La Flotta dei Sette è un’invenzione di Oda o ha qualche legame con la realtà? Vediamo insieme
La Flotta dei Sette, è una delle organizzazioni che mantengono l’equilibrio nel mondo di One Piece, una banda di corsari più o meno squilibrati al soldo del governo. Diciamolo subito: l’idea non è esclusiva di Oda. Nella realtà esisteva un’istituzione molto simile che, probabilmente, ha ispirato il mangaka. Erano i Sea Dogs.
La Flotta dei Sette: corsari o pirati?
Anche se spesso, e a sproposito, i termini “pirata” e “corsaro” sono usati come sinonimi, le due figure erano molto diverse. Almeno sulla carta. I corsari erano muniti di una lettera di corsa (o di marca) che definiva puntualmente i loro diritti e i loro doveri. In pratica erano autorizzati a compiere determinate azioni, spesso di guerriglia o assalto, ai danni di un nemico, spesso rappresentato da una nazione. In mare e di fatto, la linea che divideva i pirati dai corsari era estremamente labile: entrambi si rendevano colpevoli di azioni violentissime. Solo che i corsari potevano farlo avendo alle spalle una sorta di “scudo legale”, che poteva proteggerli in caso di cattura (d’altronde obbedivano agli ordini…), mentre invece i pirati si dichiaravano hostis humani generis, fuori da ogni legge e sprezzanti di qualsiasi autorità. Non sono appannaggio prettamente occidentale eh, i corsari sono una forma di guerra alternativa comune a praticamente tutte le nazioni.
La Flotta dei Sette rispecchia esattamente il vero spirito dei corsari. L’autorità governativa non ha il pieno controllo su di loro, ma ciascuno mantiene una propria indipendenza, anche in virtù del fatto che sono talmente potenti da poterselo permettere senza grosse rogne. D’altra parte però, forti della loro posizione, riescono a farla franca nonostante commettano i crimini peggiori (vedere Do Flamingo).
La Flotta de Sette e i Sea Dogs
I Sea Dogs furono un gruppo di corsari al soldo della Regina Elisabetta I, che li sfruttò a pieno regime soprattutto con intenti anti-spagnoli. All’epoca, siamo nella seconda metà del XVI secolo, le ostilità tra Spagna e Inghilterra erano infuocate e i Sea Dogs si resero protagonisti di alcune azioni veramente spettacolari. Erano pochi ma astuti, abili ed efficienti. In poche parole, il meglio della marina inglese. Ebbero un ruolo centrale nella battaglia contro l’Invincibile Armada e i loro viaggi portarono ricchezze immense alla loro madrepatria. Vennero destituiti agli inizi del XVII secolo, subito dopo la firma della pace tra Spagna e Inghilterra: assolto il loro dovere, i Sea Dogs smisero di esistere. Beninteso però: non che la cosa fermò definitivamente le ostilità tra i due paesi. E nemmeno la concessione di lettere di corsa, che continuarono ad essere emanate per moltissimi anni a seguire.
Chi erano i Sea Dogs?
Andiamo nello specifico. I Sea Dogs non erano marinai improvvisati ma gente preparata e i nomi che figurano nella lista sono da capogiro. Francis Drake fu probabilmente il più famoso tra loro. Con il suo viaggio intorno al mondo, Drake (o El Draque, come era conosciuto tra gli spagnoli) portò alla regina un quantitativo di beni dal valore superiore alle entrate annue della corona. Con un solo viaggio. Durato anni, per carità, ma fu pur sempre una vittoria schiacciante nei confronti della Spagna. Altro nome famoso è John Hawkin, cugino di Drake. Schiavista e armatore, divenne anche tesoriere della Royal Navy.
Uno dei più sfortunati fu Sir Walter Raleigh (che fu di ispirazione per un pirata a noi ben noto…): dapprima favorito della regina, poi caduto in disgrazia, finì condannato a morte per delle accuse tutto sommato piuttosto labili. Questi furono le tre punte di diamante della flotta dei Sea Dogs ma non dimentichiamo anche altri nomi impressionanti come Martin Frobisher, Thomas Cavendish, Richard Grenville e Humphrey Gilbert.
Le navi
Tra i motivi dell’enorme successo dei Sea Dogs ci furono le navi. Venne infatti progettato un tipo di galeone esclusivamente per raccogliere le esigenze dei corsari. Di norma infatti, il galeone era un tipo di veliero robusto ma non troppo agile. Per le attività dei Sea Dogs erano necessarie alcune caratteristiche fondamentali: la nuova imbarcazione avrebbe dovuto essere più veloce e maneggevole e contemporaneamente dotarsi di un maggior numero di cannoni. Con il cosiddetto “galeone da corsa”, i costruttori inglesi superarono il precedente modello: la superficie velica venne estesa, il ponte inferiore venne articolato in modo da sostenere un peso maggiore e quindi caricato di un numero più altro di cannoni, il pescaggio venne ridotto. Tutte queste migliorie concorsero ad assicurare il successo delle imprese dei Sea Dogs.
Sea Dogs e Flotta de Sette a confronto
Naturalmente, le due organizzazioni non sono speculari l’una all’altra. Difficilmente un membro dei Sea Dogs avrebbe potuto rifiutare una chiamata da parte dei suoi mandanti, diversamente da quanto successe con alcuni esponenti della Flotta dei Sette. Questi, oltretutto, pare vengano sfruttati quasi solo per azioni offensive, mentre invece i Sea Dogs avevano anche mansioni di tipo esplorativo. Nonostante tutto, la parabola che accomuna le due istituzioni è molto simile: sfruttati (anche se consapevolmente) dai governi, ebbero un loro apice e un brusco declino. Staremo a vedere come si metteranno le cose in futuro…
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Bibliografia:
- P. Butel, Pirati e corsari nei Caraibi. Dal XV al XVII secolo, Rea Gestae, Milano, 2012
- D. Cordingly, Storia della pirateria, tr.it. A. Tissoni, Modadori, Cles, 2011
- G. Giorgerini, Il mio spazio è il mio mondo. Storia della guerra corsara dalle origini all’ultimo conflitto mondiale, Mondadori, Milano, 2012
- P. Gosse, Storia della pirateria, tr. it. S. Caprioglio, Odoya, Bologna, 2008
- A Herman, To Rule the Waves: How the British Navy Shaped the Modern World, , Harper Collins, New York, 2004