One Piece 1057: commento e analisi dell’ultimo capitolo – La saga di Wano giunge a conclusione
One Piece 1057: analisi del Capitolo
Fine.
Partiamo dalla conclusione.
Dopo 4 anni, 1509 giorni, 148 capitoli, possiamo mettere un punto alla saga di Wano. Forse, non il miglior arco narrativo di One Piece, ma sicuramente uno dei più importanti.
Wano è cominciata il 3 Luglio del 2018 con il capitolo 909. Ricordate le nostre aspettative al tempo? Dopo Whole Cake Island – e la piccola ma stupenda saga del Reverie – mettevamo piede nella terra dei Samurai, un’isola che attendevamo da tempo e che avevamo voglia di conoscere. Si trattava del Giappone, dello scontro contro Kaido, dell’atto conclusivo della storia che ci portavamo avanti da Punk Hazard con Momonosuke e Kinemon. Eravamo certi di dover leggere qualcosa di straordinario, qualcosa che forse ci avrebbe ancor più legato a One Piece.
E poi? Come sono andate le cose?
Wano è stata una saga di alti e bassi. Né un capolavoro, né una merda come alcuni vogliono farvi credere. Forse è addirittura ingiusto giudicarla nel suo insieme. E’ così lunga che andrebbe spezzata e valutata in momenti. Lo stesso Oda ha deciso di dividerla in atti, un po’ per renderla simile a un racconto teatrale, un po’ per farla respirare.
Ci sono personaggi che fanno parte di un atto (mi viene in mente Urashima) e che poi scompaiono totalmente. Questo perché il loro ruolo non era importante per la saga in sé per sé, ma soltanto per quell’esatto momento. E’ un qualcosa che a teatro accade spesso, e come sappiamo benissimo Wano è teatro.
Ed è proprio da uno spettacolo teatrale che parte il capitolo 1057.
LA VENDETTA DI ODEN KOZUKI
“Il ciel tenebroso la storia accompagna e d’Onigashima il suol d’acqua impregna. L’azzurro Dragone riecheggia imponente, delle belve il ruggir si fa più potente. Della Vipera il porto l’acqua lo cigne, e dei toni d’autunno il verde si tinge. Che di Kozuki Oden sia fatta vendetta! Ai leali vassalli il palco ora spetta”.
I cittadini di Wano sono riuniti a teatro per ascoltare ancora una volta la storia dei samurai che dopo 20 anni sconfissero il Re Dragone e riportarono la pace, compiendo la vendetta del clan Kozuki (e di Oden).
Il racconto del narratore si conclude con la morte di Orochi e con la frase pronunciata da Hiyori. Su questa frase sul web sono nate tantissime polemiche. La traduzione dall’inglese recitava: “I Kurozumi son nati per bruciare“.
Un po’ di lettori si sono lamentati del messaggio che veniva lanciato. Stando a quanto hanno detto, in questo modo il circolo d’odio presente a Wano non si sarebbe mai fermato e probabilmente se un Kurozumi fosse ancora in vita, verrebbe perseguitato così come è già accaduto in passato.
Ma quella che abbiamo letto è una giusta traduzione? Un ragazzo giapponese ha scritto un messaggio su Reddit, cercando di spiegare al meglio la questione.
Partiamo da un presupposto: Kurozumi vuol dire “Carbone nero”.
Il ragazzo giapponese ha precisato che Hiyori non ha fatto altro che utilizzare un gioco di parole per riprendere l’ultima frase pronunciata da suo padre “Io sono Oden e in quanto tale sono nato per essere bollito”.
Trovandosi di fronte a Orochi in fiamme, la Kozuki ha espresso la propria vendetta giocando con il significato di Kurozumi. E la traduzione esatta è questa: “Tu sei carbone nero, e in quanto tale sei nato per essere bruciato”.
In alcun modo Hiyori fa riferimento a tutti i Kurozumi. Per lei si tratta soltanto di un modo per rinfacciare a Orochi la morte di Oden. Un po’ come se dicesse: “Se mio padre che si chiamava Oden era nato per essere bollito, allora tu che sei Carbone sei nato per essere bruciato”. Niente di più, niente di meno. Non c’è politica, non c’è voglia di alimentare il ciclo di odio nei confronti dell’altra famiglia. C’è soltanto l’intenzione di portare a termine la sua vendetta.
Vi riporto parte di un post scritto dagli amici di One Piece – New World:
YAMATO
Lo ammetto. Quando ho letto il capitolo mi sono sentito un attimo preso in giro. Rileggendo Wano, e nello specifico le parti che vedono coinvolte il figlio di Kaido, si ha la sensazione netta che questo personaggio sia stato costruito per entrare in ciurma. Sin dalla sua prima apparizione, Yamato ha espresso il desiderio di lasciare l’isola e di prendere il mare, quindi risulta un po’ difficile comprendere la sua decisione.
Per quanto mi riguarda, ci sono 3 possibilità:
- Oda non ha mai pensato di farlo entrare in ciurma e si è divertito a lasciarcelo credere.
- Oda ha cambiato idea in corso.
- C’è un piano per Yamato
Valutiamo le tre opzioni.
Se fosse vera la prima, secondo il mio modesto parere Oda non l’ha gestita benissimo. E’ giusto che in alcune occasioni, il maestro ci lasci credere qualcosa per poi sorprenderci, ma nel caso di Yamato non ne vedrei l’utilità. A meno che non abbia voluto proprio prenderci per il culo, non capisco perché creare un personaggio la cui voglia di partire veniva trasmessa in ogni sua apparizione.
Yamato ha atteso Luffy per anni, vedeva in Cappello di Paglia la sua occasione per prendere il mare. Anche perché, Yamato sa del parallelismo tra Roger e Luffy. Glielo ha fatto notare Ace, ricordate?
Yamato conosce il segreto di Luffy, sa quella frase che sia lui che il Re dei Pirati hanno pronunciato. Quindi se vuole imitare realmente le gesta di Oden, perché non salire sulla nave del futuro Re dei Pirati come aveva fatto il Samurai?
In più la questione “Oden prima di prendere il mare ha deciso di visitare Wano” non torna moltissimo. Il padre di Momo ha sempre cercato di lasciare l’isola, gli è sempre stata stretta, solo che non aveva le capacità nautiche per farlo e ogni volta finiva per naufragare. Il viaggio di Oden nel paese dei Samurai è cominciato soltanto quando è stato esiliato dalla Capitale dei Fiori. Quando è arrivato Barbabianca, non ci ha pensato due volte ad andare via ed ha lasciato l’isola praticamente alla prima occasione.
Seconda opzione: Oda ha cambiato idea in corso.
Non va escluso. Il personaggio di Yamato ha diviso tantissimo i lettori. Alcuni lo hanno amato e desideravano fortemente il suo ingresso in ciurma, altri hanno sperato fino alla fine che restasse a Wano. Il buon amico Eiichiro potrebbe essersi reso conto di questi sentimenti contrastanti nei confronti di Yamato e magari ha capito che non c’era tempo necessario per far affezionare il pubblico ad un nuovo membro della ciurma.
Terza opzione: C’è un piano per Yamato.
Quando Kaido e Yamato si affrontavano, il Dragone ha detto che suo figlio possedeva il frutto di una divinità protettrice dell’isola di Wano, lo Zoo Zoo Mitologico Dog Dog modello Okuchi no Makami . Indirettamente questa frase potrebbe aver spoilerato il futuro di Yamato.
E’ possibile che il suo compito sia quello di proteggere l’isola fino all’apertura e che se ne sia reso conto. Magari l’arrivo dell’Ammiraglio Aramaki non ha fatto altro che aumentare la consapevolezza di Yamato in questa direzione.
Yamato e Luffy potrebbero averne parlato e aver deciso insieme che la soluzione migliore al momento fosse la permanenza sull’isola. Tra l’altro, quando la ciurma di Cappello di Paglia ha preso il largo, Luffy urla “Yamato, è tutto nelle tue mani”.
In questa frase ci sono due cose interessanti. La prima è che Luffy affida il paese a Yamato, la seconda è che per la prima volta Cappello di Paglia utilizza “Yamato” e non “Yamao”. Di solito il Capitano inizia a pronunciare correttamente i nomi dei personaggi quando questi gli diventano cari (o diventano suoi Nakama).
Comunque , qualsiasi sia il motivo, al momento il dato di fatto è che Yamato resterà a Wano. Ma c’è davvero così tanto da disperarsi?
Io sono uno di quelli che volevano il suo ingresso, ma in fin dei conti cosa cambia? La ciurma di Cappello di Paglia ormai è ben amalgamata, le dinamiche funzionano alla perfezione e non sarà di certo l’arrivo o il non arrivo di un nuovo membro a rovinare il tutto. In più ci stiamo avvicinando al finale dell’opera e questi personaggi che abbiamo salutato, ritorneranno prima di quanto ci aspettiamo.
Luffy e Momonosuke
Mentre leggevo il capitolo in live su Twitch, ammetto di essermi trattenuto. Il saluto tra Momonosuke e Luffy mi ha emozionato. L’ho già detto e continuerò a dirlo, Momo è un personaggio fantastico. Fisicamente è un adulto, ma resta comunque un bambino e in quanto tale non ha filtri. Rimane spontaneo, sincero, incapace di nascondere le proprie emozioni.
Vederlo esplodere in lacrime, ringraziare in quel modo il suo “salvatore” e amico, è stato davvero toccante.
E lo è stata anche la frase di Luffy.
“Ti considero un mio fratellino”.
Bellissimo. Cappello di Paglia è stato davvero un fratello maggiore, ha contribuito enormemente alla crescita di Momo e lo ha fatto sempre nel modo giusto. Gli ha offerto protezione e aiuto quando ce n’era bisogno, ma ha anche fatto in modo che il piccolo Shogun tirasse fuori le unghie e mostrasse il proprio coraggio. Se Momo è riuscito a divenire quel che è, se Momo è riuscito a stare di fronte a un Imperatore, a sfidare un Ammiraglio, la maggior parte del merito va alle parole di Luffy.
Poi la consegna della bandiera.
Luffy è divenuto a tutti gli effetti un Imperatore. Ormai non si tratta più di un titolo affibbiatogli dagli altri, è un qualcosa che sente suo. Cappello di Paglia è consapevole del proprio ruolo e delle proprie responsabilità. Sa bene cosa vuol dire la sua bandiera, sa bene cosa significa donarla a Momonosuke e al popolo di Wano.
Quella bandiera è potere, protezione, stabilità, pace. Rappresenta degli ideali, un modo di vivere, una scelta. Anche se è Luffy a regalarla, è Wano a scegliere. Wano ha scelto di vivere sotto quel simbolo, di seguire l’uomo dal Cappello di Paglia.
Dove la isseranno? Il punto più alto e più significativo sarebbe il castello dello Shogun, ma chi lo sa…magari in futuro ce la troviamo a sventolare su una nave gigantesca, un’arma ancestrale di nome Pluton? Staremo a vedere.
Con questo capitolo, così come i Mugiwara anche noi lettori salutiamo Wano. Ma ancor di più diciamo arrivederci a due personaggi sontuosi come Momonosuke e Kinemon. Siamo stati con loro esattamente 10 anni, abbiamo imparato a conoscerli, capirli, apprezzarli. Abbiamo riso alle loro gag e pianto per la loro storia. Sono a tutti gli effetti nostri Nakama e ce li porteremo dentro.
“Kinemon! Yamato! Momo! Se mai vorrete diventare dei pirati, qui avrete sempre posto”
Questa frase è anche nostra. Quando tornerete, quando vi rivedremo, quando leggeremo il vostro futuro e le vostre prossime vicende, vi riabbracceremo con piacere. E così come farete anche voi, quando guarderemo la bandiera di Cappello di Paglia, ripenseremo alle NOSTRE avventure insieme.
Grazie Kinemon, Grazie Momo.
Ed ora? Conclusa Wano, quale sarà la prossima destinazione della ciurma? Se non lo avete fatto, vi riporto a questo articolo in cui vi svelo quelle che potrebbero essere le isole in cui metteranno piede Luffy, Kid e Law.
Più che altro, mi chiedo cosa leggeremo nel prossimo capitolo. Ogni volta che si è concluso un atto, Oda ci ha mostrato cosa accadeva nel mondo ma, come dicevo su, era anche un’occasione per mettere in pausa Wano e far respirare la saga. Adesso che è finita, questo bisogno viene meno.
Se comunque non dovesse mostrarci Luffy e gli altri, mi piacerebbe vedere Barbanera. Negli ultimi capitoli si è parlato di Shanks e Buggy, quindi perché non darci informazioni sulle mosse dell’ultimo Imperatore rimasto? Bisogna ancora scoprire qual era il suo obiettivo e se è riuscito ad ottenerlo!
Detto ciò, vi saluto. Dalla prossima settimana bisognerà cambiarsi d’abito. Togliere i panni dei samurai e… restare un pochino in mutande in attesa che arrivi la prossima saga.
Ad ogni modo, ricordate sempre e comunque: ma quanto cazzo è bello One Piece?!
Buona domenica.
PS: E la Cover?
E’ accaduta la cosa più scontata del mondo, lo immaginavamo tutti. Ceaser interviene e cerca di salvare il Germa66, anche perché sa che la famiglia di Sanji è la sua unica occasione per lasciare l’isola. Non so come andrà con certezza, ma state sicuri che riusciranno a fuggire tutti.