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Nonostante ci sia stata solo presentata e descritta, dalle poche informazioni su Komurasaki possiamo comunque iniziare a tracciarne un piccolo profilo.
Descritta come “il sogno di tutti gli uomini” e “il suo carisma e la sua bellezza riuscirebbero ad influenzare persino gli uomini più potenti“, Komurasaki sembra essere una vera e propria superstar all’interno dei confini di Wano-Kuni, tanto da essere scelta e convocata dallo Shogun stesso.
Le cortigiane erano solite intrattenere i propri clienti, soddisfandoli in svariati modi, spesso di natura sessuale, un po’ come delle prostitute; a differenza delle Geisha che, invece, offrivano semplicemente compagnia, magari esibendosi in performance artistiche.
Komurasaki in questo caso potrebbe essere considerata una “Oiran“, ovvero una cortigiana di lusso, spesso considerata una celebrità, inoltre la loro condizione sociale è molto più altolocata rispetto alle ordinarie
“yūjo”, infatti spesso le loro performance le portavano accanto a uomini di potere e monarchi.
Esse sono solitamente accompagnate da un’assistente, ovvero un “Kamuro” come la piccola Toko, (da notare come “Kamuro” sia l’anagramma della prima parte del nome “Komurasaki”), questi aiutanti raramente superavano i dieci anni di età e supportavano la loro “sorella maggiore” attirando clienti, intrattenendoli e scherzando in vari modi, oltre ad accoglierli quando questi si presentavano.
Toko inoltre menziona la “Oiran Dochu“, ovvero una processione pubblica dove le cortigiane sfilano per la città vestite dei loro migliori abiti, come vediamo fare a Komurasaki più tardi nel capitolo.
“Komurasaki” è, oltretutto, il nome di una nota cortigiana esistita realmente e vissuta in Giappone intorno al XVIII secolo.
Ella era innamorata di un uomo di nome Hirai, che, cercando di comprare la sua libertà, venne giustiziato per aver rubato del denaro, dopodiché, un facoltoso uomo comprò la sua libertà per averla in sposa, ma Komurasaki si suicidò sulla tomba del suo perduto amore.
Un’ultima curiosità riguarda l’aspetto del vestiario indossato da Komurasaki, esso infatti ricorda quello del suonatore di Shamisen con la maschera da Kistune, presente nel capitolo introduttivo alla saga di Wano-Kuni!
Citando un mio vecchio articolo sul capitolo 909 (che trovate QUI):
“Non mi stupirei se nei prossimi capitoli ricomparisse la stessa figura mascherata che ci ha accompagnati nel primo passo alla scoperta del regno di Wano; le Kitsune, radicate all’interno del folclore, appaiono inoltre in numerose opere teatrali con ruoli di rilievo, chissà che non abbia qualcosa di più da raccontarci? D’altronde, nella leggenda, le volpi sono al servizio di Inari, il Kami Shintoista della fertilità, nel ruolo di messaggere.”
Insomma, se queste teoria si rivelasse corretta sarebbe una grande soddisfazione, tenendo in considerazione che Oda non disegna MAI dei dettagli così significativi e maniacali per poi ripescarli senza darne una corretta motivazione, muoio dalla curiosità di sapere chi si celi dietro tale maschera.