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Sono stati introdotti nel capitolo 951. Ma chi erano davvero i Mimawarigumi e cosa hanno rappresentato nella storia del Giappone?
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Se guardate al centro, c’è l’icona “Glossario di Wano”. Questa rubrica la curo io personalmente e non immaginate quanto mi diverta a scriverla! In pratica io certo tutte le citazioni che Oda inserisce nel manga, citazioni che riguardano il Giappone feudale nella saga di Wano, e le riporto qui dentro. In questo modo sono riportati tutti i riferimenti alla storia, alla mitologia, dettagli sulla società dell’epoca eccetera eccetera. Ad esempio, ricordate il casco di paglia che ha usato Law per non rivelare il suo volto davanti a Hawkins? Oppure la tipica acconciatura degli abitanti di Wano? E la maschera di Hitetsu? Gli animali che attaccano Rufy sulla spiaggia? Sono tutte citazioni al Giappone, e io le ho riportate nel Glossario. Prossimamente scriverò un approfondimento sulla Enma…
Ieri ho appena finito di scrivere uno di questi riferimenti
I MIMAWARIGUMI
Alzi la mano chi se li ricorda.
Probabilmente soltanto coloro che hanno letto Kenshin Samurai Vagabondo hanno un’idea vaga su questi personaggi. Ma non perdiamo altro tempo.
SI VA!
Quella dei Mimawarigumi è una storia interessante che, paradossalmente, non vede loro come protagonisti. Se ricordate, nel capitolo 951 questa forza speciale scende in pompa magna per stanare e catturare tutti gli intrusi, cioè i mugiwara. Eiichiro Oda ha fatto il furbetto, inserendo volutamente nella narrazione proprio questi personaggi per mandare un chiaro messaggio. Ma ci arriveremo, facciamo un passo indietro.
Siamo nel 1863, il periodo Edo (o periodo Tokugawa) durato 250 anni sta per terminare. Lo shogunato è in profonda crisi e i cristiani hanno conquistato una fetta ampia di giapponesi; molti si sono convertiti abbandonando lo shintoismo. All’interno di una società già in bilico, acquisisce sempre più consenso la filosofia del sonnō jōi (尊 皇 攘夷), un’ideologia che rivuole l’imperatore al centro della politica governativa e non solo come mero ornamento; inoltre è essenziale espellere i “barbari” (cioè i cristiani) e ovviamente eliminare il bafuku, quindi abolire lo shogunato.
Al centro di questa filosofia politica c’erano gli Ishin-Shishi (維新 志士) un gruppo di attivisti politici che stavano acquisendo sempre più consensi. La paura che tutto questo potesse tramutarsi in una rivolta o peggio, una guerra civile, fece muovere lo shogunato Tokugawa e così, nel periodo che va tra il 1863 e il 1864 reclutò due forze speciali a guardia della città di Kyoto e dello shogun in persona: gli Shinsengumi e i Mimawarigumi. I primi erano composti da ronin di basso rango, samurai senza un padrone e considerando il loro ceto, furono assegnati di guardia nei distretti popolari per sedare eventuali rivolte. I Mimawarigumi invece erano composti solo ed esclusivamente da samurai di altissimo rango e ovviamente ebbero il prestigio di proteggere il Palazzo Imperiale di Kyoto nonché l’area intorno al Castello di Nijo.
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Ora viene la parte interessante. Come detto prima, gli Shinsengumi si trovavano nelle aree frequentate da gente umile. Erano perennemente in contatto con il popolo e in poco meno di un anno, guadagnarono molta popolarità, oscurando il prestigio dei Mimawarigumi che in confronto apparivano inetti e incapaci. Gli Shinsengumi prestavano attenzione verso la protezione dei cittadini comuni, inoltre erano molto abili nel risolvere problemi anche violenti che avvenivano nei quartieri. Il culmine della loro popolarità la ebbero nel 1864, durante quello che viene chiamato l’incidente di Ikeda-ya. Questo nome deriva da una locanda di Kyoto nella quale si riunivano da un po’ di tempo tutti i cospiratori anti-shogunato e pro-imperatore (cioè gli Ishin-Shishi che appoggiavano le ideologie sonnō jōi). La sera dell’8 luglio, un gruppo armato di Shinsengumi, irruppe violentemente all’interno di questa locanda. Il piano era stato progettato da molto tempo. In 2 ore, gli Shinsengumi arrestarono 23 attivisti e ammazzarono brutalmente 7 uomini. Dopo quella sera, lo shogunato elesse ufficialmente gli Shinsengumi come milizia ufficiale del bafuku (cioè lo shogunato stesso) e i Mimawarigumi si dispersero completamente fino a venire completamente dimenticati.
Ragionando un po’ su questo discorso, Eiichiro Oda avrebbe potuto tranquillamente chiamare “Shinsengumi” i Mimawarigumi del capitolo 951. Perché invece ha deciso di utilizzare proprio questo nome, decisamente il meno popolare tra i due? C’è un motivo molto semplice: se avete letto bene la storia, i Mimawarigumi vennero offuscati in pochissimo tempo per la loro inettitudine. Dato che in One Piece, questa forza speciale risponde direttamente allo shogun, è anche un riflesso dello shogun stesso, giusto? E considerando l’inettitudine di Orochi, il Maestro Oda non poteva far altro che utilizzare una forza speciale che fosse lo specchio dell’inettitudine dello shogun attualmente in carica. Quindi ha preferito utilizzare i Mimawarigumi, inetti come Orochi anziché gli Shinsengumi, molto più efficienti e capaci.
Questa è l’entrata della locanda Ikeda-ya a Kyoto dove avvenne “l’incidente”. Se notate in alto, ci sono dei personaggi disegnati in stile manga. Sono dei cartonati raffiguranti gli Shinsengumi di Kenshin Samurai Vagabondo. Se andate a Kyoto potete vederli. Ormai questo locale, per la sua importanza storica, è considerata meta turistica.
Guardate la forma seghettata del kimono. E’ identica.
Dopo questo breve approfondimento, troverete la voce “Mimawarigumi” insieme a tantissime altre. Questa rubrica è in continuo aggiornamento perché Oda inserirà altri riferimenti. E io non vedo l’ora di farveli scoprire!
P.s.: dato che non conosco il giapponese e non vivo in Giappone, questa rubrica la scrivo basandomi sulle fonti che riesco a reperire su internet o nei libri che leggo. Se però qualcuno più esperto di me dovesse trovare qualche errore, me lo facesse notare che correggo subito.