PERCHÉ NESSUNO DEI 4 IMPERATORI HA IL POTERE DI DIVENTARE IL RE DEI PIRATI

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FRATELLI!

Qual è il motivo profondo che porterà i 4 imperatori a restare “bloccati” nel loro ruolo e a non riuscire a fare il salto di qualità?

Una piccola premessa: di solito quando analizzo One Piece inserisco inevitabilmente anche i difetti di Oda, gli errori, le indecisioni che hanno caratterizzato alcune parti della trama. Questi sono essenziali per andare a fondo del discorso e vedere l’intera opera da un punto di vista più oggettivo possibile. Questa volta però non sarà così. Il problema sta quando alcuni miei “colleghi” nella community cercano di dare una coerenza a tutta l’opera, dall’inizio alla fine, cercando quindi di giustificare sempre e comunque l’operato di Oda facendo finta che lui non esista e che non sia mai esistito.

Ecco allora che, secondo loro, l’Ambizione dell’armatura era invisibile nella Grand Line ma diventa di colore nero e perfettamente visibile (da Rufy) solo nel Nuovo Mondo, e questo NON perché Oda non ce l’avesse ancora ben in mente prima del time-skip, ma perché secondo loro Rufy ancora non conosceva questa tecnica e quindi non poteva vederla. Ora che ne è consapevole e che l’ha sviluppata a Rusukaina con Rayleigh, riesce a vedere l’annerimento.

 

Ebbene, quest’oggi anch’io cercherò di far finta che Oda non sia mai esistito e che il manga, in un certo qual modo, si muova così, per inerzia, per un destino. La casualità si sostituirà a Oda.

Quindi, se facciamo finta che non esista nessun disegnatore e che i disegni si muovano per volontà loro, non dobbiamo neanche più dare per scontato il fatto che Rufy diventerà Re dei pirati, perché non ci saranno più le esigenze di trama data la “morte” del disegnatore. Rufy adesso non è più il protagonista…

Ma questo non eviterebbe Rufy di diventare comunque il Re dei pirati. Nonostante l’annullamento di Oda dall’equazione, lui possiede delle qualità intrinseche nel suo carattere che lo rendono unico.

Ed ecco che arriviamo alla prima domanda:

 

COS’E’ CHE RUFY POSSIEDE MA CHE I 4 IMPERATORI NON HANNO PER RAGGIUNGERE LA VETTA E DIVENTARE RE DEI PIRATI?

 

Facciamo un passo indietro e analizziamo prima alcune cose essenziali: la differenza tra Imperatore e Re nel mondo di One piece.

Il termine “Re” deriva dalla parola “Regno”, un’area delimitata da un confine e da persone che in quel confine condividono una determinata lingua (non sempre ma nella maggior parte dei casi), una determinata cultura, ma soprattutto possiedono un sistema amministrativo di tipo gerarchico, ovvero che fa capo ad un Re, appunto, colui che ha potere nel suo regno. Bisogna distinguere da subito un regno da una tribù. Le tribù anch’esse condividono la stessa lingua e la stessa cultura, ma non hanno un sistema amministrativo gerarchico o comunque se ce l’hanno non è così formalizzato come nei sistemi occidentali. Ci sono molte tribù acefale (senza un capo) che riescono a vivere tranquillamente, una cosa che nei regni occidentali sarebbe impensabile. Che regno sarebbe senza la figura del capo, del Re?

Regno di Francia, Regno d’Inghilterra, Regno delle Due Sicilie eccetera.

Un Imperatore invece deriva dalla parola “Impero”, che consiste di più regni che tra loro non condividono la stessa cultura.

Il regno A, può non avere niente a che fare per cultura, religione, usi e costumi del regno B, pur appartenendo comunque allo stesso impero e sotto lo stesso imperatore. Facciamo alcuni esempi:

Augusto è stato un imperatore romano, non un re. Questo perché la Roma del suo tempo (con lui iniziò la Pax Romana) abbracciava buona parte d’Europa, quindi più regni. E questi regni erano amministrativamente uguali tra loro (almeno in parte), ma culturalmente no! La Francia romana (la Gallia) non era certo uguale a Roma per usi e costumi, pur condividendo il latino come lingua e Roma come capitale. E Roma non era certo uguale culturalmente alla Cappadocia, ovvero il territorio conquistato dai romani che corrisponde ad una parte della Turchia attuale…

Nel Medioevo, l’obiettivo principale di Carlo Magno fu quello di cercare quanta più unione e coesione possibile nel suo impero. Questo proprio perché un impero è, generalmente, più difficile da governare a differenza di un regno perché le culture cozzano tra di loro e generano controversie. D’altronde prima di estendersi, Carlo Magno era il re dei Franchi perché possedeva solo quell’area che più o meno oggi corrisponde alla Francia dei giorni nostri.

L’impero austro-ungarico comprendeva più regni, e quindi più popolazioni con culture diverse: italiani, ungheresi, austriaci, slovacchi…

Ultimo esempio. Durante il ventennio fascista, Mussolini si era messo in testa di conquistare l’Africa. Questo perché voleva proclamare, indovinate cosa? Un impero! Etiopia, Eritrea e Somalia formavano la nuova colonia dell’Africa Orientale Italiana (AOI). Mussolini proclama la nascita di un impero italiano e proclama imperatore il sovrano, che d’ora in poi assume il titolo di imperatore.

 

 

[Alberto Mario Banti – L’età contemporanea, dalla Grande Guerra a oggi. Testo universitario]

Nella nostra storia quindi, le politiche di espansione territoriale di un regno lo portano a diventare un impero, ovvero più regni sotto il comando di un unico individuo, l’imperatore.

In One Piece, più o meno, è la stessa cosa.

Provate a pensarci, in base alle premesse sopra accennate, Kaido, Big Mom, Shanks e Teach sono individui che possiedono più regni che ognuno di loro porta il Jolly Roger di uno dei 4. Questi “regni” sono le isole di cui ogni imperatore ne possiede in quantità più o meno elevata. Dato che il mondo di One Piece è ricoperto per l’85-90% di acqua, e quindi dato che la loro influenza non è basata solo sul controllo della terra, gli imperatori esercitano anche un’area d’influenza sulle acque. Un po’ come se i confini si estendessero anche sul mare, dato che di terra in One Piece ce n’è davvero poca.

Law le chiama “sfere d’influenza”, e come vedete partono da un’isola, il Quartier Generale probabilmente, e si allargano a macchia d’olio anche sull’acqua. Queste sfere immaginarie sono i confini del loro impero e comprendono anche altre isole, e quindi altri “regni”. E’ questo che li rende imperatori. Ad esempio potremmo definire anche il Governo Mondiale come una sorta di impero legale, dato che la maggior parte delle isole si trovano sotto la sua ala…

Arrivati a questo punto, in base alle premesse di sopra, la conclusione più logica sarebbe quella di reputare  l’imperatore  come una figura superiore a quella del re, dato che quest’ultimo non possiede le aree di influenza che possiede l’imperatore.

Giusto?

Se parlassimo del nostro mondo risponderei affermativamente perché sarebbe proprio così. Ma è di One Piece che stiamo parlando, quindi bisogna proporre un’altra chiave di lettura.

Come abbiamo visto, un re che acquisisce più regni diventa un imperatore, ma è lo stesso per One Piece? Per diventare il Re dei pirati bisogna essere stati prima imperatori?

Io sono convinto che si tratti di due ruoli completamente diversi e che l’essere l’uno non ti può far diventare l’altro, anzi, l’essere imperatore ti PRECLUDE COMPLETAMENTE al diventare il Re dei pirati in futuro.

La differenza sostanziale che c’è tra l’imperatore in One Piece e il Re dei pirati è LA MENTALITA’.

La mentalità è fondamentale se vogliamo capire l’enorme abisso che intercorre tra questi due ruoli. Il mondo di One Piece è strutturato con un sistema gerarchico proprio del capitalismo. Oda ha utilizzato questo sistema per parlare, indirettamente e in chiave scherzosa, anche della nostra società. La gerarchia è presente nelle nostre e nelle loro strutture di potere. La Marina è fortemente gerarchica, i pirati hanno un capitano e una ciurma che rispetta i suoi ordini. Abbiamo visto come un capitano riesca a coordinare più di una nave e diventare Ammiraglio pirata (cosa che è successa a Teach, Newgate e stava per avvenire anche con Rufy). Persino i Rivoluzionari hanno un apparato gerarchico che risponde a Dragon, il comandante capo. Sabo è il comandante in seconda, e così via…

Gli imperatori non sono da meno, ovviamente. Hanno tutti e quattro, chi più, chi meno, questa mentalità di stampo dominatrice che consiste nel sottomettere o sfruttare le persone per acquisire sempre più potere che useranno a loro volta per veicolare gli avvenimenti in base alle loro esigenze. Possiamo discutere sui metodi, certamente differenti per ognuno, ma tutti e quattro hanno questa peculiarità.

Marshall D. Teach denominato “Barbanera”.

E’ quello che più palesemente rispecchia i tratti appena analizzati. Lui possiede una flotta e i suoi sottoposti storici (Shiryu della Pioggia, Jesus Burgess, Lafitte ecc.) sono comandanti a capo di ognuna di queste. E’ il primo imperatore che ci viene presentato nel Nuovo Mondo con degli indizi così lampanti sulla sua nuova gestione e scalata al potere. Scalata. Ecco cos’ha fatto, è arrivato ai vertici grazie alla battaglia post-Marineford contro Marco la Fenice e da allora ha acquisito questo ruolo nel mondo, facendo parte delle 4 superstar che dominano la seconda parte della Rotta Maggiore. Per quanto lui possieda la famosa lettera “D.” nel suo nome e per quanto lui sia un pirata sognatore, come accennato su Jaya, il mezzo per raggiungere a tali sogni è il dominio, la manipolazione, l’assoggettamento di persone più deboli che devono sottostare ai suoi ordini, la libertà che lui priva ogni volta alle persone. La scalata al potere, l’arrivismo sociale sono concetti completamente opposti alla libertà. Perché se per raggiungere libertà devi privarla agli altri, la tua opinione sulla suddetta è completamente deviata. Non è libertà se per raggiungerla devi usare assoggettare gli altri, devi sottometterli. Magari il fine sarà uguale a Rufy, e magari anche lui vuole arrivare a Raftel e diventare il Re dei pirati, ma il mezzo per raggiungere a tale fine è sbagliato, e non lo diventerà mai. Su questo punto ci arriveremo più tardi…

Basti comunque pensare al fatto che Teach ha la stessa ambizione di Rufy, sia da un punto di vista “genealogico” data la D., sia da un punto di vista combattivo, date le varie tonalità, e sia da un punto di vista ideologico, inteso come tenacia e forza d’animo. Però è proprio il metodo che è differente. Lui utilizza il suo potere per avere sottoposti, Rufy lo stesso potere lo usa per avere amici.

Kaido denominato “delle Cento Bestie”.

E’ forse ancora più spietato di Teach ed è anch’egli sinonimo di potere e arrivismo sociale. Ha sottomesso Wano e possiede un’infinità di navi al suo comando. Prima dell’arrivo di Rufy a Dressrosa, era il capo di tutto il crimine organizzato del mondo, un’organizzazione capillare che rispondeva ai suoi ordini. Controllava Doflamingo che controllava Dressrosa, quindi indirettamente, Kaido controllava Dressrosa e la produzione di Smile. C’è bisogno di dire altro?

E’ un personaggio che sfrutta il terrore generato dalla sua presenza per creare obbedienza attraverso la paura. Utilizza il dominio attraverso la forza per ottenere quello che vuole. Se Teach potrebbe avere un po’ di carisma, di autorevolezza, con Kaido invece siamo a che fare con autorità pura. Il suo “carisma”, se tale si può definire è esclusivamente incentrato sulla paura che lui emana continuamente. Un personaggio del genere non avrà mai il potere da fare da apripista per l’era successiva. Si perché il Re dei pirati è esattamente questo. Un individuo che in qualche modo è il pioniere dell’epoca in cui si trova e che riesce già a guardare a quella successiva. Roger ha fatto esattamente questo, si è fatto arrestare proprio perché già sapeva che da lui sarebbe partita un’era completamente diversa da quella in cui ha vissuto lui. Kaido è vittima delle leggi che governano questa era, la paura, il sopruso, la manipolazione, il controllo. E un individuo come lui, per quanto fortissimo che sia, non potrà mai fare da apripista a un bel niente. E’ destinato a cadere con un sonoro tonfo a terra. Purtroppo ha avuto la sfortuna di avere ali di cera particolarmente resistenti, ma comunque fatte di cera…

Charlotte Linlin denominata “Big Mom”

Ha voluto fortemente contrarre un matrimonio combinato tra Sanji Vinsmoke e una delle sue figlie, Charlotte Pudding. Il motivo è ovvio, no? I matrimoni (sia nella nostra storia che in quella di One Piece) sono uno strumento essenziale per l’accrescimento di potere. Due grandi famiglie che si uniscono al “sacro vincolo” per dare via ad una collaborazione politica tra queste due. I Vinsmoke sono probabilmente una delle famiglie più pericolose al mondo, altrimenti non avrebbero avuto l’attenzione di una degli imperatori. E Big Mom, dubito che abbia scelto questa mossa perché crede nell’”ammore” tra i due piccioncini. A lei interressa una cosa sola, come disse anche Pekoms recentemente:

Una donna che per ottenere potere manipola persino sua figlia per far sì che abbia un matrimonio combinato. Unione, questa, che permetterà all’imperatrice di creare un sodalizio molto redditizio dal punto di vista strettamente personale. Direi che possiamo andare avanti…

Shanks denominato “Il Rosso”.

E’ forse il pirata che meno di tutti ha a che fare con i primi tre, vero? No, non è vero…

Il suo ruolo all’interno del mondo è estremamente chiaro:

SHANKS E’ L’IMPERATORE CHE PRESERVA LO STATUS QUO, L’EQUILIBRIO MONDIALE

(e si impegna affinché questo equilibrio rimanga tale)

E se ci pensate non si potrebbe spiegare altrimenti. Shanks è il collante che, attraverso il suo potere, la sua fama, contribuisce enormemente a tenere in equilibrio tutte le potenze, quindi non solo gli imperatori.

A Marineford ha concluso la battaglia solo con la sua presenza. Il suo obiettivo era di porre fine ad una guerra che aveva già espresso tutta se stessa con la morte di Ace e Barbabianca; ormai non c’era più bisogno di combattere. L’esecuzione di Pugno di Fuoco era stata effettuata a beneficio della reputazione della Marina, e Barbabianca era stato annientato ponendo fine alla sua era (e dando inizio a quella di Teach, ma cosa ne poteva mai sapere Sengoku?). Ecco perché urlò che “Il One Piece esiste!”, per dare l’eredità alla nuova generazione, per non far perdere la speranza ai “giovani virgulti”, come li chiamava Rayleigh. Barbabianca ha fatto esattamente quello che ha fatto Roger in punto di morte. Ha parlato di una cosa che ora è tabù, nel mondo di One Piece. Ha parlato di quel tesoro che ha permesso (e permette tutt’ora) ai pirati di affrontare mille peripezie, mille pericoli. Solo per scovarlo e avere una gloria eterna.

Il problema è che i pirati, pur avendo perso, uscirono vincitori perché fomentati dalle parole di Newgate a intraprendere di nuovo il mare. Ecco perché Sengoku lo maledisse, perché lui, portavoce della Marina, pensava che questa esecuzione avrebbe scemato il fuoco dirompente e distruttivo della criminalità scoraggiando i pirati del mondo che avrebbero avuto paura di fare la fine di Ace. Invece successe esattamente il contrario e le parole di Newgate accesero un nuovo fuoco.

Sengoku sperava di scoraggiare i pirati, ma ottenne esattamente l’opposto, una flotta in fuga e notevolmente mutilata ma in grado di riorganizzarsi in futuro perché alimentata da quella speranza che Barbabianca diede loro in punto di morte.

Se ci pensate, il messaggio che Sengoku diede al mondo nel volere a tutti i costi che l’esecuzione di Ace avvenisse nell’esatto orario in cui era stata decisa, fu per motivi di immagine. Se avessero giustiziato Pugno di Fuoco prima dell’ora “X”, il mondo avrebbe percepito che la Marina volesse fare le cose in modo sbrigativo perché impaurita di cosa sarebbe potuto succedere se non si fossero sbrigati a giustiziarlo. Invece il nostro ex Grand’Ammiraglio ha voluto rispettare l’orario affinché il mondo acquisisse più fiducia nell’istituzione della Giustizia e che quindi iniziasse a screditare sempre più la pirateria.

Ciò non accadde, e la guerra stava diventando un logoramento per entrambe le fazioni. E qui Shanks intervenne. Lui ha sfruttato il suo enorme potere per cercare di bloccare chiunque avesse intenzione di fare qualcosa considerata “errata” nell’equilibrio mondiale e scatenare un caos indicibile. Quando Kaido voleva approdare a Marineford per combattere Barbabianca, Shanks gli si parò davanti. Perché, secondo voi?

Immaginate la scena: Barbabianca avrebbe combattuto la Marina e viceversa. Arriva Kaido e Barbabianca avrebbe combattuto contro di lui e contro la Marina che, questa, avrebbe combattuto contro Barbabianca e contro Kaido. Una guerra a tre fazioni quindi, che avrebbe distrutto l’istituzione secolare della Giustizia. Sarebbe stato un disastro di proporzioni enormi.

La Marina non può permettersi di essere annientata, essa rappresenta simbolicamente il faro di speranza che aleggia sul mondo, è la “Giustizia” (con le eventuali sfumature a volte oscure che possiede). Se Kaido fosse approdato a Marineford e avesse vinto contro la Marina (perché ci sarebbe riuscito, questo è sicuro), questa sarebbe crollata con effetti devastanti nel mondo. Perché la pace è difficile da mantenere, è la guerra che invece ci mette poco a venir aizzata. Per creare ordine ci vuole tempo e fiducia, mentre la distruzione la puoi fare in un attimo. Ecco la differenza tra la Marina e la pirateria di Kaido. Ecco perché Shanks gli ha sbarrato la strada, perché due imperatori contemporaneamente, la Marina non sarebbe stata in grado di gestirli.

Provate a pensarci. Quando Shanks è arrivato a Marineford, avrebbe avuto il potere di far fuori tutta la struttura della Marina, fortemente indebolita dalla battaglia precedente, chi glielo avrebbe impedito? Invece lui NON L’HA FATTO perché sa esattamente qual è il ruolo che ha nel mondo. Shanks è un po’ come un protettore dell’ordine. Ha raggiunto il potere per poterlo proteggere. E’ un equilibrio delicato di cui lui si fa carico. Ed è grazie al suo “essere imperatore” che può esercitare la sua influenza e cercare di bloccare ogni eventuale attacco da parte di chi ha intenzione di rovesciare una delle istituzioni cardine del mondo.

Il Rosso è un criminale, però rispetta la Marina perché è anche grazie ad essa che esistono le 4 superstar del Nuovo Mondo. Ovviamente non lo va a sbandierare ai quattro venti, però riconosce con un tacito consenso che le istituzioni maggiori in One Piece hanno il potere di sorreggere se stesse e di sorreggere anche le altre a vicenda, come gli archi del Colosseo a Roma, che sfruttano il peso della gravità per “spingersi” l’un l’altro e rendere la struttura compatta…

Sono sicuro che Shanks avrebbe da ridire contro la politica assolutista di Sakazuki, perché in questo momento è la Marina ad “avere la testa fuori dal sacco”, come si dice dalle mie parti. E’ la Marina che sta degenerando con il suo assolutismo.

Shanks il Rosso è il cocchiere che tiene le redini di due cavalli, quello della Marina e quello dei suoi tre colleghi. Se uno impazzisce e vuole “correre” più veloce degli altri, lui lo tiene a bada e fa correre l’altro, che magari ha rallentato un po’. A Marineford il “cavallo” della Giustizia ha rallentato tantissimo, era sull’orlo del baratro, così il cocchiere ha bloccato Kaido e l’ha tenuto buono almeno fino a tutta la battaglia e poi è arrivato per porre fine a tutto, per evitare che il questo cavallo morisse proprio! Altro che rallentare!

Quindi Shanks, pur discostandosi dagli altri tre suoi “colleghi”, è pur sempre un detentore del potere, perché lo protegge, perché lo sfrutta per tenere in equilibrio tutto quanto.

 

E IL RE DEI PIRATI?

E qui arriviamo alla zona calda.

Perché il Re dei pirati è così diverso dai 4 imperatori? Cos’è che lo rende così differente?

Abbiamo specificato prima che è la mentalità a distinguere le 4 superstar dal Re.

Provate a seguirmi su questo discorso, è molto delicato: un imperatore possiede, nel mondo, più regni che si trovano sotto la sua giurisdizione, questo lo abbiamo appurato. L’imperatore possiede più isole, più regni e quindi è definito tale.

Il Re dei pirati invece non possiede proprio niente, ma in realtà possiede tutto!

E questa, oltre ad essere una frase ad effetto, è in realtà carica di verità. Il Re dei pirati non ha come giurisdizione delle terre, delle isole, regni o che dir si voglia; il Re dei pirati ha come “giurisdizione”, tutti i pirati al mondo! Quindi la sua giurisdizione è tutto il mondo!

IL MONDO INTERO E’ IL SUO REGNO!

E quando parlo di “possesso” non mi sto riferendo ad un concetto gerarchico, come quello dei 4 imperatori, dove c’è lui al comando e gli altri obbediscono agli ordini. Il Re dei pirati ha conquistato il cuore di tutti quelli che battono bandiera nera, e per questo non ha bisogno di sottomettere proprio niente, perché è il rispetto di tutto il mondo che lo rende così importante. Non il possesso di quante più terre, industrie, fabbriche, armi possibili è in grado di avere!

Il “possesso” del Re dei pirati non è legato a qualcosa di materiale e calpestabile o navigabile come terre o mari, (quello lo fanno gli imperatori), il “possesso” di cui il Re dei pirati si fa carico è il cuore degli individui che credono in lui, che si trovano in tutti gli angoli del mondo, quindi il Re dei pirati ha giurisdizione nei loro cuori, ergo in tutti gli angoli del mondo. E il cuore non conosce lingue differenti, o culture differenti, è unico e universale. Abbatte tutti i confini.

Se pensate che questa risposta sia troppo “sempliciotta” siete in errore. Alla fine tutto questo rientra perfettamente nella mentalità di Rufy. Lui crede che le alleanze siano come delle amicizie, crede che i suoi sottoposti siano, lo stesso, amici, non fa distinzione. Inoltre siamo ormai a conoscenza del famoso potere tanto decantato da Mihawk, il più potente di tutti i mari, quello di crearsi alleanze ovunque. Quindi il potere di entrare direttamente nei cuori delle persone e conquistarsi la loro fiducia perennemente. Per lui sono tutti una grande famiglia. Ecco perché sarà lui a diventare il Re, perché ha un modo di pensare che fugge completamente dai canoni normali dei pirati che battono bandiera nera in One Piece. Dove i 4 imperatori vedono dei sottoposti lui vede degli amici. Dove loro vedono negli alleati un mezzo da sfruttare per poter arrivare al proprio scopo, Rufy vede una famiglia dove tutti si aiutano a vicenda.

La sua stessa ciurma non è sottoposta a nessuna sudditanza nei confronti del capitano, ecco a cosa mi riferisco…

Una persona con una mentalità da imperatore avrebbe accettato di essere a capo di una flotta, perché così avrebbe acquisito maggior potere da poter sfruttare per abbattere gli altri imperatori. Rufy invece ha accettato l’amicizia però ha dato (e preteso) libertà. E cosa è successo? Che paradossalmente hanno apprezzato maggiormente questa sua scelta che non quella di essere suoi sottoposti! E paradossalmente adesso il loro legame è più forte di quello se fossero stati membri della sua flotta, e quindi inferiori a lui.

Rufy è puro carisma (involontario). Ha conquistato la loro amicizia, un rapporto che prescinde qualsiasi contratto, qualsiasi legame economico o di sfruttamento reciproco. E’ un legame che vale per la vita.

Per capire il Re dei pirati bisogna cambiare mentalità, non bisogna ragionare secondo i canoni standard dei pirati di tutto il mondo. Bisogna guardare all’era successiva. Perché è questo il Re dei pirati, un pioniere che guarda già l’epoca che verrà…

Bisogna pensare a qualcosa che non abbia più confini, barriere, dogane e altre chiusure. Rufy sta pian piano conquistando il cuore di tutti, e lo sta facendo in tantissime isole, tutte diverse per cultura e tradizioni. Sta pian piano conquistando il territorio dei loro cuori e mettendo la sua bandiera nera.

Se ci pensate, Rufy disse che vuole diventare il Re dei pirati perché vuole essere l’uomo più libero al mondo. E infatti una volta acquisito questo ruolo, questa carica, sarà davvero libero perché nessuno al mondo potrà mai contraddire la sua carica dato che si è conquistato la loro fiducia. Semplice, no?

Rufy conquisterà il titolo di Re dei pirati perché avrà prima conquistato i cuori della gente, è un titolo conseguente a questo. Lui diventerà, involontariamente (perché è un coglione totale), il guardiano e protettore del mondo.

Ed ecco perché la sua pseudo-flotta è composta da giganti e nani, gambe-lunghe e braccia-lunghe, ed ecco perché Jimbe, un uomo-pesce ha accettato di diventare in futuro il suo timoniere. Sono tutte razze diverse da quelle degli uomini.

Il fatto che tutte queste “sotto-culture”, frutto di discriminazioni per anni, convivano finalmente insieme, mandano un messaggio molto forte al mondo, un invito al ricongiungimento generale e all’abbattimento dei preconcetti che hanno caratterizzato le ere precedenti. Perché in fondo, siamo tutti esseri umani, e questo invito non vale solo per il mondo di One Piece. Ovviamente oltre alle peculiarità che solo Rufy possiede, c’è anche un altro fattore estremamente importante che porterà il nostro Cappello di Paglia a raggiungere la vetta:

Ma ovviamente questo è un altro discorso (<3)…

Reverendo

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