Con l’uscita degli ultimi capitoli abbiamo visto a grandi linee la struttura del regno di Big Mom. Un arcipelago composto dall’isola principale Whole Cake Island e 34 isole secondarie chiamate “Totland”, ognuna dei quali è gestita da un “cancelliere”.
E fin qui tutto ok. Il problema arriva quando si vede la società che vi abita. Prendendo in prestito le parole di Pekoms:”un’utopia dove le razze di tutto il mondo possano vivere in armonia senza discriminazione, pregidizio o segregazione”. Magnifico vero? Peccato che sia un’enorme bugia!!!
Per definizione l’utopia esprime l’idea della società perfetta, ma allo stesso tempo impossibile da realizzare, anche perchè se esistesse non sarebbe più un’utopia. Il problema principale che impedisce la creazione di tale società è….(rullo di tamburi)….L’ESSERE UMANO!
Eh già! Siamo, infatti, l’unica razza al mondo che ha passato gran parte della propria esistenza a cercare di estinguersi. Siamo gli unici che ci massacriamo tra di noi per futili motivi e gli unici che quando hanno tutto, vogliono di più, ammalandoci sia per l’eccesso che abbiamo ottenuto sia per il niente che abbiamo lasciato. Gli animali questo non lo fanno si radunano in branchi, greggi o sciami che siano, ed operano in maniera tale che quell’ordine persista, l’uomo NO! Per vivere in maniera ottimale ha bisogno di essere in un gruppo, ma allo stesso tempo ha “l’istinto” di dominare sul prossimo, creando uno squilibrio che divide tutto in 2 parti: ricco-povero, imperatore-schiavo, nobile-servo.
La nostra stessa società, alla quale è VERAMENTE ispirata quella di Big Mom, è basata su questo concetto, esistono nazioni ricche che abitano in un finto paradiso, dove ogni singola persona vive tranquilla e serena, ma allo stesso tempo, specie con le tecnologie di oggi, è perennemente sorvegliata da un potere centrale che fa sì che nessuno sgarri (idem regno dell’Imperatrice). Ed esistono nazioni (come quelle che intravediamo durante la preparazione della festa) che vengono sfruttate per fare in modo che le prime prosperino.
Alla fine stiamo parlando di un manga di pirati, ma la pirateria stessa (anche con i famosi corsari) nacque per rubare più ricchezze possibili a scapito di altri.
Sappiamo inoltre che Big Mom gestisce il proprio impero in maniera mafiosa, chiedendo tangenti in cambio di protezione e organizzando matrimoni combinati per accrescere il proprio potere. Se ci aggiungiamo anche il fatto che comanda in maniera assoluta, instaurando terrore persino nell’animo dei propri figli e sottoposti, i quali temono eventuali sue reazioni negative a determinati eventi, uno su tutti l’eventuale scoperta che Pekoms ha aiutato Rufy e compagni, beh capite bene che si parla di tutto tranne che di utopia!
Big Mom, quindi, si può definire, come espresso nel titolo, una falsa regina in un falso regno, perchè visto esternamente il suo impero sembra magnifico, ma a quale prezzo e su quali vite è stato costruito?? Inoltre tra i compiti primari di un vero capo c’è quello di coordinare il proprio gruppo/regno, ma rispettando sempre le scelte dei singoli individui, un po’ come fa Rufy con la propria ciurma. Big Mom è una regina sì, ma non si comporta come tale, sembra più un’unione tra un capo mafia e una dittatrice.
Alcuni di voi potranno dire: “lei però è riuscita a unire più razze in un unico regno e in One Piece questo non era mai accaduto”, ok, è vero, ma che fine fanno le stesse razze che stanno fuori da quel regno? O vengono sfruttate per produrre ciò che interessa all’Imperatrice (vedere isola degli uomini-pesce) o massacrate.
È come un trucco di magia, ci si convince di ciò che vediamo, come ad esempio che la persona è stata veramente tagliata in due, ma riflettendoci in un secondo momomento, si comprende che la realtà è ben diversa.
THE JOKER