Articolo del 6 febbraio 2017
Akainu e il male che può derivare dalla Giustizia Assoluta
“Cosa potrebbe accadere se un ente governativo sposasse idee pericolose come, per esempio, quelle derivanti dal nazismo?”
E’ questa la domanda che mi spinge a scrivere queste righe, seguendo ciò che la nostra storia ci ha lasciato a testimone. In One Piece, in maniera più o meno evidente, si è potuta constatare la pazzia e la follia di alcuni membri della Marina Militare che, spinti avanti da un’ideologia profondamente estremista e intollerante, arrivano a commettere abomini ben lontani dal comune buon senso umano. Il maggior esponente di questo fenomeno è, a mio avviso, il mastino infuocato del governo mondiale: Akainu.
Intollerante, crudele, privo di empatia, spietato ed estremista, credo che Sakazuki sia colui che meglio possa incarnare i malati ideali nazisti, per quanto questi siano stati, sotto altre vesti, accolti anche da altri personaggi durante l’opera (Hody Jones, per fare un esempio).
Le maggiori analogie che vedo col cane rosso sono senza dubbio la spietatezza con cui tratta Pirati e Marine disertori, a cui riserva un fato ben poco clemente, e la sua partecipazione al Buster Call di Ohara. Con quell’evento possiamo parlare di un Olocausto che vide sia un rogo di testi ritenuti illegali dallo stesso Governo Mondiale (associabili ai Bucherverbrennungen del 1933, in cui Goebbels dichiarò che i roghi erano un ottimo modo “per eliminare con le fiamme lo spirito maligno del passato“) che lo sterminio di tutti gli archeologi dell’isola, una classe sociale ritenuta “pericolosa” agli occhi dei piani alti del governo. Non si può forse parlare, di conseguenza, di un omicidio di massa dettato da secondi fini, anziché di una manovra effettivamente utile a proteggere il prossimo?
In aggiunta dobbiamo pensare che fu proprio Akainu a distruggere -di suo pugno- la nave con a bordo i superstiti, gli “accettati”, dell’ormai distrutta isola possiamo capire, a tutti gli effetti, quanto la sua intolleranza verso le categorie ritenute “indesiderabili” sia forte; un’intolleranza che lo porta ad agire per mera estensione genetica: se un individuo ha compiuto il solo crimine di essere figlio di un soggetto non ritenuto idoneo, merita la morte. Nessuno merita pietà, nessuno merita di essere guardato in faccia; se per i Pirati riserva un semplice e limpido odio, scatenato dal mancato rispetto delle leggi, per altri soggetti si può parlare di un fato condizionato da ordini “di convenienza” e, torno a ripeterlo, Ohara ne è una conferma evidente.
Anche Caesar Clown fornisce un indizio importante per meglio confermare le similitudini fra l’utilizzatore di Magma e la sua controparte “realmente esistita”, sostenendo che i suoi studi sulle armi di distruzione di massa sarebbero stati apprezzati dall’attuale Gran Ammiraglio.
Ciò nonostante, per quanto si possa ormai associare Sakazuki a un effettivo nazista dei tempi passati per ideologie, metodi e condotta, ci sono pochi avvenimenti che sembrano voler mostrare una minima dualità di Akainu, fra cui la sua capacità di criticare aperta mente gli Astri di Saggezza per delle decisioni del Governo Mondiale, da lui non condivise.
Personalmente penso che, in futuro, sarà proprio l’attuale Gran Ammiraglio a far crollare la Marina Militare, diffondendo odio, paura e moti di ribellione sempre più forti, fino a generare una profonda frattura, impossibile da rimarginare, che vedrà i persecutori di una sana Giustizia Morale affrontarlo, vedendolo come minaccia e portatore di un credo malato e distopico, di una Giustizia Assoluta che, nel tempo, ha mietuto fin troppe vittime e diffuso solo terrore e sfiducia.