ARTICOLO di #DocQ
A: Doc ho letto il tuo articolo l’altro giorno
DocQ: Quale articolo?
A: Ma come quale? Mi hai riempito la testa di ramanzine perché ero l’unico in pagina a non averti dato ancora un mio parere a riguardo e ora fai anche la finta tonta?… Bah valle a capire le donne… Quello che pubblicasti la settimana scorsa; i sogni degli uomini non moriranno mai.
DocQ: Oh beh, era anche ora. Allora? Cosa ne pensi?
A: Ormai mi conosci, non credere che ti riserva un trattamento di favore a causa del tuo gentil sesso, non sono mica quel cascamorto di Sanji. L’articolo è interessante, ma se siamo qui è proprio perché ne dobbiamo discutere. Mi hai fatto venire in mente alcuni dubbi..
DocQ: Allora vuol dire che ho fatto bene il mio lavoro. Gli articoli nascono proprio per aprire discussioni e confronti con i nostri lettori… Dai spara, sentiamo un po’ questi dubbi.
A: Nel tuo articolo hai parlato dell’albero dei frutti del diavolo…
DocQ: Davvero vuoi chiedermi di quell’albero??? Ma quella lì era solo un’idea che mi è passata per caso per la mente e l’ho inserita. Per giunta dovrebbe essere anche tra parentesi! … Cioè ho scritto quasi cinque pagine di word sulle armi, gli ideali del Regno Antico..e tu ti focalizzi sui frutti del diavolo?
A: E allora? I cento anni di vuoto non sono l’unico grande segreto di One Piece, inoltre i frutti del diavolo fanno parte del cuore della trama, hanno già ora una grande importanza se pensi che molti combattimenti si basano proprio sulla capacità di sfruttarne i loro poteri. E di certo Oda avrà molto altro da svelarci sulla loro natura e sopratutto sulle proprie origini. Ed ecco il perché di questa discussione.. Mi è piaciuta l’idea che hai riportato nel tuo post. Per una volta che voglio fare dei complimenti vengo anche messo in discussione; la prossima volta ascolta prima di fare l’isterica.
DocQ: Beh, spesso siamo prevenuti nei tuoi riguardi, devo dartene ragione.. Comunque, ti riferisci alla collocazione dell’albero?
A: Esattamente! Mi era sempre ronzato nella testa il motivo per il quale il Governo Mondiale possa aver scelto proprio Marijoa come propria terra. Certo la posizione è molto favorevole, se pensi che da lì puoi spostarti tranquillamente in ogni mare. Ma lo sai che le cose semplici non rientrano nei miei canoni. Poi viene Doflamingo che parla di un “gran segreto” e la mia testa comincia a farsi idee ancora più folli. Ma vedo che tu non sei da meno, e questo mi rincuora. E lasciatelo dire, ormai anche io ho imparato a conoscere te, e se hai scritto quella cosa, anche se tra parentesi, non è stato un caso… Hai qualcosa in mente anche tu…
DocQ: Potresti aver ragione.
A: Visto che fai la misteriosa, continuo io con le domande va… Arriviamo subito al punto. Mettiamo che ciò che hai scritto sia vero, che le armi ancestrali siano state davvero concepite per uno scopo più nobile di una guerra, che siano portatrici di unità, hanno comunque un obiettivo verso il quale scatenare la loro potenza, un obiettivo da abbattere; e come hai fatto ben notare questi potrebbero essere proprio quei due dove Red e Grand Line si intersecano: La Reverse Mountain e MARIJOA.
DocQ: Esatto. Come ho anche scritto Marijoa, molto più che la Reverse Mountain, è IL simbolo di divisione. Non solo perché geograficamente collocata nel punto di intersezione delle due rotte; quella terra è la patria di QUEGLI UOMINI, se tali lì si può definire, coloro che secondo il mio punto di vista si sono opposti agli ideali di unità dell’antico regno; coloro che hanno fatto della divisione il loro simbolo, il loro vessillo. MARIJOA DEVE ESSERE ABBATTUTA!
A: Ma a Marijoa tu ci hai collocato anche l’albero dei frutti… Capirai che se dovesse subire l’attacco anche di una sola delle tre armi ancestrali, il loro potere devastante non ne lascerà integra nemmeno mezza radice.
DocQ: Ho pensato anche a questo infatti.
A: Te l’ho detto che sto imparando a conoscervi; sapevo che non inserisci nulla a caso in ciò che scrivi.
DocQ: Ti avverto però, questa potrebbe rivelarsi un’altra delle mie tante idee malate. Sicuro che vuoi proprio sapere a cosa ho pensato? Inoltre sappiamo come tu sfrutti queste nostre conversazioni per metterci in cattiva luce con i lettori, perché dovrei dirtela? Potresti farmi perdere di credibilità e alla fine nessuno vorrà più leggere ciò che scrivo..
A: Io smentisco solo quello che non mi convince. E poi questa idea mi incuriosisce, e so che anche tu muori dalla voglia di rivelarcela.
DocQ: Se.. Anzi no, quando Marijoa verrà distrutta anche a quell’albero spetterà una simile sorte.
A: Quindi possiamo dire addio ai frutti del diavolo.. O forse no, dopotutto abbiamo già visto come essi possano rinascere.
DocQ: Quando muore il possessore. Ma che mi dici se dovesse morire l’albero?
A: Penso sia lo stesso… O forse no.
DocQ: Non sono di quest’idea. In realtà il frutto in se potrebbe anche rivelarsi un semplice frutto, uno qualsiasi trovato lì nelle vicinanze nel quale “incarnarsi”. Ma in cosa è racchiuso il potere? Cos’è che si lega al possessore, che è capace di trasferirsi nel corpo di un essere umano con un solo morso e renderlo “speciale”?
A: Se non sbaglio una volta venne definita “l’essenza dei frutti del diavolo”, quella che Vegapunk è stato in grado di manipolare.
DocQ: Si, mi riferivo anche io a quella. Credo che quella sia mantenuta in vita dall’albero, o meglio che i frutti abbiano la capacità di rinascere fintanto che l’albero sia in vita. Qualora dovesse essere abbattuto…
A: Niente più frutti! E i fruttati allora? Cioè, coloro che hanno già avuto modo di mangiare un frutto, ora è in loro che risiede quell’essenza; se l’albero dovesse essere abbattuto…
DocQ: Credo tu conosca già la mia risposta…
A: Cavolo Doc, hanno ragione a chiamarti sadica, te sei peggio di Martin! Mezzo mondo di OP ha ingerito un frutto, te sei pronta a farli tutti fuori?
DocQ: Questo è un manga, hai ragione. Nonostante i temi vengano trattati con un tono più leggero, adatto anche ad un pubblico di adolescenti e ragazzini, non vuol dire che non siano dei temi profondi. E la morte, così come l’ha affrontata Oda nel suo manga, ha sempre significato TANTO. La morte di Roger, la morte di Newgate.. Cosa avevano in comune?
A: L’inizio di una nuova era…
DocQ: Esatto! Il passaggio da un’era all’altra! E quando il One Piece dovesse essere ritrovato e le armi scatenate l’era della pirateria potrà dirsi compiuta; le parole di Roger, la promessa di JoyBoy, potranno vedersi compiute! Lasceranno il posto ad una nuova epoca, ad una nuova Utopia.. Altro che Totland. Voglio farla io a te una domanda, non ti sei mai chiesto perché alcuni personaggi non abbiano ingerito un frutto?
A: Di chi parli?
DocQ: Tralasciando metà dell’equipaggio di Rufy, ci torneremo a breve.. Persone tipo Bibi, Rebecca e Re Riku, COBY?
A: Perché sono personaggi secondari?
DocQ: Tutt’altro. Saranno loro a governare nella nuova era. A loro saranno affidati i loro Regni e la Marina. Loro dovranno sopravvivere a questo passaggio.
A: E che mi dici della ciurma? Anche lì ci sono dei fruttati.
DocQ: Hai ragione, per ora quattro membri, incluso il capitano ne sarebbero coinvolti. Per risponderti, però, dovremo considerare quello che significa Raftel per ognuno di loro. Mi spiego meglio; ognuno ha seguito Rufy in questo viaggio perché voleva realizzare il proprio sogno, sogni che si vedranno realizzati solo al termine del loro navigare. Anche qui, seguendo il ragionamento di prima, potrebbe non essere stato un caso la scelta dei fruttati nella ciurma. Per alcuni di loro, infatti, quella meta non segna che l’inizio di una seconda ” avventura”, prendiamo ad esempio Nami e il suo sogno di disegnare la carta geografica del mondo. Per altri come Robin, una delle quattro fruttate, far luce sulla storia del secolo buio vede il suo compimento proprio sull’isola del tesoro.. Stesso dicasi per Rufy e il suo sogno di diventare il Re dei pirati.
A: Certo che ne fai di ragionamenti strani; però devo ammettere che hai catturato totalmente la mia attenzione.
DocQ: È probabile che Rufy si troverà di fronte ad una scelta difficile, ed è probabile che sia questo uno dei motivi che ha spinto Rayleigh a trattenersi nel proferire alcuna cosa sul messaggio dei Poineglyph a Sabaody. Quella storia è vecchia di 800 anni ormai, è possibile che qualcuno prima di Roger o di Rufy in passato siano giunti al termine della corsa, per così dire, ma che di fronte ad una scelta così ardua non abbiano saputo decidere con freddezza. Un po’come vediamo anche sul finale dell’ultimo film di Matrix, diversi sono stati gli eletti, ma tutti sono caduti dinnanzi alla scelta finale: pensare ai propri interessi o agli interessi del mondo intero? Chissà semmai dovesse presentarsi una circostanza simile il nostro ragazzo saprà cosa fare; ma soprattutto chissà cosa sia veramente giusto…
A: Doc sei complicata davvero! Mi hai messo ancora più grilli nella testa di quanto non ne avessi al principio! Quindi ora è meglio che me ne vado, già so che non penserò ad altro, almeno finché non esce il capitolo questa settimana. Però prima di andare volevo chiederti un’ultima cosa; hai parlato dei sogni dei membri della ciurma, ma di quello di Usop? Cioè, che collegamento potrebbe avere con la storia futura, non è mica come Nami che deve disegnare la cartina del mondo?
DocQ: No infatti; però come tempo fa ci fece notare anche un nostro caro lettore Luca Gibin che saluto e che ci offre spesso molti spunti di riflessione, ogni storia ha bisogno di un narratore.. E di chi potrebbe essere quella voce narrante esterna, quella che compare nei riquadri come quando ci venne presentato Kaido?
A: Ok basta così va, ti saluto.