Onigashima e la leggenda di Momotaro

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Nel meraviglioso capitolo 920 veniamo a conoscenza di succose informazioni circa la dimora di Kaidou, ovvero Onigashima

Onigashima come appariva nel capitolo 793

 

Onigashima è stata mostrata per la prima volta svariati capitoli orsono, nel capitolo 793 per essere pignoli(che risale a Luglio 2015!), ma ora abbiamo finalmente una prospettiva migliore e precisa sulla residenza dell’imperatore cornuto.

 

Dopo la clamorosa rivelazione e spiegazione di ciò che successe vent’anni prima nei pressi di Kuri, ovvero di come Kouzuki Oden ristabilì e portò prosperità a quelle terre desolate, Kin’emon narra dell’insurrezione da parte di Kaidou e Orochi e della seguente esecuzione di Oden.

Inoltre, Kouzuki Toki, moglie di Oden e madre del piccolo Momonosuke, oltre a essere fautrice del tanto acclamato salto temporale, nel capitolo 919 afferma che vent’anni più tardi 9 samurai avrebbero opposto resistenza a Orochi in una notte di luna piena.

Infatti, sempre Kin’emon afferma che il raid per la riconquista di Wano sarà durante la notte del festival del fuoco, due settimane dopo gli attuali eventi e, luna piena permettendo, i Mink come Carrot e Inuarashi potrebbero sprigionare il loro potere Sulong.

In tutto ciò, com’è mio solito, non ho potuto fare a meno di notare come Oda abbia attinto ancora una volta dal vastissimo folclore giapponese.

Una delle più celebri fiabe giapponesi è infatti quella di Momotaro, un piccolo fanciullo che, nato da una gigantesca pesca, è stato donato dal cielo a degli anziani che non hanno potuto avere figli in gioventù.

Momotaro che dona dei Kibi-Dango agli animali lungo la strada

 

Egli, secondo la leggenda, una volta cresciuto, si reca all’isola di Onigashima per sconfiggere l’Oni (Demone) che infesta le terre circostanti; durante il suo viaggio fa amicizia con un cane (Inuarashi? Komainu?), una scimmia (Baboon?) e un fagiano, donando loro dei Kibi-Dango, ovvero la stessa pietanza che Tama estrae dalle sue guance.

Una volta sconfitto l’Oni e ristabilito l’ordine, Momotaro e i suoi amici tornano indietro con il suo tesoro, per poi vivere felici e contenti come nelle più note fiabe.

Mi fa davvero sorridere notare come tutto ciò coincida perfettamente in modo così palese con gli avvenimenti, attuali e futuri, di Wano e, soprattutto, con il piccolo erede del clan Kouzuki, vero protagonista al centro dell’intreccio narrativo.

 

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