La caravella Going Merry: l’inizio del grande viaggio

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La Going Merry: non un galeone, ma una caravella. La nave con cui si è dato il via al viaggio che ha cambiato il corso della storia

Cristoforo Colombo iniziò il suo viaggio a bordo di tre caravelle; viaggio che segnò la fine del Medioevo e trasportò l’umanità verso una nuova era. Quale tipologia di nave, dunque, sarebbe potuta essere più adatta per dare inizio al viaggio di Rufy?

Così come il famoso manga che conosciamo oggi, pieno di personaggi e di storie intrecciate, è nato come la semplice storia di un ragazzino e del suo sogno, anche i giganti di acciaio che oggi solcano i mari nacquero secoli fa come semplici tronchi scavati.

Difatti, le prime navi non erano nulla di più che zattere mosse con rudimentali remi, entrambi ricavati dagli alberi. Semplici imbarcazioni nate per il semplice scopo di attraversare i fiumi. Con il passare del tempo ed il susseguirsi delle civiltà che iniziarono ad avventurarsi per mare, nacquero le prime grandi imbarcazioni. Con gli egizi le navi vennero dotate delle prime vele, con i fenici si ebbero le prime navi con il sottoponte, utilizzato per il trasporto delle merci; i greci differenziarono le navi mercantili da quelle militari, in epoca bizantina venne introdotto il timone a poppa, e così via.

Procedendo in questo modo, nel 1300 fecero la loro comparsa le “antenate” della Going Merry. Le caravelle venivano costruite con la tecnica di proporzione conosciuta come 3:2:1, ossia, la lunghezza misurava tre volte la larghezza, che a sua volta era il doppio dell’altezza. Solitamente erano dotate di due o tre alberi, le caravelle più grandi, però, potevano ospitare anche un quarto albero; su di essi venivano issate le vele che potevano essere quadre o triangolari. Molto spesso le navi erano dotate di velatura mista, poiché dava all’imbarcazione maggiore manovrabilità.

Dalla pesca ai viaggi transoceanici

Grazie alla loro manovrabilità e allo scafo basso, adatto alla navigazione sui bassi fondali, inizialmente, le caravelle erano impiegate soprattutto per la pesca. Tuttavia, essendo le caravelle imbarcazioni agili e capaci di navigare anche controvento, si pensò che queste caratteristiche potessero tornare utili anche per far fronte alle intemperie che si potevano incontrare in mare aperto.

Fu così che, nel 1492, Cristoforo Colombo salpò alla volta delle indie, rendendo le sue caravelle le navi-simbolo della scoperta e dei viaggi per mare. Le caravelle dominarono i mari per quasi un secolo, divennero più grandi ed iniziarono ad essere equipaggiate con cannoni leggeri sulla coperta e sui castelli.

Purtroppo, però, con l’avvento della pirateria, crebbe il bisogno di disporre di navi grosse e pesanti, in grado di sferrare e resistere a pesanti attacchi. Fu così che i galeoni iniziarono a fare la loro comparsa, spodestando le caravelle.

L’addio

Leggendo il manga, è impossibile non pensare come anche la Going Merry abbia dovuto subire lo stesso destino delle caravelle reali. Nonostante fosse una nave molto agile, qualità determinante soprattutto per la fuga da Enies Lobby, e una compagna leale, la Going Merry ha dovuto cedere il passo ad una nuova nave, più adatta al viaggio verso il Nuovo Mondo. L’addio alla Going Merry non è solo l’addio ad un compagno che non può più proseguire; è anche l’addio al passato, a tutto ciò che non esiste più, ma che ci ha resi ciò che siamo ora.

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