Katakuri Vs Rufy: si tratta di un pareggio

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In questo preciso momento, proprio mentre sto scrivendovi il mio commento agli ultimi due capitoli di One Piece, sto riguardandone tutte le immagini. 
Diobo, raga, che durello che m’è scappèt fora. Peccato che Oda abbia alternato le scene capolavoro con alcune da ubriaco lercio, che sono un po’ confuse ed abbozzate, ma il risultato è stato comunque eccelso. 
Alla fine siamo tutti rimasti soddisfatti.

Questo benedetto combattimento, iniziato la bellezza di 19 capitoli fa, e cioè nel capitolo numero 877, si è concluso nel migliore dei modi: 
CON UN PAREGGIO. 
Ma perché dico così? – “Perché dici così, Haiena?” – immagino qualcuno di Voi stia chiedendo, magari mentre sorseggia del buon assenzio accompagnato da una jolla. 
Perché alla fine è andata a finire proprio così, signori miei (Renzi docet); i due personaggi, i quali sembravano, almeno inizialmente parlando, agli antipodi (specie per quanto riguardava il livello di potenza), hanno invece dimostrato, chi in un modo e chi in un altro, di avere la stessa stoffa, la stessa grinta e una ferrea volontà. Hanno combattuto fino all’ultimo, senza mai sottovalutare il proprio avversario e dando sempre e comunque il meglio di sé. La vera e sostanziale differenza tra i due? 
L’obiettivo. Rufy, ha combattuto perché voleva a tutti i costi ricongiungersi con la propria ciurma, che a tutti gli effetti considera come una famiglia; Katakuri, invece, ha fatto quel che ha fatto solo perché a rivisto in Mr. Cappellaio un avversario coi controcoglioni, qualcuno che valeva la pena di essere combattuto e sconfitto, anche solo per spezzare la solita routine. Ma non era spinto da altri tipi di motivazione. Assolutamente no. Lui non ha combattuto per l’onore della propria madre, né tanto meno per quello dei suoi fratelli, anche se li ha protetti e questo non lo si può negare affatto, ma più che altro per se stesso. Katakuri ha un codice d’onore ben preciso, si tratta infatti di un personaggio abbastanza atipico per i canoni solitamente utilizzati nella rappresentazione dei villain, e se il proprio avversario merita il suo rispetto allora lui darà il 150%. Ma è solo per questo motivo, che alla fine ha deciso di andare contro Rufy.

 

Comunque, vorrei soffermarmi un po’ a parlare di questo combattimento e di come si è concluso. Non vorrei che alcuni avessero travisato il tutto, né tanto meno che si mettessero a pensare cose molto banali come “Rufy è più forte” e così via dicendo. I due combattenti erano QUASI sullo stesso piano, e ciò lo si evince guardando completamente la parte finale del combattimento, e quindi ci stiamo riferendo soprattutto al capitolo 895 dove hanno entrambi cominciato a fare sul serio. Prima che Rufy sfruttasse il suo G4 nel migliore dei modi possibili, lo scontro era assolutamente a senso unico e il vincitore pareva senza ombra di dubbio essere il secondogenito di Linlin. Questi, infatti, non solo era molto più potente, veloce e resistente del nostro protagonista, ma in più aveva il risveglio del frutto, un’ambizione dell’armatura estremamente più potente ed un’altrettanta mostruosa ambizione della previsione, la quale gli consentiva di anticipare tutte le mosse del suo avversario. Insomma Rufy era fottuto, e l’unica cosa che lo faceva continuare a combattere era il semplice fatto che non voleva cadere per nessun motivo al mondo. Rufy non doveva perdere, e dentro di sé questo lo sapeva fin troppo bene. Una volta attivato il Gear Fourth, ma intendiamo ovviamente la forma base, il combattimento ha, seppur temporaneamente, cambiato verso, consentendo a Rufy di sferrare dei colpi belli pesanti a Katakuri, il quale li ha accusati tutti. Ciò nonostante il Dolce Comandante ha presto riacquisito il pieno controllo di sé, e, lucido e freddo com’era ad inizio combattimento, ha ripreso a legnare Rufy come si deve ribaltando nuovamente la situazione.

Sarò sincero, nonostante tutto ho sempre visto Katakuri molto in vantaggio, anche alla fine quando Rufy ha sfoggiato la sua tecnica finale. 
– Breve parentesi a riguardo dello “Snake-Man”: non sono rimasto entusiasta del design, che a dir la verità ho troppo un po’ povero ed arrangiato, ma ho apprezzato tantissimo il serio scambio di colpi tra i due pirati. Anche perché era quello che noi volevamo vedere sin dall’inizio. –
Quanto ci ha fatto penare, Oda Fare, prima di poterci far godere tutto questo. Diobello, meglio non pensarci, valà. Peccato che alla fine sia finito, io adoro le botte da orbi.

Ma tornando al loro combattimento: quando Rufy ha cominciato a combattere in modalità “Snake-Man” è riuscito, anche se veramente per poco tempo, a mettere un attimo in difficoltà Katakuri. L’uomo mochi, infatti, nonostante riuscisse a prevedere le mosse del proprio avversario non riusciva comunque a parare i colpi che gli arrivavano. Questo perché Rufy allungava i propri arti, appunto come fossero dei serpenti, e glieli faceva arrivare in qualsiasi direzione. Ma tutto questo non è affatto bastato per mettere in difficoltà DogTooth, il quale, sempre più agguerrito e intenzionato a vincere il combattimento, ha subito capito “il trucco” di tale tecnica e quindi contrattaccato Mr. Cappellaio con una mossa veramente violenta e gustosa: lo “Sliced Mochi”. Inutile dire che in quella occasione mi sono arrapato parecchio, quindi cercherò di passare avanti ed arrivare al punto importante: il gran finale.

I due pirati si sono malmenati, massacrati a vicenda, scambiati dei colpi hakizzati veramente spettacolari e infine sono crollati a terra. Ma ci tengo a far notare una cosa molto importante: seppur visibilmente stanco ed affaticato, Katakuri ha sempre dimostrato di saper tener testa al proprio avversario senza troppi problemi. Mentre Rufy faceva i salti mortali per colpirlo, lui si limitava a parargli i colpi con molta nonchalance, quasi non stesse faticando per niente, anche se aveva il fiatone ed era visibilmente provato. Questo infatti è uno dei tanti motivi per i quali continuo a sostenere che, sotto sotto fra i due ci fosse un divario di potenza, non così tanto sostanziale ma c’era. Alla fine, quando i due colossi si sono “”colpiti a vicenda””, e in realtà non è andata così, è successa una cosa molto interessante. 
Nonostante la tensione, nonostante tutto quanto, Rufy è comunque riuscito ad evitare il colpo del Dolce Comandante, probabilmente perché ne ha previsto la traiettoria grazie all’haki della previsione, ed ha invece messo a segno il suo, il quale è arrivato direttamente sullo stomaco di Katakuri. Il caso, o meglio Oda, ha voluto che entrambi i pirati svenissero praticamente nello stesso momento (in realtà sto dicendo una cazzata), anche se in realtà prima è svenuto Rufy, esausto per l’utilizzo del G4, e poi Katakuri. I due sono stramazzati al suolo alle ore 12:37, per poi riprendersi esattamente 10 minuti dopo.

E il bello è che si sono praticamente rialzati insieme, anche se Katakuri si è addirittura rimesso in piedi. La droga fa miracoli, sempre detto. Ed è qui che è arrivata la parte fondamentale di tutto questo interminabile scontro, quello che mi ha fatto ancora di più riflettere sui due pirati protagonisti di tale e su cosa li accomunasse e differisse al tempo stesso. Come vi ho accennato prima, infatti, Rufy ha dei sogni da portare avanti, degli obiettivi da perseguire. È la cosa che più lo caratterizza. Katakuri, invece, anche se è uno dei pilastri della Charlotte Family non ne ha nessuno, o almeno noi non ne siamo a conoscenza. Perché dico questo? Perché, e questa potrebbe benissimo essere soltanto una mia interpretazione personale, trovo che le parole scambiate tra i due siano molto importanti. Rufy è stremato, a malapena sta in piedi, ma comunque trova le energie sufficienti per rispondere alla domanda di Katakuri: “un giorno, tornerai a sconfiggere Big Mom?”. E, subito dopo che il gommoso gli risponde, dicendogli ovviamente di sì perché lui diventerà il Re dei Pirati, il secondogenito di Linlin si lascia finalmente andare, definitivamente, e se ne sviene in santa pace. Forse anche perché soddisfatto dalla risposta ricevuta. Io credo che Katakuri si sia in un certo senso lasciato andare, e questo perché alla fine lui non ha alcun vero interesse nel difendere la propria madre. Il suo unico proposito era quello di combattere finalmente contro un suo pari, in questo caso Monkey D. Rufy. Il resto non contava. Se lui avesse veramente creduto in ciò che la madre faceva, anche se potrà sembrarvi assurdo, credo che avrebbe continuato a stare in piedi e combattere. Ovviamente ognuno è liberissimo di pensarla come vuole, questo è solo l’idea che mi sono fatto io. Quello che differenzia Rufy da tutti i suoi nemici è la volontà, l’impegno che mette a salvare i suoi compagni, la sua unica e vera famiglia, ed il forte legame che ha con questi. Nessun suo avversario, al di là della potenza che avrà, potrà mai tenere a qualcosa tanto quanto lui tiene a loro. Questa, è la sua enorme forza.

       

p.s. Katakuri è senza ombra di dubbio uno dei personaggi migliori che Oda abbia mai creato. Ah, siccome mentre scrivevo il post ho avuto modo di riguardare tutte le immagini del caso, come vi ho infatti accennato all’inizio, mi sono accorto di un dettaglio che prima mi era sfuggito del tutto: se guardate la scena dove i due pirati si colpiscono a vicenda riuscirete a notare che, dove vi ho quadrettato in rosso io, ci sono degli strani segni fatti da Oda. Sono portato a credere che stiano ad indicare il fatto che entrambi si siano colpiti nello stesso preciso istante. Resta comunque un pareggio, secondo me.

Buon proseguimento della giornata ed un sincero saluto dal Vostro Haiena di quartiere. ????????

-Haiena-

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