1126
Data di uscita
- Uscito in Italia il 2 febbraio 2005 – Ristampa il 18 agosto 2010
- In Giappone il 19 dicembre 2003
Capitoli
286. Il mostro di Shandora
287. L’assassinio del Dio
288. La maledizione
289. Luna piena
290. La luce di Shandora
291. Saremo sempre qui!
292. Appuntamento alla falce di luna nascosta dalle nuvole
293. Bolero
294. E la luce sia
295. Giant Jack
Trama
Molti anni prima che la ciurma di Rufy arrivasse sull’isola nel cielo, Montblanc Noland arrivò a Skypiea, quando questa faceva ancora parte di Jaya. Qui, Noland trovò gli Shandia, che erano affetti da una terribile malattia. Dopo averli curati, Noland e la sua ciurma strinsero amicizia con gli indigeni (in particolare con Calgara, il più forte dei guerrieri) e quando furono costretti a ritornare a casa, gli abitanti dell’isola gli promisero che, per facilitare il loro ritorno, avrebbero fatto risuonare la preziosa campana d’oro. Poco dopo Skypiea fu lanciata in cielo e gli abitanti di Angel Island espulsero gli Shandia dalla loro terra natia, mentre Noland venne ritenuto un bugiardo e giustiziato. Quattrocento anni dopo, gli Shandia proseguono la loro battaglia allo scopo di reimpadronirsi della loro terra. Essendo intenzionato a far risuonare la campana per far sapere a Cricket che Noland aveva ragione, Rufy si appresta ad affrontare nuovamente Ener, proprio mentre questi si appresta a lanciare il suo colpo finale.
Cover
Riassunti capitoli
|
Capitolo 286 “Il mostro di Shandora”
Mentre Ener prosegue con la distruzione di Skypiea gli abitanti di Angel Beach e gli Shandia continuano con l’evacuazione. Wiper, Zoro e Gan Forr riprendono conoscenza e Nami decide di seguire con lo waver Rufy per fermarlo e convincerlo a fuggire. Wiper ripensa a quando il capo degli Shandia gli raccontò la storia del guerriero Calgara e dell’ammiraglio Montblanc Noland accaduta quattrocento anni fa. |
|
Capitolo 287 “L’assassinio del Dio”
Noland era un avventuriero appassionato di botanica, comandante di una nave che da due anni esplorava il tratto di mare in cui si trovava Jaya. Attratti dal suono di una campana Noland e i suoi uomini attraccarono sull’isola. Gli Shandia in quel momento erano colpiti da una violentissima epidemia che uccideva le persone e distruggeva i raccolti. Per fermare l’epidemia il gran sacerdote, poco prima di morire, suggerì di sacrificare una ragazza al dio Kashi. Recatosi all’altare dove stava avvenendo il sacrificio Noland uccise il serpente gigante che stava per divorare la ragazza. |
|
Capitolo 288 “La maledizione”
Noland uccise il serpente gigante adorato dagli Shandia e Calgara lo attaccò. Dopo un duro combattimento alla pari Calgara diede un coltello a Musse perché si uccidesse portando a compimento il sacrificio. Noland però le impedì di farlo e Calgara approfittò della sua distrazione per trafiggerlo con la sua lancia. Gli Shandia catturarono gli uomini di Noland ed egli promise di curare l’epidemia in cambio della rinuncia ai sacrifici umani da parte degli Shandia, che come garanzia decisero di tenere prigionieri i suoi uomini. Durante la notte Noland trovò alcuni alberi di china, l’unico rimedio all’epidemia che aveva devastato Jaya. La mattina seguente però si verificò un terribile terremoto che creò numerose crepe, in una delle quali rimase intrappolato Noland. Calgara, che era giunto lì per uccidere l’intruso, si mostrò compiaciuto della sua sorte. |
|
Capitolo 289 “Luna piena”
Calgara continuò a compiacersi della sorte di Noland ma quando videro sopraggiungere la figlia del serpente gigante Kashi lo Shandia lo uccise, convinto dalle parole dell’esploratore che affermava di potere guarire gli abitanti del villaggio grazie alla sostanza estratta dagli alberi di china. Al villaggio degli Shandia Set aveva impedito ai guerrieri di anticipare l’uccisione degli uomini di Noland e giunta la sera l’esploratore ed i suoi uomini guarirono tutti gli Shandia affetti da febbre del legno. |
|
Capitolo 290 “La luce di Shandora”
Noland e Calgara divennero grandi amici e gli Shandia decisero di premiare i loro salvatori permettendo loro di prendere i tesori di Shandora, la città d’oro che proteggevano da secoli. Calgara mostrò a Noland gli oggetti più importanti della città: la campana d’oro e il Poignee Griffe. Dopo un mese di pacifica convivenza ed amicizia però gli Shandia cacciarono Noland ed i suoi uomini. |
|
Capitolo 291 “Saremo sempre qui!”
Dopo essere stati cacciati dagli Shandia gli uomini di Noland ricevettero la visita di Musse, che spiegò loro il motivo di tanto astio nei loro confronti: gli alberi che avevano abbattuto erano ritenuti sacri dagli Shandia. Noland a sua volta spiegò che essi erano stati infettati dalla febbre del legno ed erano stati la causa dell’epidemia che aveva ucciso molte persone. Per prevenire una nuova piaga Noland aveva ritenuto più prudente abbatterli. Noland per farsi perdonare lasciò l’oro preso a Shandora sulla spiaggia da cui stava partendo. Gli Shandia, informati da Musse delle motivazioni che avevano spinto Noland a compiere quel sacrilegio, si pentirono della propria reazione e suonarono la campana d’oro. Calgara corse da Noland ed i due uomini si promisero che si sarebbero incontrati ancora. |
|
Capitolo 292 “Appuntamento alla falce di luna nascosta dalle nuvole”
Tornato nel mare settentrionale Noland andò dal re di Lvneel per comunicargli quanto visto durante il suo ultimo viaggio. Sentendo parlare della città d’oro di Shandora l’avido sovrano decise di raggiungerla. Dopo quattro anni la Knock Up Stream scagliò una parte di Jaya nel cielo, dove il dio di Skypiea mosse guerra agli Shandia per il possesso di quell’enorme ammasso di warth. Un anno dopo a Lvneel venne organizzata una spedizione verso la Rotta Maggiore a cui parteciparono Noland, il sovrano e i soldati del regno. Dopo avere affrontato molti pericoli e avere perso molti uomini la spedizione arrivò a Jaya, dove però tutto ciò che rimaneva degli Shandia era la metà di una casa. Sei mesi dopo nel regno di Lvneel Noland venne condannato al patibolo. |
|
Capitolo 293 “Bolero”
Spronato dall’antica promessa tra Calgara e Montblanc Noland Wiper è ostinato a fermare Ener, che sta distruggendo Skypiea. Robin comunica allo Shandia l’intenzione del dio di rubare la campana d’oro che si trova sulla cima del Giant Jack e Rufy per impedirglielo continua a scalare l’enorme pianta. |
|
Capitolo 294 “E la luce sia”
Rufy ha quasi raggiunto la cima del Giant Jack ma Ener la fulmina e la fa cadere. Rufy si aggrappa alla pianta, ma il peso dell’enorme sfera d’oro che ha al braccio lo fa precipitare sulle rovine del santuario di dio. Qui viene raggiunto da Nami. Intanto Ener crea un gigantesco agglomerato di nuvole nere tramite il quale scatena una devastante scarica elettrica che distrugge Angel Island. Rufy decide di affrontare Ener e suonare la campana d’oro. |
|
Capitolo 295 “Giant Jack”
Rufy riesce ad afferrare l’arca Maxim, ma Ener lo fa cadere con un calcio. Il pirata persevera nel provare a scalare il Giant Jack ma Ener continua ad impedirgli di raggiungerlo colpendo la pianta con i suoi fulmini. Ener raggiunge la campana d’oro e crea un altro agglomerato di nuvole nere ancora più grande del precedente. Il gruppo ai piedi del Giant Jack vede cadere un’enorme foglia su cui Rufy e Nami hanno scritto di abbattere la pianta in modo che cada verso ovest. In questo modo hanno intenzione di sfruttare la caduta del Giant Jack per raggiungere l’arca di Ener. |