Vinsmoke Sanji – Cosa si cela dietro la maschera?

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Focalizziamo ancora un po’ la nostra attenzione sul protagonista indiscusso di questa saga.

Il perché di questo post? Negli ultimi giorni mi è capitato di leggere diverse opinioni riguardo alcune delle scene che più mi hanno colpita e nei confronti dei quali avevo idee totalmente differenti rispetto al resto della community, compresi alcuni miei colleghi qui in pagina.

Volevo esporvi, quindi, anche le mie..Ma partiamo con ordine:

“ La questione dell’autocitazione di Oda”

E’ dai tempi di Zou che sento ripetere che Whole Cake Island e la questione del cuoco non è che un’altra autocitazione ai capitoli pre-timeskip; Ennies- Lobby in particolare e il sacrificio di Robin. Con l’uscita del capitolo 844 poi, lo scontro tra i due mugiwara ha alimentato ulteriori illazioni ai precedenti che si sono visti, soprattutto contro Nami e Usopp.

Ora non voglio dire che tutto ciò non sia reale, anzi, vi sono stati diversi post a riguardo che lo provano. Tuttavia, almeno per una volta vorrei chiedervi: Se provassimo ad andare oltre? Spesso comportamenti simili racchiudono motivazioni totalmente differenti.. per comprenderli basterebbe solo leggere la psiche dei nostri personaggi, che ormai ci accompagnano da una decina di anni.

La nostra bella archeologa ha una mente molto complessa, risultato di quello che ha dovuto subire negli anni più delicati della sua esistenza: l’Infanzia.  Volendone fare un accenno [ un lavoro molto più approfondito nei confronti di questo personaggio è d’obbligo, ed è per questo che ci sto lavorando.. ma per ora vi concedo un antipasto], la piccola è cresciuta senza una famiglia alle spalle, con un’idea che le gravava sul cuore: “ mia madre ha preferito partire e andare alla scoperta della verità nascosta in certi massi di roccia, piuttosto che occuparsi di me”. Per di più, i familiari che avrebbero dovuto fare le veci dei suoi genitori non facevano altro che disprezzarla e farla sentire un peso. Le uniche persone che si siano davvero interessate a lei, gli archeologi e Sauro, sono stati spazzati via dal suo ( futuro) più grande nemico: La marina e il governo.  Per colpa di questi ultimi, inoltre, la sua vita è diventata un costante fuggire e nascondersi dalla luce del sole; venendo etichettata come “ demone al quale non è concesso di vivere”…  Un animo così devastato, dopo strenue lotte per fuggire e rimanere in vita al fine di portare avanti la volontà di sua madre e di tutta la gente di Ohara, alla fine ha ceduto e si è arresa al suo rivale. Alla cattura ha pensato quanto la sua vita non fosse degna e meritevole, soprattutto se paragonata alla sopravvivenza dei suoi nuovi e unici compagni, nonché alla minaccia di un secondo Buster call.

E’ stato solo alla fine, quando ha potuto vedere, come augurato dal suo vecchio amico Sauro, che qualcuno, i suoi veri amici, sono stati pronti a rischiare le loro vite per lei, che si è resa conto di quanto ancora avesse da vivere e scoprire; così da portarla a dire la tanto commuovente frase nei confronti del suo capitano.

E Sanji?

Come ogni mugiwara che si rispetti, il suo flashback è tanto strappalacrime quanto straziante. Così come per gli altri, anche lui ha subito un forte rifiuto da parte dei familiari, essendo vittima di bullismo ed emarginazione fino ad esser segregato nelle buie celle del castello, con il volto coperto.

Tuttavia nel passato del cuoco un po’ di luce non è mancata. Le femmine di casa Vinsmoke, infatti, seppur nei limiti delle loro possibilità, sono state presenti nella sua vita: la madre ha sempre mostrato amore e apprezzamento per i suoi doni culinari, insegnandogli anche valori come l’umiltà che lo ha spinto a cucinare persino per i ratti. La sorellina ha saputo prendersi cura di lui quando poteva, permettendogli persino di scappare alla prima opportunità.

Questo ha avuto un significato importante nella tenera età del cuoco; sapere che c’è qualcuno pronto ad occuparsi di te, che sa regalarti un sorriso, permette di stabilire, anche se in minima parte, un po’ di stima in se stessi; nonostante i ripetuti tentativi del padre di demolirlo.

E infatti qual è stato il risultato? Il bambino ha cercato la fuga, sapendo bene che altrove avrebbe potuto trovare un posto migliore, con un padre migliore.. lontano dal freddo e arido giudizio del genitore. Cosa che a Robin non è stata concessa, o almeno fino all’età di 28 anni.

E’ presente, inoltre, ancora un’altra differenza. Entrambi hanno portato nel loro cuore un sogno, che per una ragione o per l’altra li ha spinti ad andare avanti. Tuttavia, anche qui la differenza tra i due è abissale. Trovare l’allblue significa per Sanji coronare il suo sogno di cucina e, alimentare quei sogni da bambino che viveva e che lo facevano sentire più vicino alla madre, per la quale cucinava i suoi “ deliziosi pranzetti”. Un sogno governato per lo più da SPERANZAPer Robin, invece, scoprire la verità che si cela dietro quei massi è molto di più.. sulle sue spalle grava il peso e la RESPONSABILITA’ non solo della defunta madre, ma degli abitanti di Ohara, del mondo intero e delle civiltà passate.

Capirete, quindi, che ciò a cui abbiamo assistito nel capitolo 844 è qualcosa di un tantino più superficiale rispetto a quanto visto a Ennies Lobby. Sanji ha indossato una maschera ( carino anche notare il parallelismo tra la maschera reale “curativa” applicatagli da Reiju e quella immaginaria che l’ha trasformato nel principe Sanji Vinsmoke); agli occhi del padre e degli abitanti di Whole Cake Island doveva presentarsi come un degno erede della famiglia reale. Più importante, lo scacco rivolto ai suoi amici e alla sua vecchia famiglia nel mare Orientale l’hanno letteralmente lasciato con le mani legate ( anche qui compare il parallelismo con le manette esplosive). Il suo è un sacrificio dettato dall’obbligo quindi, non che lo desiderasse fin dal principio; a testimoniare ciò vi sono le parole lasciate su quel messaggio a Zou che facevano ben sperare in un suo ritorno..

La nostra archeologa, al contrario, credeva sul serio che la sua stessa esistenza fosse un abominio e, alla fine, ha davvero creduto che morire fosse la cosa più giusta.

In entrambi i casi, per fortuna, l’ingenuità del capitano ha saputo scorgere oltre quelle false righe e azioni e si è dimostrato ancora una volta pronto a battersi per la sua ciurma.

Una delle cose che più va apprezzata in questo capitolo è il perfetto susseguirsi delle scan; gli accostamenti creati da Oda creano un pathos fantastico, in particolare in queste ultime scene vedere come i pugni e la tenacia del cappellaio si contrappongono alle parole di sconfitta di Sanji lascia un impronta davvero forte.

Ed è proprio su queste ultime scan che vuole vertere la seconda parte del mio discorso. Anche qui, mi dispiace andare contro un ‘idea comune che ho potuto notare in questi giorni tra alcuni admin, ma credo sia opportuno fornirvi anche la mia di visione.

Sanji e Pudding: E’ nato l’amore?

Comprendo il desiderio di molti di noi di vedere un po’ di spazio dedicato anche alle “love story” in One Piece; tuttavia non ritengo opportuno inserire questo prematuro incontro, con tanto di abbraccio finale, tra Pudding e il nostro cuoco tra queste.  Paradossalmente abbiamo avuto modo di viverne diverse nel corso di questi anni, molte delle quali struggenti.. dopotutto ci troviamo sempre nel manga di Oda no? La storia tra Gol d Roger e Rouge è stata tra quelle più remote; ma non ultima anche la saga della “ terra della passione” ci ha fatto vivere ben due storie d’amore altrettanto emozionanti: Quella tra il soldatino e la sua Scarlett, nonché lo strappalacrime flashback del nostro Senor Pink.

Seppur Oda abbia dedicato a questi poche tavole, sono risultate sufficienti per comprendere il sentimento legato alle vicende di queste personaggi ( a ulteriore conferma, in tutti e tre i casi si venne a creare una famiglia con tanto di prole).

Ma cosa leggiamo tra queste ultime righe dell’ 845? Ancora una volta la figura della “maschera” è emblematica: il cuoco rimuovendo la maschera applicatagli da Reiju pone fine alla sua messa in scena e guarda in faccia la realtà, confessando il tutto alla dolce Pudding lì presente.

L’idea di poter risolvere la questione è tornare indietro dai proprio compagni è ormai ben lontana; la posta in gioco è alta: la vita della sua ciurma e del suo unico e vero padre Zeff. Come se non bastasse ha “letteralmente” le mani legate… persino il piano di barattare il suo consenso alle nozze con la libertà del suo capitano ormai non è più in piedi.

L’unica soluzione possibile resta l’obbedienza alla sua famiglia: sgattaiolare via dalla vita dei propri compagni e porre fine alla sua avventura, così da non causare altre sofferenze.

Ma in questa tetra visione del proprio futuro l’unica luce pare essere esclusivamente l’ingenua e innocente Pudding, la quale sa bene di non poter esser capace di colmare il vuoto lasciato nel cuore del cuoco dall’abbandono della sua ciurma, della sua avventura, del suo sogno.

Sarà la vista delle sue lacrime a spingere Sanji ad abbandonarsi in quell’abbraccio che, ahime, accompagnato dalle parole “ .. tu sei la mia salvezza. Se lo vuoi davvero domani ci sposeremo”, mi ha trasmesso esclusivamente un sentimento di resa e rassegnazione, non certo di passione.

Perdonatemi se non ho potuto esser più breve, ma a parer mio era un’ analisi da affrontare. D’altronde si tratta degli stessi personaggi che accompagnano i nostri giovedì da anni ormai; chi ci è cresciuto insieme dovrebbe riuscire un tantino a osservare quelli che sono i reali motivi dietro specifiche azioni, spesso dettate da quelli che sono i loro profili psicologici.

 

 Alla prossima.

Articolo di : #DocQ

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