Albida e la passione dei vichinghi di Oda
è uno dei primi personaggi comparsi su One Piece, nonchè primo antagonista in assoluto. La sua prima apparizione risale al primo volume del manga nel 1997. Oda di rado si ispira a donne storicamente esistite per la creazione dei suoi personaggi femminili. Albida, Charlotte Linlin e Jewerly Bonney sono delle eccezioni.
C’è una cosa da notare in tutto questo: Oda non ha mai nascosto la propria passione per i vichinghi. Già nelle primissime SBS infatti, dichiarò che “Vicky il vichingo” era uno dei suoi anime preferite. Più volte Oda ha dichiarato di essersi ispirato alla tradizione vichinga per alcuni particolari del manga. E non solo per i Giganti. Albida è la prima dimostrazione tangibile di questa sua passione.
Alvida: la principessa pirata
Il nome della bella piratessa fu ispirato da quello di Alwida, una giovane donna dalla vita travagliata. Una principessa pirata. Mica poco eh. Le fonti storiche sono piuttosto incerte sulle origini della piratessa, tant’è che la sua reale esistenza è tuttora oggetto di discussione. Alwilda (o Alvita, Awilda e tutta una serie di altre traslitterazioni) venne descritta la prima volta nel Gesta Danorum di Saxo Grammaticus dove compare con il nome di Alfhild. Vissuta probabilmente nel V secolo, la giovane era la figlia di re Siward.
Se scappi ti sposo…
Costretta dal padre fedifrago (le aveva promesso che avrebbe potuto scegliersi il marito da sola) ad un matrimonio con Alf, principe di un regno vicino, si ribellò al volere paterno in modo piuttosto originale. Travestita da uomo, con un manipolo di ancelle turbolente, armó una nave e iniziò una florida attività piratesca. Alf, rimasto a bocca asciutta, prese il mare per scovare la sua promessa sposa.
Più leggenda che storia
Dopo una serie di intralci dal sapore fiabesco, le due flotte, quella della principessa pirata e del principe Alf, si scontrarono in un fiordo finlandese. Dopo aver fatto piazza pulita di gran parte dell’equipaggio, i due si affrontarono faccia a faccia fino alla sconfitta di Alwilda. Solo allora Alf, togliendole l’elmo, riconobbe il viso della sua amata.
Lieto fine
Lei, constatato il valore del principe, se ne innamoró, si sposarono e vissero a lungo ed ebbero tanti bambini. Ecco perché la vicenda di Alwilda rimane comunque un fatto storico non accertato: l’intera storia sa più di fiaba che di realtà. Che Alfhild sia esistita è una certezza ma evidentemente le leggende popolari hanno alterato di molto la sua vita.
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Bibliografia
- Ellms, Pirates the own book, Blurb, England, ristampa 2019
- Gosse, Storia della pirateria, tr. it. S. Caprioglio, Odoya, Bologna, 2008
- Spinelli, Tra l’inferno e il mare, Fernandel, Ravenna, 2003