One Piece ha una caratteristica in particolare che lo distingue dal resto dei Battle Shonen più classici. Andiamo a vedere quale
Negli Shonen come One Piece, esiste il concetto di Powercreep. Per riassumerlo brevemente, ogni avversario deve essere più forte di quello precedente per essere una minaccia per il protagonista in continua crescita. Oda questo lo sa e costruisce il suo mondo in modo che questo concetto non interferisca con la storia che sta cercando di raccontare.
Prendiamo per esempio Crocodile. A Marineford, sarebbe dovuto essere carne da macello, questo perché Luffy nelle prime saghe lo ha spedito in prigione ad Impel Down, dove non ha potuto allenare i suoi poteri, o almeno non troppo.
Quindi cosa ha fatto Oda per non rendere questo avversario uno scherzo rispetto alla narrativa attuale, in cui la potenza media è su un altro livello da allora? Ha semplicemente dato a Crocodile un power-up in prigione.
Questo personaggio ispirato ad un boss mafioso è stato creato da Oda per essere un pericolo costante, come ci è stato mostrato nei recenti avvenimenti all’interno della Cross Guild.
Lo stesso varrà per Ener, nel caso dovesse mai ritornare. Non sarà allo stesso livello di prima, che persino Nami potrebbe affrontare. Oda gli darebbe sicuramente un power-up per essere ancora all’altezza della maggior parte dei personaggi.
Per finire, uno degli esempi più attuali è Mihawk. Moltissime persone hanno fatto salti mortali per dipingere Mihawk come un ciarlatano. Occhi di Falco è scritto per essere lo spadaccino più forte del mondo, e Oda non scherza quando affida questi titoli ai suoi personaggi.
Al momento lo abbiamo potuto vedere in azione solamente a Marineford, ma quegli scontri non hanno significato nulla, perché finché non verrà effettivamente spinto da qualcuno a dare il massimo, nessuno saprà quanto possa essere forte. Proprio come nessuno sapeva quanto fosse migliorato Crocodile in prigione.
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