King Baum e quella tragedia greca di troppo

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L’ultimo capitolo, a mio avviso, è stato nel complesso godibile, ma… era necessario focalizzarsi tanto su King Baum?

 

Non che i personaggi secondari non debbano essere considerati ( ed anzi senza di loro One Piece perderebbe parecchio quanto a fascino ), ma in questo caso mi pare che Oda abbia ecceduto quanto a melodrammaticità.

 

Nel corso della saga King Baum ha avuto un ruolo prettamente da comprimario, fungendo da personaggio comico e di supporto al tempo stesso. E fin qui nulla di male, anzi: quando un personaggio del genere viene fatto fuori a sangue freddo dall’antagonista si produce nel lettore un senso di straniamento molto apprezzabile, che rende tra l’altro l’antagonista stesso ancor più temibile … il problema è che stavolta Oda non ha cercato di straniare, ha cercato di commuovere.

 

Il riferimento a Lady Tree, apparsa appena il capitolo prima in una vignetta e mezza, non è sufficiente né come introspezione di King Baum né tantomeno come love story credibile: pareva servire solo per la gag in cui i Mugiwara, con il loro consueto sadismo nei confronti dei propri alleati, impediscono al povero Baum di intingere il biscotto. Ed invece scopriamo frettolosamente che era l’amore della sua vita.

 

Se l’obiettivo era far scendere una lacrimuccia per la morte di King Baum, beh, devo dire che stavolta Oda ha toppato… comunque ritengo che questo personaggio abbia adempito al proprio “dovere” e ravvivato quanto basta questa saga.

 

E voi cosa ne pensate?

 

[ Tom ]

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