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Giganti, fieri e potenti guerrieri temuti in tutto il mondo. Ma da dove ha esattamente origine la loro leggenda?
Con la saga di Little Garden, facciamo la conoscenza di Dory e Brogy, i due giganti originari del paese di Elbaf. Nel corso della storia, ci vengono man mano presentati altri membri di questa tribù di fieri guerrieri, alti più di venti metri. Tuttavia, nei miti del mondo reale i giganti sono figure un po’ diverse, seppur imponenti.
Non è facile definire con precisione quale sia l’effettiva origine del mito dei giganti, sia a causa dell’enorme varietà di tesi prese in esame, sia perché diverse culture distanti tra loro, per tempo e per spazio, hanno riportato nei loro racconti storie di giganti.
Tra i greci era diffusa una visione dei giganti diversa da quella presente nell’immaginazione comune moderna. Per i nostri antenati esistevano tre generazioni di giganti: i Titani, gli Ecantochiri (mostri dotati di molteplici teste e braccia) ed infine i Ciclopi. Secondo il mito, durante la guerra tra dei e titani, i giganti si schierarono con questi ultimi; a causa di ciò Zeus li punì, seppellendoli sotto alcuni massi. Così i greci davano una spiegazione alle attività vulcaniche che caratterizzavano i luoghi come Ischia e i campi flegrei. Famoso è anche il mito che spiega l’attività dell’Etna: all’interno del vulcano, si credeva che vi fosse la fucina dove lavoravano Efesto e i suoi aiutanti ciclopi.
Parlando in particolar modo dei ciclopi siciliani, si pensa che all’origine del loro mito ci fossero i ritrovamenti, da parte di uomini dell’antichità, di scheletri di antichi elefanti nani. Si è notato infatti come il teschio di questi animali assomigliasse al cranio di un uomo molto grosso con una sola cavità oculare.
Da fabbri a origine del mondo
Come detto, vi sono riferimenti ai giganti anche nella Bibbia (il gigante Golia per esempio) e in altre culture, come quella indù o celtica; questi ultimi, ad esempio, pensavano che fossero gli autori di opere di pietra come Stonehenge. Particolarmente interessante è la cultura nordica, alla quale Oda si è ispirato per la caratterizzazione del popolo di Elbaf. La mitologia norrena, infatti, fa risalire la genesi del mondo ad un gigante: Odino e gli altri dei crearono il mondo uccidendo il gigante Ymir. Dalla carne del gigante venne generata la terra, dal sangue i mari e i fiumi, dalle ossa le montagne, dai capelli gli alberi e dal cranio il cielo.
Teorie sull’origine dei giganti
Nella vita di tutti i giorni possiamo venire a contatto con persone che possono essere “giganti”. Si tratta di persone affette da gigantismo, ossia da una condizione clinica che può svilupparsi seguendo due percorsi. Si parla di macrosomia quando in una persona in età di sviluppo vi è un’eccessiva secrezione di ormone della crescita; il corpo dunque aumenta di dimensioni, mantenendo però le giuste proporzioni. Si parla di acromegalia, invece, quando l’ormone della crescita viene secreto successivamente all’età puberale, causando deformazioni a volto, mani e piedi. Le persone affette da gigantismo possono arrivare anche a tre metri d’altezza, per cui ci sono state delle tesi secondo cui potessero esserci queste persone all’origine del mito; tesi che però sono state ben presto scartate, in quanto il gigantismo porta a varie complicazioni cliniche, soprattutto al sistema cardiocircolatorio e scheletrico, che causano spesso una morte prematura.
Un’altra plausibile spiegazione all’origine del mito dei giganti viene da alcune scoperte archeologiche riguardanti una “nuova” specie di ominide: l’Homo di Denisovan. I ritrovamenti di resti di Homo di Denisovan risalgono ai primi anni del 2000 e si concentrano tra la Siberia e la Cina. L’analisi del DNA ha mostrato che, sebbene si tratti di una specie distinta dall’uomo di Neanderthal, i due popoli di ominidi erano originari di un ramo comune da cui si distinsero circa trecentomila anni fa. Questo ominide è particolarmente interessante per le teorie sull’origine dei giganti in quanto, sebbene non siano stati ritrovati scheletri completi, dai piccoli frammenti rinvenuti (soprattutto denti e mandibole) si può ipotizzare che fossero più grossi degli Homo sapiens e di Neanderthal.
“Vorresti diventare un gigante?”
Nell’arte di alcune culture antiche è possibile riscontrare un fenomeno particolare: la rappresentazione di figure per gerarchia. In poche parole, molto spesso in dipinti e sculture i re e i nobili venivano rappresentati con figure molto alte ed imponenti. La statura non rappresentava la loro reale forma fisica, ma simboleggiava il loro status e potere che esercitavano. Ancor oggi, in varie forme, si può notare come sia rimasta invariata nel nostro inconscio quest’associazione tra grande-importante. Ad esempio, in un manga, avvenimenti a cui si vuole dare maggior risalto vengono spesso raffigurati in splash-page, mentre piccoli sketch comici o avvenimenti di transizione sono destinati a vignette più piccole. Un altro esempio sono i disegni dei bambini. Molto spesso il bambino realizza figure più grandi per rappresentare le persone per lui più importanti; oppure si ritrae nei suoi stessi disegni più grande rispetto agli altri, ad indicare il bisogno di sentirsi importante.
Ognuno di noi, dunque, aspira alla grandezza. Siamo uomini, piccoli e imperfetti, eppure non possiamo fare a meno di sognare di realizzare grandi cose. Ognuno di noi è un po’ come Usopp. Non siamo giganti, ma li ammiriamo, li prendiamo ad esempio e cerchiamo di compensare la nostra piccolezza con grandi gesta.