I MUGIWARA NON SONO PIRATI DEMOCRATICI

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Il codice di leggi della Pirateria fu una serie di disposizioni che tutti i pirati dell’epoca d’oro (tra il 1620 e 1720) firmarono ed accettarono. Le leggi, semplici come dovrebbe essere uno statuto, stabiliva una serie di comportamenti democratiche e  non interpretabili da seguire a bordo in modo tale da garantire e difendere la “comunità” e non il “singolo”.

Seguendo questo codice, possiamo dire che i Mugiwara non sono pirati democratici!

E allora…

BIANCHI! NERI! ASIATICI!
RIUNITEVI TUTTI AL COSPETTO
DEL PANDA!!!!

 

1: LA RIPARTIZIONE DEL BOTTINO

Il bottino sarebbe stato diviso in modo equo, proporzionalmente al rango nella nava. Anche se potevano assistersi a delle variazioni arbitrarie decise dal capitano, in generale il bottino delle scorribande veniva diviso in questo modo: 2 parti a capitano e quartiermastro, 1,5 parti al battelliere, 1,25 parti ad eventuali ufficiali e al medico di bordo, 1 parte ai marinai semplici e 0,5 parte ai mozzi.

Nella nostra ciurma sappiamo che tutto il bottino viene preso solo da Nami e prestato a strozzo a gli altri elementi della ciurma!

 

2: IL SUFFRAGIO UNIVERSALE

Ogni pirata, in occasione di questioni da dirimere interne alla nave, avrebbe avuto diritto ad un voto, che valeva uguale a tutti gli altri. Queste votazioni comprendevano anche, ad esempio, la nomina degli ufficiali o la sostituzione del capitano in caso di morte di quest’ultimo. La disciplina però era a cura del capitano. La sua parola era legge!

Anche se i nostri Mugiwara esprimono i loro parere, si fa solo ciò che dice Luffy! Mentre per quanto riguarda la “nomina degli ufficiali” Oda ci ha lasciato campo libero facendoci scannare da 20 anni su chi è o meno il vice-capitano!

 

3: CIBO E BEVANDE ERANO PER TUTTI

Cibo, provviste e generi alimentari, compreso naturalmente l’alcool, erano divisi equamente fra tutti i presenti della nave, senza distinzioni gerarchiche.

Ma davvero?! Se Luffy venisse a conoscenza di questa legge la metterebbe subito in atto togliendo il possesso della chiave del frigorifero solo a Sanji! Però possiamo dire che nessuno è mai morto di fame! (almeno ogni volta che il cuoco era a bordo!)

 

4: IL FURTO PUNITO CON LA MORTE O L’ABBANDONO

Il furto, abbastanza ironicamente, veniva considerato un crimine inaccettabile, e veniva punito con la morte o venendo abbandonati su un’isola deserta. Quando veniva assaltata e catturata una nave, questa veniva ovviamente saccheggiata, e qualsiasi oggetto di valore razziato dai pirati. Vestiti od oggetti personali potevano esser presi “alla rinfusa” dagli uomini, ma se qualcosa di valore veniva nascosto al resto della ciurma (gioielli, danaro, e preziosi in genere), questo veniva considerato furto, con la conseguenza di venire immediatamente giustiziati o abbandonati a morire di stenti.

Se Oda avesse fatto seguire questa legge non avremmo visto Nami oltre il volume 9!

 

5: NON ERANO ACCETTATI COMBATTIMENTI

Le scaramucce fra i pirati erano scoraggiate ed in genere proibite. Le questioni si risolvevano a terra e non a bordo, per non minare l’equilibrio di tutto l’equipaggio.

I 3 scontri interni avvenuti (Luffy-Zoro, Luffy-Usopp e Luffy-Sanji) sono sempre avvenuti a terra per forza di cose e non per esigenze “burocratiche”!

 

6: SI DOVEVA ESSER SEMPRE PRONTI ALLA BATTAGLIA

I pirati dovevano avere la pistola pulita e carica, le spade e i pugnali affilati e vicini a sé, in modo da esser pronti ad un eventuale assalto improvviso.

Su questa non possiamo obiettare nulla: la ciurma di Cappello di Paglia è sempre pronta alla battaglia! Alle volte manca solo un po’ di coraggio vero Usopp?  Vero Chopper?

 

7: RISARCIMENTO PER I FERITI

Nel caso in cui un pirata venisse gravemente ferito, spesso con la mutilazione di un arto o anche solo delle mano veniva risarcito con 800 dollari d’argento spagnoli. Se la menomazione era minore il risarcimento era ovviamente minore.

Io voglio sapere dove sono i soldi di Zoro!!! Dove?!

 

8: IL SESSO ERA VIETATO A BORDO

Donne e giovani ragazzi erano banditi dalla nave e chiunque ne faceva salire qualcuno sulla nave poteva esser condannato per aver offeso mortalmente l’equipaggio.

Uff! Meno male che sono una manica di asessuati! A parte Sanji che però è sfigato!

 

9: TUTTI I PIRATI ERANO OBBLICATI A COMBATTERE

La vigliaccheria non era accettata. Se un pirata veniva ritenuto colpevole di vigliaccheria l’equipaggio poteva votarne una punizione. Al minimo si perdeva una quota del bottino, ma spesso le punizioni erano più severe.

Usopp! Chopper! Nami! Avete capito? Lo so… lo so che alla fine combattete sempre! Ma basta fare i vigliacchi!

 

10: IL GIOCO D’AZZARDO ERA PROIBITO

Il gioco d’azzardo, come ad esempio con le carte e con i dadi, era vietato a bordo della nave.  Questo preveniva le risse (che erano comunque vietate) ma anche la perdita di tutto il bottino da parte dell’uno o dell’altro pirtata. Per giocare si doveva attendere di arrivare nei porti come Port Royal in Giamaica o sull’isola di Tortuga.

A parte in qualche color spreads o nel film Gold non si è mai visto i nostri Mugiwara giocare d’azzardo… ma che razza di pirati sono?! Vabè! Almeno qui seguono la legge!

 

 

Ecco le 10 regole più famose della pirateria: la ciurma di Cappello di Paglia non ne segue nessuna, a parte quelle sul gioco e sul sesso ma solo perché sembrerebbero non esserne assolutamente attratti. E voi che ne pensate? Vi piacerebbe vedere queste leggi applicate nel mondo di One Piece o vi piace il manga così come è?!

 

A voi la parola!

[ Panda Studio ]

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