Jujutsu Kaisen: Sangue e olio – gli ultimi tre capitoli di Jujutsu Kaisen che vedono protagonista lo scontro tra Choso e Kenjaku
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Gli ultimi tre capitoli (dal 202 al 204) di Jujutsu Kaisen, intitolati Sangue e olio, vedono protagonisti i personaggi che erano rimasti nelle Tombe del Corridoio Astrale, la dimora di Tengen-sama, ovvero Choso e Yuki Tsukumo.
Fluidi del Ventre Astrale
Il capitolo 202 si apre con Yuki e Tengen che conversano davanti ad una tazza di té di Riko Amanai, il Fluido del Ventre Astrale protagonista degli eventi del flashback di Gojo, 12 anni prima della narrazione attuale. Ci vengono rivelate subito importanti informazioni: Riko non era l’unico Fluido esistente al periodo, e Yuki stessa era uno di loro. Yuki domanda a Tengen perché non abbia deciso allora di fondersi con un altro Fluido, e lo scambio di battute che avviene in seguito è rimasto un po’ difficile da interpretare, sia con la traduzione inglese che quella italiana, in quanto Yuki fa riferimento anche al karma.
Yuki ce l’ha a morte con Tengen, infatti se ricordiamo quando per la prima volta Yuji e i suoi compagni hanno attraversato il Corridoio Astrale, Yuki riteneva che Tengen li stesse rigettando, pensando di essere persino lei la causa di ciò. E quando alla fine Tengen si mostra a tutti, Yuki è l’unica che non viene salutata, e Tengen afferma che non è la prima volta che i due si incontrano.
A quanto pare, Yuki è arrabbiata con Tengen perché ha rifiutato di fondersi, nonostante ne avesse la possibilità, mettendo in atto la sua evoluzione – e di conseguenza mettendo in pericolo l’intera umanità. La motivazione che ha dato però non è piaciuta a Yuki: Tengen pensava semplicemente che andasse bene anche non fondersi, come se si fosse arresa al corso naturale delle cose, e che nel caso si fosse evoluta avrebbe comunque potuto usare una tecnica di barriera per evitare di perdere il controllo. Parlo al femminile perché infatti Tengen afferma di essere una donna, anche se ormai così vecchia il suo sesso non abbia più molta importanza.
Ricordiamo che l’immortalità di Tengen va preservata una volta ogni 500 anni circa tramite la fusione con un Fluido del Ventre Astrale, e se ciò non avviene il suo corpo si “evolve”, divenendo più simile ad uno spirito maledetto che ad un umano, e mettendo in pericolo l’intera umanità.
A Yuki non è andato a genio il fatto che lui abbia segnato le vite di innocenti bambini/ragazzi destinati a fondersi con lui, come Riko Amanai, che hanno messo a rischio le loro vite per poi vedere buttati al vento i loro sacrifici con delle scuse molto lavative.
L’obiettivo di Kenjaku
E’ la mezzanotte del 16 novembre, due giorni dopo gli avvenimenti del capitolo 201, in cui circa 800 giocatori hanno fatto irruzione nella colonia in cui si trovano Yuji, Megumi, Hana Kurusu e Takaba Fumihiko. Kenjaku irrompe nel Corridoio Astrale, davanti a Choso.
Vuole vedere Tengen, e afferma che il Gioco di Sterminio ha già raggiunto il suo scopo – l’evoluzione dell’umanità tramite l’ottimizzazione dell’energia malefica, facendola fondere con Tengen. Il rituale sarebbe stato portato a termine quando ogni giocatore sarebbe morto , perciò Choso è preoccupato per ciò che è potuto succedere a Yuji e tutti gli altri.
Dopodiché comincia una spiegazione da parte sua riguardante i suoi metodi, e di come la sua idea di ottimizzazione dell’energia malefica differisca da quella di Yuki. A differenza sua, infatti, Kenjaku sostiene la coesistenza di stregoni e maledizoni, portando quest’ultime ad un nuovo livello. Ed è per questo che aveva provato a sperimentarla tramite gli Uteri Maledetti Kusozu, che però si sono rivelati fallimentari. Questa parte ci ha comunque confermato ciò che finora non ci era ancora stato detto esplicitamente, ovvero che anche Yuji è un ibrido umano-maledizione, dato che Kenjaku aveva preso possesso del corpo di sua madre (come si può vedere in un breve flashback), informazione che spiega anche perché lui possa ingerire così tante dita di Sukuna.
Fondere tutti quei civili giapponesi con Tengen potrebbe dare vita ad uno spirito maledetto dall’energia malefica di centinaia di migliaia di persone, e quando Choso chiede a Kenjaku il motivo di tutto ciò… Lui risponde che è semplicemente divertente, curioso di sapere cosa ne verrà fuori.
Grado Speciale
Choso allora si prepara a combattere, e con un piccolo flashback ci viene rivelata la tattica che ha predisposto con Yuki per questo momento. Sa di non poter sconfiggere Kenjaku, però vuole riuscire quantomeno a costringerlo ad utilizzare una tecnica che sia diversa da quella di Geto, per dare più informazioni possibili a Yuki quando sarà lei a doverlo affrontare. L’ideale sarebbe costringerlo ad utilizzare il suo Dominio, in modo da impedirgli di utilizzare la sua tecnica per un po’.
Tornati al presente, Choso parte all’attacco con il suo Sangue Perforante, ma Kenjaku riesce a difendersi abbastanza facilmente da tutti i suoi assalti, usando solo maledizioni di basso rango. Kenjaku contrattacca, mentre spiega lui cosa significa essere uno stregone di Grado Speciale: avere il potere di contrastare un’intera nazione. Choso è esausto a terra, ma il pensiero di aver deluso i suoi fratellini lo spinge a rialzarsi con rinnovato vigore.
Fratello maggiore
Con due bellissime tavole, le mani di Eso, Kechizu, e Yuji spingono Choso a continuare a lottare. Choso riesce a replicare in parte le abilità di Eso e Kechizu, ma Kenjaku spiega che in quanto loro padre, è immune al loro sangue tossico. Tuttavia a Choso non importa, perchè quelle abilità gli servivano solo per trasportare sangue compresso ai suoi lati, per poi utilizzare la tecnica Supernova.
Così facendo è riuscito finalmente a costringere Kenjaku ad utilizzare un’altra tecnica per difendersi. Non ci è stata mostrata, ma è bastato a Yuki per decidere di intervenire finalmente nello scontro. Nel prossimo capitolo (o nei prossimi), vedremo quindi il secondo scontro della serie tra due Gradi Speciali.