anni riceve il “jun-nyuusen”, il secondo più importante premio al 44th Tezuka Awards (un concorso di di disegnatori di manga in collaborazione con i personali editoriali di Weekly Jump e Monthly Jump). La sua prima opera è stata Kami Kara Mirai no Present (“Un regalo del futuro da dio”), pubblicato da Jump nell’ ottobre del 1993. Il suo talento è stato notato dal settimanale “Jump” quando ha ottenuto il premio Hop-Step Awards (altro concorso mensile dedicato ai disegnatori di manga) nel 1993 con il suo lavoro Ikki Yakou (“Un viaggio nella notte del diavolo”). Nel 1994 abbandona l’università per andare a Tokyo dove studia come assistente per tre autori di Jump: Shinobu Kaitani (Midoriyama Police Gang), Masaya Tokuhiro (Jungle no Ouja Tar-chan and Mizu no Tomodachi Kapparman), e Nobuhiro Watsuki (Rurouni Kenshin). Durante il suo apprendistato, Eiichiro Oda ha pubblicato due brevi storie: Monsters nel 1994 nel Autumn Special (la rivista stagionale creato dal personale settimanale di Jump, ora chiamata Akamaru Jump) e la prima delle due versioni del Romance Dawn nel 1996 Summer Special. Alcuni mesi più tardi è entrato nelle pagine del settimanale Jump con il secondo capitolo di Romance Dawn, pubblicato nell’edizione numero 41 del 1996.

  • Gruppo sanguigno: A
  • Cosa ama: musica svedese, buon caffè, PuyoPuyo, Lego, film
  • Cosa odia: scarafaggi
  • Artista favorito di manga: Akira Toriyama

INTERVISTA AD EIICHIRO ODA

Prima di tutto, ci potresti dire quando hai deciso di diventare un mangaka?

Dovrebbe essere stato nel momento in cui venni a sapere che esisteva un lavoro simile. Quando stavo all’asilo mi piacevano molto i lavori di Fujio Fujiko ma quando venni a sapere che tutto quello che facevano per guadagnarsi da vivere era fare disegni divenni geloso. a quel tempo questo significava “non lavorare proprio”. Ovviamente per un mangaka “lavorare” significa fare disegni, ma quale ragazzino pensa che disegnare significa lavorare? “lavorare” voleva dire mettersi un vestito e andare in ufficio proprio come mio padre. E così questo è il perché io volli diventare un disegnatore. già a quell’età amavo disegnare e la gente intorno a me diceva sempre che ero bravo così cominciai a acquistare sicurezza nei miei lavori.

E poi, come sei andato avanti?

Ho iniziato a lavorare per commissione quando avevo 15 anni e vinsi un premio all’età di 17.
Ma da questo punto le cose diventarono più difficili. Per quanto i disegni erano impegnativi, non ebbi nessun problema, ma un manga è diverso da un’insieme di tavole. Scrivere storie fu per me una cosa veramente complicata. Ogni volta che mostravo al mio capo-editore una rude bozza lui trovava tutti i punti deboli del lavoro e io non potevo andare avanti. Quello fu il primo “muro professionale” che colpii. A quel tempo credevo che le persone che facevano dei bellissimi disegni diventavano grandi mangaka, perché tutti i mangaka che conoscevo disegnavano bene. così iniziai seriamente a pensare a quella cosa chiamata “storia”. Così continuai ad avere per obbiettivo diventare un mangaka, e dopo essermi diplomato andai al college di Kumamoto ma dopo un anno lì inizia a pensare: “Questo è veramente una perdita di tempo”, così decisi di andare a Tokio. Era certo che odiavo studiare ma più di questo, continuando su quella strada come uno studente del college mi dava un senso di imminente distruzione (ride)… perché tutti gli studenti del college fanno delle feste, giusto? (risate)

Ci fu qualcuno al college che voleva diventare un mangaka come te?

No, nessuno. veramente, sapete io nascosi il fatto che disegnavo manga a molti miei amici.
Non so ora ma all’epoca gli amatoriali scrittori di manga erano presi in giro. Non volevo essere chiamato otaku così decisi che finché non fossi diventato un professionista sarei stato segretamente un “mangaka nascosto” (risate) Se lavori bene e ce la fai, sei accettato così come sei e non hai bisogno di lavorare nascosto. così lavorare in quel modo penso che mi diede la forza per andare avanti nella carriera di mangaka, “voglio essere un professionista il prima possibile” Così volendo andare subito in azione ho lasciato il college e il mio editore mi ha introdotto a una presentazione come un assistente.

Come fu la prima volta che vedesti un professionista all’opera?

Fu nel 1994 quando divenni l’assistente di Shinobu Kaitani (Liar Game, Somurie), quando ancora Midoriyama Police Gang usciva sulla rivista JUMP, e la cosa che più mi shoccò fu la bellezza dei disegni originali. Poiché le pagine della JUMP sono fatte di carta riciclata sembrano ruvide e sporche, giusto? ma i modelli originali sono eccellentemente belli. 10 volte più belli di quanto immaginassi. Allo stesso tempo io vidi un sacco di posti di lavoro differenti ma ogni volta che vedevo le stampe originale rimanevo senza fiato. I miei lavori non erano nemmeno degni di confronto.

C’era qualcos’altro a proposito del lavoro professionale che ti attirava?

Dopo che il lavoro di Shinobu Kaitani finì, io lavorai con Masaya Tokuhiro (Jungle King Taa-chan, Vampire) e ammiravo come lui era capace di fare il suo lavoro esattamente come lo aveva pianificato. Lui è un vero professionista. ho sempre cercato di imparare attraverso l’osservazione ma credo che non sono quel tipo di mangaka (ride)

Che lavori hai fatto mentre aiutavi il maestro Tokuhiro?

Ho disegnato scenari per Taa-chan, e il suo lavoro successivo, Mizu no Tomodachi Kappaman. Io rimasi con lui solo per un anno e mezzo ma mi insegnò una gran quantità di cose. Come disegnare il profilo di un personaggio, tecniche per l’espressioni e cose simili… Dopo aver smesso di essere il suo assistente ci siamo scambiati solo New Year’s Card (l’equivalente giapponese degli auguri di Natale) ma lui ha dato un enorme contributo alla mia vita.

A proposito della tua vita come assistente, molti menzionano il maestro Nobuhiro Watsuki. Dopo che hai terminato di lavorare con Nobuhiro, sei andato subito a lavorare per Watsuki (Rurouni Kenshin, Embalming)?

Si, quasi. Ma veramente non rimasi lì molto a lungo. credo che riuscii a lavorare a tempo pieno per solo 4 mesi. Dopo questo mi volli preparare per il mio (imminente) lavoro in serie così lavorai lì ogni altra settimana.

Ci potresti raccontare qualche ricordo particolare che ti è rimasto impresso lavorando con Watsuki?

Si, mmm, mi fu possibile creare molte relazioni dal posto di lavoro accanto Watsuki. Non so se si possono chiamare amici dei “Compagni di manga” o “Mangaka rivali” come noi, ma quello era il posto dove ci incontravamo tutti. era un posto fantastico dove stare. Per un pò ci fu il tempo in cui i più popolari Mangaka della JUMP vennero tutti dal posto di Watsuki. Da quando eravamo assistenti volevamo tutti coltivare noi stessi con l’attitudine di “diventiamo tutti autori di serie”, fui così felice quando questo divenne realtà.

Di tutti quelli che tu consideri rivali, che ti rimane più in mente?

Hiroyuki Takei (Shaman King). Fin da allora ha questo fantastico senso artistico. Lui continua a farmi sentire come “Woah! è fantastico!”, ancora ora. Fa dei disegni e delle trame che mi fa pensare “Non c’è modo che io possa disegnare questo!”. è fortissimo anche nel mecha, è un ragazzo incredibile, veramente.

Per favore ci permetta di parlare un pò su prima che One Piece debuttasse in serie. C’è stata una versione pilota, naturalmente stiamo parlando di Romance Dawn (pubblicato nel fanbook Red di One Piece, e nella collezione di piccoli lavori Wanted!). Come esattamente hanno preso vita queste storie?

Scrivere un manga su dei pirati era qualcosa che volevo fare fin da quando stavo alle medie. Ma non era qualcosa che volevo fare in una volta sola. La portata del progetto sarebbe stata piccola e non ci sarebbe stato modo di fare tutto ciò che avrei voluto. Così sono arrivato a un punto che se l’avessi dovuto fare, l’avrei fatto in serie. Ma creare una serie non era qualcosa in cui potevo imbarcarmi. Prima della creazione della serie tutti i miei piccoli lavori furono già usati….Così ero veramente appeso a un filo e preparavo me stesso pensando, “se questo non funziona dovrò mollare tutto”, e questo è da dove venne fuori Romance Dawn. Era come tirare fuori intatta la carta da collezione del rookie Mickey Mantle di famiglia a una vendita di oggetti usati con cibo per moneta (in pratica che è come prendere la preziosa spada cimelio di famiglia all’ultima bancarella). Così si può dire che è stata scritta come se l’inizio di questa grande storia facesse capire chiaramente che è una storia fatta per durare a lungo. Come se io dicessi a tutti “Guarda, io voglio veramente scrivere questa storia” (ride). E così alla fine, è stata presa per la messa in serie e divenne One Piece.

Sembrerebbe che tu avessi già stabilito molte delle idee di base già al tempo di Romance Dawn.

Si, Rufy c’era, il frutto Gomu Gomu…a proposito, il frutto si chiamava originariamente solo Gomu Fruit. Poi il mio editore disse “Ma non c’è veramente un Gomu Fruit?” Cambiai pensiero in meno di un secondo ma ora guardando indietro, quella fu proprio una un’idea pazza e bella! (ride)

Si ma, qualcuno potrebbe dire che è così perché avevi già in mente lo schema generale dagli anni delle medie.

No, davvero, io non avevo in mente questa trama divisa in saghe. A dire il vero, fin quando i contenuti della storia vanno avanti, io non ho veramente pensato a niente. Io avevo in mente solo i fondamenti di base e che volevo che fosse una storia immensa, questo è tutto.

Questo non ce lo aspettavamo. Come lettore, solo più tardi divenne chiaro il significato implicito che c’era nella storia di Lovoon. Io credevo che avessi già stabilito tutto nei minimi particolari…

Be ora quello, di conseguenza, è qualcosa che avevo tenuto in serbo per mooooolto tempo. (ride) Certamente, al tempo che scrissi la storia di Lovoon, sapevo che ci sarebbe stato uno “scheletro musicista”, mi mancava solo di “progettarlo” o sapere quando svelarlo. Io credevo veramente di tirarlo fuori presto ma la storia continuava a allungarsi prima che capissi che era arrivato il momento di rivelarlo. E questo è tutto. Io pensavo a proposito della storia rude come dei racconti spezzati e per quanto io continuassi a dargli un ordine o quanto tempo spendevo per raccontare ognuno di esso, bene io sarei andato avanti con qualsiasi cosa mi venisse meglio. Ogni volta che uno schizzo con un’idea prendeva il sopravvento nella mia mente dovevo pensare a un altro piano, così continuavo tipo ” Oh! Userò quella gang qui” ci sono molte “saghe” che ho scritto cosi.

Per esempio?

Bhe come gli Uomini-pesce. Sarebbero dovuti apparire nel Capitolo 3 ma l’idea fu scartata. Ma ho continuato a tenere in mente l’idea e finalmente l’ho usata per la saga di Arlong. Quella fu un’altra idea che avevo intenzione di usare prima. In ogni modo, quando incomincio a scrivere, le cose cominciano a uscire di getto. I lettori possono pensare, “Gli è venuto in mente COSÌ tanto tempo fà?”, ma allo stesso tempo io penso ” Non credevo che questa cosà sarebbe uscita COSÌ tanto tempo dopo” (grandi risate). Insomma, all’inizio volevo veramente portare questa storia a una conclusione molto prima di ora, ma prima che io realizzassi ciò, è diventata ciò che è ora. Immaginavo che Rufy avrebbe raccolto la sua ciurma in un anno e mezzo, si sarebbe imbarcato in grandi avventure, e finito tutto in 5 anni.

Parlando a proposito, quanto pensi che mancherà alla conclusione?

Ci sono troppe cose a cui pensare, così speravo che tu non mi facessi questa domanda, ma…. mmmmm credo che sia passato più o meno metà viaggio… nah, smettiamola di pensarci ora.

Non solo il fumetto, ma One Piece è anche un anime molto famoso. Divenne un anime circa 2 anni dopo l’inizio della serie manga, come ha preso la notizia?

 

Bhe si, come voi vi aspetterete, ero eccitato al fatto che One Piece sarebbe diventato un anime. Ero un pò preoccupato e curioso su che tipo di persone l’avrebbe disegnato così speravo vivamente che mi avessero lasciato incontrare il direttore e il produttore presto. Mi chiedevo inoltre chi avrebbe dato voce a Rufy e ai compagni. in verità, in merito ai doppiatori, fin da quando ero un assistente, dal tempo in cui scrissi Romance Dawn pensavo a queste cose e credevo che Mayumi Tanaka sarebbe stato perfetta per Rufy. Così quando fu deciso che l’avrebbe fatto lei, fui molto contento.

Ha chiesto di lei in particolare?

In verità non dissi niente su questa cosa, ma alla fine lei fu decisa ugualmente! Lasciai ai professionisti tutto ciò che riguardava l’anime perché la mia decisione era quella che sarebbe stato meglio stare zitto e “togliermi dalle scatole” così tenni chiusa la bocca ma in quel momento lei venne a fare le audizioni. appena lesse il copione per me pensai ” ECCOLA, QUESTA È LA VOCE!” Ero contento di molti aspetti dell’anime ma la gioia più grande venne proprio dal fatto di avere come doppiatore del personaggio principale la persona che avevo immaginato io.

Che storia drammatica! okay, andando avanti potresti parlarci un pò a proposito della sempre famosa e fantastica abbondanza di informazione che troviamo nei volumi stampati, “L’angolo delle domande”, SBS. qual’era il tuo intento quando le hai iniziate?

Quando ero un bambino, non dico il nome, ma c’era un certo manga dove l’angolo delle domande all’improvviso scomparve (senza errori sta parlando di Dragon Ball). Mi piacevano molto così quando finirono fui molto deluso. Quando qualcuno diventa molto famoso, diventa anche molto occupato e sembra che ci fosse una serie di casi in cui l’angolo del lettore non può continuare. Ma questo non mi soddisfa. Così decisi che se fossi mai diventato un autore di manga, non avrei mai smesso di pubblicare l’angolo delle domande. Non è limitato al manga, ma l’idea di base scaturisce dall’idea “Non voglio che qualcuno sopporti qualcosa che a me non sarebbe piaciuta”.

Ma non è difficile scrivere le SBS mentre si sta continuando a lavorare con la serie?

Leggere le lettere tutte in una volta è dura, così ogni settimana ne leggo un pò, e scelgo quelle che sembrano poter essere giuste per le SBS. Quando arriva il momento di pubblicare il volume scelgo quelle da usare proprio in questo gruppo. credo che ci voglia un intero giorno per fare ciò. E poi devo ancora disegnare la cover per il volume, per questo dire che che non è difficile sarebbe una bugia. Ma ho già deciso che questo è qualcosa che devo fare, quindi anche se non mi piace, è qualcosa che non smetterò. (ride) Cioè voglio dire, è pesante, ma è anche divertente. Alcuni bambini dicono cose che io non avrei neanche immaginato. Tutti scrivono queste incredibili stupide fesserie e qualche volta la gente ha anche il sospetto che le scriva io, “Le scrive da solo?”, no le SBS sono al 100% provenienti dalle lettere. io le leggo, le scelgo, e scrivo le risposte.

Bene, allora credo che questo vuol dire che vuoi che i tuoi fan continuino a produrle in gran quantità! Okay, questa sarà l’ultima domanda. sembra che manchi ancora un pò di tempo prima che One Piece raggiunga la sua conclusione, ma dopo di questo, come autore di manga, che tipo di tema seguirai, cosa pubblicherai?

Si, veramente ci sono un sacco di cose che mi piacerebbe fare. Non solo inerenti ai manga, Infatti mi piacerebbe anche fare un film. comunque, non come prima, al posto di un racconto epico preferirei disegnare storie brevi ma piene. Dopo aver finito One Piece non credo che farò un’altra serializzazione a lungo termine. Dopo averlo completato credo che farò come il maestro Akira Toriyama, pubblicherò storie di un singolo volume separate da un pò di tempo. Adesso desidero veramente quel tipo di stile. E questo è esattamente perché ora metterò tutte le mie energie in One Piece. Se penso che questo è il mio primo e ultimo manga a lungo termine, la mia motivazione non finirà.

Così pensi di spingere te stesso fino ai tuoi limiti.

Beh, vado fino a dove posso arrivare senza uccidermi (ride).

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