Arlong e gli uomini pesce: le meraviglie della fauna marina

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Gli incredibili denti di Arlong, i proiettili d’acqua di Pciù e il mostro marino Momu. Quando la realtà è talmente stupefacente da sembrare fantasia

TTutti i membri della ciurma di Arlong hanno le caratteristiche di un pesce particolare. Hatchan, Kuroobi e lo stesso Arlong sono ispirati ad animali marini molto conosciuti. Meno popolari, però, sono i pesci a cui Oda si è ispirato per Pciù e Momu: il pesce arciere e il pesce mucca.

Partiamo senza indugio da Momu: un mostro con il muso e il corpo che ricordano una mucca. Anche in natura esiste un pesce che richiama alla mente una mucca, e perciò è così chiamato. Si tratta di un pesce di media grandezza, 40 cm circa, appartenente alla famiglia degli Ostraciidae, che vive principalmente nell’Oceano Indiano e nell’Oceano Pacifico. Il nome viene principalmente dalla sua colorazione. Generalmente, appare di colore giallo con delle striature più scure, o marroncine, e numerosi puntini turchesi presenti su quasi tutto il corpo, tranne che sul ventre; tuttavia, esistono pesci mucca che presentano altri colori dominanti, come il verde.

Ha una particolare bocca ad “O” nella quale i denti sono fusi insieme in quattro placche: due nella mascella  e due nella mandibola. Altra particolarità di questo pesce sono le lunghe corna ossee: due di esse presenti sopra gli occhi, le altre due all’estremità inferiore della pinna caudale. Dotato di due pinne, una dorsale e una anale, sprovviste di spine rigide, possiede una grande mobilità e la capacità di nuotare anche all’indietro.

Si nutre di spugne, alghe, granchi, gamberetti e altri piccoli animali che può trovare nei fondali marini. In caso di pericolo è in grado di emettere un muco altamente velenoso; tuttavia, si tratta di un pesce poco resistente alle malattie o alle ferite della pelle, soprattutto alle corna, che raramente si rimarginano.

Il pesce arciere

Passiamo ora ad uno dei comandati della ciurma di Arlong: Pciù. I suoi proiettili d’acqua sono letali come delle vere e proprie pallottole; ugualmente letale per le sue prede è il pesce arciere. Si tratta di un pesce appartenente alla famiglia dei Toxotidae. Grande intorno ai 30 cm, vive principalmente nelle zone tra l’Asia sud orientale e l’Australia.

Presenta un corpo argenteo striato di nero sul dorso. Sembra che le pinne dorsali e ventrali siano spostate verso la coda al fine di agevolare il nuoto con parte della testa fuori dall’acqua. Questo particolare modo di nuotare è necessario al pesce in quanto si nutre di piccoli insetti terrestri, come ragni, zanzare e libellule. Per via di questa dieta, vive principalmente nelle acque salmastre dei fiumi, in vicinanza delle mangrovie. In generale sfrutta il movimento dell’acqua per avvicinarsi alle prede. Arrivati abbastanza vicini, alcuni pesci arcieri, specialmente i più giovani ed inesperti, saltano in modo da afferrare le prede sulle foglie più vicine. Solitamente, però, la loro tecnica di caccia è più caratteristica.

I pesci arcieri colpiscono le prede con un forte getto d’acqua, che le fa cadere, tramortite. Si pensa che la forza dello spruzzo sia generata dalla particolare forma della bocca, che non solo gli permette di orientare il getto, ma anche di regolare la quantità d’acqua da impiegare; si genera così una forza di impatto maggiore rispetto alla forza dello spruzzo. Alcuni pesci diventano talmente esperti da riuscire a colpire anche insetti in volo.

Denti da squalo

Nel manga vediamo Arlong sfruttare durante lo scontro con Rufy la continua ricrescita dei propri denti. Anche se è vero che gli squali sono caratterizzati da un continuo ricambio di denti, il processo è leggermente diverso da come ci viene mostrato.

Gli squali sono dotati di due o tre file di denti. Solitamente gli squali sfruttano solo la prima fila, mentre le restanti rappresentano delle “scorte” in continuo sviluppo. I denti non sono attaccati alla mandibola, ma alla membrana dentale e si sviluppano lungo la superficie della cartilagine attraverso un sistema che gli permette di ruotare in avanti, nel caso in cui i denti della prima fila dovessero cadere. Gli squali possono perdere i denti a causa di contusioni, ma in genere il cambio avviene naturalmente e si stima che, per la maggior parte degli squali, avvenga ogni due settimane.

Nella storia, i denti di squali ritrovati dagli uomini hanno ricoperto diversi ruoli. In Oceania e in America, piccoli e affilati denti di squalo venivano utilizzati per fabbricare armi come bastoni e pugnali, che venivano poi utilizzati per gli impieghi più disparati, come cacciare, intagliare o cucinare.

Durante il Rinascimento europeo, i denti fossili ritrovati venivano ritenuti lingue pietrificate di draghi e serpenti; per via di questa credenza, si iniziò a pensare che fossero un rimedio contro veleni e tossine. Tra nobili e reali si sviluppò dunque l’usanze di indossarli come pendenti, o anche solo di portarli in tasca, come portafortuna.

Sempre più a fondo

Gli uomini pesce sono stati la prima razza, differente eppure simile a quella umana, che si incontra nel manga. Così come sembrano infinite le razze che poco alla volta fanno la loro comparsa nel corso della storia, così possono sembrare infinite le specie animali che popolano il nostro pianeta, soprattutto quelle marine. Molte tipologie di pesce sono a noi ancora sconosciute, vista la difficoltà che abbiamo ad esplorare le acque più profonde. Dopo secoli di storia e di scoperte in vari campi, dobbiamo ammettere che di questo nostro meraviglioso pianeta conosciamo ancora poco.

 

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