Cercando il One Piece: da Foosha ad Arlong Park!

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Questo è l’inizio del viaggio, questo è l’inizio di una nuova rubrica; partiamo da Foosha per arrivare al One Piece! Questo viaggio di analisi ci porterà a trovare il tesoro tanto bramato, seguitemi!

La rubrica

Vi spiego meglio di cosa di tratta. Da quando ho iniziato a scrivere articoli per questa fantastica community ho deciso di rileggere tutto il manga per poter fornire a voi lettori articoli sempre più precisi ed accurati. E’ sempre un piacere rileggere le pagine del nostro caro Oda Sensei e così mi son detto di unire l’utile al dilettevole: ogni 10 volumi scriverò un articolo che analizza nel contesto tutto ciò che riguarda quei capitoli, curiosità, impressioni personali e chi più ne ha più ne metta. Spero che la cosa vi entusiasmi parecchio, anche perché sto dedicando molto tempo e dedizione a questi articoli, quindi sentitevi in colpa se non vi dovesse piacere il tutto. Per questo la rubrica si intitola “Cercando il One Piece”, in quanto ci accompagnerà per tutto il viaggio dei Mugi, da Foosha a Raftel ( se lì finirà l’avventura di Oda). Ma adesso, basta con le ciance e passiamo ai fatti. Oggi vi parlerò dei
Capitoli: 1-10. Cominciamo subito.

Introduzione del protagonista

Come ovvio che sia all’inizio di una nuova opera, di qualsiasi tipo essa sia, ci viene presentato quello che sarà il protagonista che la caratterizzerà: Monkey D. Rufy. Ambizione (non intesa come haki), Volontà, Dedizione e Desiderio, è questo che traspare dalle primissime tavole di Oda che riguardano il nostro piccolo capitano. Già da ragazzino dimostra di tener fede a quei valori che lo hanno accompagnato per tutti gli 80 e passa volumi pubblicati. E’ irrefrenabile e sopratutto inarrestabile, testardo ed anche un pò tonto, con un bassissimo grado di attenzione. Un unico grande desiderio: diventare pirata a tutti i costi! Per me non ci poteva essere una presentazione più semplice ed efficace, soprattutto perché gli ideali di un bambino capriccioso, che magari potrebbero perdersi nel giro di un giorno o due, rimangono inalterati e cristallini anche dopo 10 anni, quando il nostro Rufy abbraccia per la prima volta il mare. 

La marcia del manga

Il fumetto parte subito con la quarta, non tanto per la lotta contro Higuma in se per se, ma per il sacrificio di Shanks ,che ci mostra da subito la determinazione dei personaggi permeare dalle tavole e sopratutto ci fa capire quanto questa conti più della mera forza fisica e abilità combattiva.  Scena piena di pathos ed emozione e sopratutto una scena abbastanza cruda ed una situazione che segna definitamente un giovane bambino sognatore rendendo i suoi ideali ferrei e saldi nell’animo.

Allestimento della ciurma

Oltre al protagonista lo scrittore va a caratterizzare quelli che saranno i co-protagonisti dell’opera, coloro i quali accompagneranno il protagonista nelle sue avventure/disavventure. Questi vengono introdotti per ruolo ma sopratutto per empatia. Mi spiego meglio, Zoro ed Usopp non vengono scelti perché questi debbano ricoprire un ruolo sulla nave del futuro re dei pirati, ma perché questi hanno trasmesso al nostro capitano emozioni, sogni e volontà che lo stesso capitano condivide. Zoro vuole essere lo spadaccino più forte del mondo, è determinato e pronto a tutto, ha la fama di essere malvagio ma pur di far contenta una bambina mangia del cibo da lei cucinato calpestato al suolo, e quindi immangiabile. Quest’azione convince Rufy a prendere a tutti i costi Zoro nella sua ciurma, perché condivide i suoi ideali in pieno. Stessa cosa per Usopp, Nami e Sanji, nonostante questi ultimi due siano necessari per ruolo. La componente della determinazione, dell’ambizione e della volontà sono determinanti in queste scelte che non si basano sull’abilità combattiva (usopp è una schiappa totale, i suoi primi attacchi sono lanci di uova e biglie). 

Nemici

In 10 volumi sono stati presentati davvero tanti nemici: Albida, Morgan, Bagy, Kuro, Creek ed Arlong. La caratterizzazione di questi personaggi è davvero ben fatta, nella loro presentazione infatti, vengono trattate tematiche sociali di alto rilievo: nepotismo e dittatura con Morgan, razzismo con Arlong. Non considero un vero e proprio nemico Mihawk in quanto questo viene sfidato da Zoro soltanto per onore e fama, che sono caratteristici di ogni spadaccino. E’ curioso vedere nei nemici la morale di Rufy. Tutte queste persone sopra citate sono dei pirati al pari del nostro capitano. E allora perché sono nemici di Rufy? Per questioni legate al potere? No di certo, o meglio dovrebbe essere così ma il nostro capitano ragiona diversamente. Per lui i suoi nemici sono tutti coloro i quali calpestano la sua morale: maltrattano le persone che inseguono sogni, sfruttano persone che desiderano qualcosa, in poche parole i nemici di Rufy sono coloro i quali caplestano i sogni delle persone o che più semplicemente sfruttano/maltrattano/ le persone o magari ottengono quaclosa in modo poco morale.

Misteri e forza dei personaggi

Il maestro introduce sin dalle prime tavole la componente misteriosa che caratterizza questo manga, infatti ci vengono presentati da subito informazioni centrali e misteriose dell’opera come i frutti del diavolo o ad esempio la flotta dei sette. Per non parlare del One Piece o dell’All Blue (il mare in cui vivono tutte le specie di pesci viventi). Questa componente misteriosa nel manga ci accompagnerà dall’inizio alla fine della storia, ed anche oltre a parer mio, avremo un finale alla Inception. Per quanto riguarda i livelli di forza, sin da subito abbiamo l’impressione che Zoro e Rufy siano di un altro livello, affrontano infatti nemici ostici senza preoccupazione e senza neanche troppo impegno (non fraintendetemi, ovviamente vengono feriti e combattono in modo serio, ma non al 100%). Ma il livello di forza degli altri personaggi ci viene subito sbattuto in faccia, facendo crollare quell’alone di “invincibilità” che aleggiava intorno ai primi Mugi: Zoro viene battuto da Mihawk con un coltellino svizzero. Ci viene raccontato che nella rotta maggiore esistono tantissimi brutti ceffi forti quanto lui ed è in questa occasione che ci viene nominata la flotta dei 7: sette pirati scesi a patti con il governo il cui livello combattivo è pari se non superiore a quello di Mihawk. Ed è proprio in questo momento che davanti a noi si spalanca un mondo, un mondo fatto di possibilità ed avventure, fatto di domande e di interrogativi: come farà Rufy a diventare il re dei pirati? E Zoro invece, come farà a diventare lo spadaccino più forte del mondo dopo tutto ciò? Questo accresce l’hype generale e soprattutto genera in noi diverse sensazioni, tra le quali vi è sopratutto la voglia di leggere spasmoticamente i prossimi capitoli.

Punti negativi

Ovviamente dopo tutto questo enorme e spropositato insieme di elogi verso l’opera arrivano le note dolenti: i lati negativi di questi primi 10 volumi. Sicuramente l’opera di Oda non è esente da pecche e difetti, ma il nostro caro e ben amato sensei riesce benissimo a mascherare tutto ciò. In questi primi 10 volumi ho notato un comportamento di Rufy che stona un pò. Si, so benissimo che nello stereotipo dello Shonen il protagonista deve essere un pò tonto ma qui si esagera. Una volta cresciuto Rufy è davvero troppo sbadato e soprattutto totalmente incurante delle sue azioni ad un livello comico quasi paragonabile a Mister Bean. Tutte queste caratteristiche, con il passare dei capitoli, sono andate smorzandosi, per fortuna, forse Oda si sarà accorto di non essere autore di un’opera comica. Per il momento questa è l’unica pecca che davvero mi ha dato fastidio, altri piccoli difetti passano in secondo piano.

Note conclusive

Lo so siete qui a leggere da circa 10 minuti e siete stanchi ma vi chiedo un ultimo sforzo. Per quanto riguarda i disegni, questi sono davvero ben fatti, si rimane abbastanza esterrefatti guardando una tavolo di due pagine come ad esempio la scena di Shanks, Rufy e il cappello di paglia, ma soprattutto, guardando l’espressività che Oda riesce a dare agli sguardi dei personaggi in fuzione della sitauzione. Per il momento son soddisfatto di ciò che ho letto (faccio finta di non aver letto/visto mai One Piece), son rimasto colpito per la profondità di alcuni personaggi e per alcuni concetti fondamentali che son sicuro vedrò nel resto del manga come ambizione, dedizione e buoni ideali (mi riesce davvero bene fingere di non aver letto mai One Piece ). Il manga in sintesi è stato rappresentato come una piccola goccia di colore in una piatto pieno d’acqua: il colore cade in acqua come singola goccia ma si distende in ogni direzione diramandosi in lungo e in largo e promettendo avventure profonde, intriganti e sopratutto lunghe. E’ questo One Piece ed è questa la sua essenza. Alla prossima puntata lupi di mare!

BennB95

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