Il Mare Orientale – Ecco cos’è un Pirata

580

Il Mare Orientale resterà per sempre uno dei luoghi preferiti dai fan. E’ li che comincia la nostra ventura ed è lì che incontriamo i primi cinque membri della ciurma. E’ pieno di rimandi alla trama, di flashback che vanno a caratterizzare i personaggi e di tavole iconiche. Ma cosa più importante, la storia che si svolge nel Mare Orientale è usata da Oda per mostrare al meglio ciò che diventerà ovvio in seguito: definire cos’è un pirata. 

Sembra qualcosa di stupido, vero? Sappiamo tutti cos’è un pirata e sappiamo chi sono in relazione alle differenti parti dell’universo di One Piece. Ma è davvero tutto così ovvio? Cos’è che rende la pirateria così unica in One Piece? Non si tratta solo del navigare o causare crimini. C’è molto di più dietro quella bandiera nera.

Ogni saga del Mare Orientale ci consegna una nuova definizione di ciò che è un pirata. E’ grazie al Mare Orientale che impariamo le basi della pirateria in One Piece. 

I primi pirati ad incontrare sono quelli di Shanks, il rosso. Essi sono il nostro primo esempio sulla pirateria e sulle persone che dedicano la loro vita ad essa. Non solo noi, ma lo stesso Luffy impara grazie alle loro azioni e le loro storia, la prima cosa che definisce un pirata: il sacrificio. Yasopp, per esempio, ha sacrificato il tempo con sui figlio. Shanks, invece, sacrifica il proprio braccio, ma anche il proprio cappello di paglia in favore di Luffy, considerato come il futuro della pirateria.

La prima saga ad avere luogo nella storia è quella riguardante il Capitano Morgan. Abbiamo già conosciuto i pirati con Luffy, Alvida e Shanks, ma adesso vengono introdotti gli antagonisti: la Marina. Grazie a questa saga, capiamo che in One Piece possono esistere sia Marine corrotti, come Morgan e Helmeppo, ma anche marine buoni come ad esempio Coby o il resto del quartier generale a cui si unisce. E’ un’introduzione di base, ma è un buon punto d’inizio per comprendere chi e cosa può essere definito un “nemico” in One Piece.  

La saga seguente è quella dedicata a Buggy. La ciurma sta nascendo e conta ora due membri Luffy e Zoro. L’entrata in scena di Nami e la sua fissazione per il soldi, introducono un nuovo concetto: i tesori. Questa saga è piena di definizioni riguarda a cosa può essere realmente un tesoro. Nella prima conversazione tra Nami e Luffy, il gommoso le spiega perché il suo cappello è un tesoro. 
Anche Buggy è introdotto attraverso il suo tesoro, ovvero la mappa della Grand Line e l’oro che ha collezionato. Anche il suo flashback ci mostra, che da mozzo, avrebbe mentito alla sua ciurma pur di raggiungere il suo obiettivo finale: il tesoro del Capitano John. Per lui Shanks e Luffy, che vedono un cappello come un tesoro, sono dei folli. Durante la saga incontriamo anche Shushu, un cagnolino il cui più grande tesoro è il negozio del suo padrone deceduto e il sindaco Boodle, che considera la citta e i propri cittadini la sua ricchezza più gande. Questi personaggi non sono pirati, ma grazie all’interazione con Luffy, comprendiamo che in One Piece la parola “tesoro” può avere diversi significati. 

Una speciale menzione va alla saga di Gaimon, che rafforza l’idea che i pirati possono avere una diversa idea su cos’è davvero un tesoro. Inizialmente il vero tesoro di Gaimon è rappresentato dall’oro del forziere che sta cercando, ma con gli anni sono gli animali che lo hanno protetto per così tanto tempo a diventare ciò che gli sta più caro. 

 

 

 

Lascia un commento


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.