Di cosa parla davvero ONE PIECE?
Da parecchio tempo a questa parte, è saltato fuori in modo evidente quello che sembra essere il vero tema di One Piece: la conoscenza, o se vogliamo i danni causati dall’ignoranza. Non sono certo il primo a farlo notare.
Il mondo di One Piece è attanagliato dall’ignoranza e dalla disinformazione, mi limito a mostrarvi come esempi i pregiudizi sugli uomini pesce e il non credere alle isole nel cielo. Ma il fatto importante è che questa ignoranza diffusa sembra essere voluta e mantenuta dall’alto, e mi riferisco ovviamente al Governo Mondiale.
Prendiamo l’episodio che meglio di qualunque altro esemplifica perfettamente tutta questa situazione: la Città Bianca Flevance. Un luogo meraviglioso per merito del “piombo ambrato” che giaceva alle sue fondamenta, il quale era tuttavia un materiale velenoso. L’estrazione e l’utilizzo di questo piombo venne fortemente incentivato dal Governo Mondiale al fine di guadagnarci sopra, occultando tutte le ricerche che evidenziavano la tossicità del materiale quando estratto. Tossicità della quale il Governo era oltretutto perfettamente a conoscenza ben prima che gli abitanti stessi di Fevance scoprissero il giacimento di piombo. La malattia del piombo bianco, per quanto fosse di fatto intossicazione, venne dalla gente considerata un’infezione contagiosa, portando alla quarantena di tutta la città e costringendo gli abitanti ad una resistenza armata culminata con la devastazione totale di Flevance, coinvolgendo come sappiamo la famiglia di Law. Il tutto sotto l’occhio cosciente del Governo Mondiale, che non si è certo messo a tranquillizzare la gente circa la vera natura della malattia né ha avvertito gli abitanti dell’esistenza di questa. Il Governo ha fatto sapere solo quel che gli serviva. L’ignoranza imposta dal Governo ha dunque portato alla tragica fine di uno dei posti più belli del mondo di One Piece.
La vignetta di Doflamingo addormentato col libro della storia di Flevance in faccia ci ha fece capire che non si trattava di un villain come gli altri, non un Arlong qualunque che si diverte a governare un territorio col pugno di ferro forte dei suoi poteri fisici, ma un attento calcolatore che usa a suo vantaggio l’ignoranza nella quale vivono i cittadini e le informazioni in suo possesso. La sua conoscenza era in pratica uno dei suoi poteri, le sue informazioni ottenute da tutte le parti grazie ai suoi infiltrati, la consapevolezza del suo diritto di governare su Dressrosa. (e poi è un personaggio fighissimo)
Allo stesso modo il Governo tiene per sé questo potere, mantenendo il mondo in uno stato di disniformazione per poterlo controllare meglio. E come ben sappiamo, l’informazione più importante, ovvero le sue origini, viene severamente tenuta nascosta agli occhi del mondo: nato molto probabilmente sulle macerie di un Regno Antico raso al suolo dal Governo 800 anni fa, questo ha fatto in modo che le uniche prove di questo fatto, i Poneglyph, siano oggetto di assoluta censura per mantenere la quale sono disposti a cancellare dal mondo un’isola come Ohara. Il capitolo 906 ci ha suggerito che forse, a Marijoa, ci siano ancora tracce di questo Regno tenute ben nascoste dal Governo.
O meglio, più che dal Governo Mondiale, dai Draghi Celesti, veri autori di quanto accaduto nei cento anni di vuoto e vere menti dietro questa ignoranza imposta. Su cosa sia accaduto in questi anni e su chi fossero in origine i Draghi Celesti e questo Regno Antico legato alla D., loro nemico naturale, ne abbiamo sentite di tutte: alieni che hanno spodestato i terrestri originari difesi dal regno, semplici stronzi affamati di potere che si sono messi contro un regno da loro considerato indegno, esseri lunari…ma il comune denominatore resta sempre l’amore dell’Antico Regno per la conoscenza e al contrario il ripudio di questa da parte degli originari Draghi Celesti che prima o poi cadranno. La macrostoria di One Piece sarebbe quindi un monito su come la conoscenza e la memoria siano uno dei più grandi beni dell’umanità.
E ok.
Ma One Piece è un manga che parla di pirati. Di Luffy che vuole divenire il Re dei Pirati, ovvero l’uomo più libero del mondo. E a Luffy, così come alla maggior parte degli altri pirati, non frega niente della storia del mondo o di cosa si cela dietro a quella D nel suo nome. Cacchio, questo a stento sa la storia dei suoi amici! A Zoro non ha mai chiesto nulla, con Nami addirittura se ne va di proposito quando ne parlano, non sapeva che Chopper fosse un dottore, ha ignorato tranquillamente l’avvertimento di Aokiji su Robin e sulla sventura che si porta dietro. Se la dorme mentre viene spiegata la storia degli uomini pesce. Insomma…non sembra proprio un amante della conoscenza.
Quindi, perchè Oda dovrebbe legare una macrostoria sulla conoscenza e la memoria ad un pirata cazzone ed ignorante che vuole solo essere libero coi suoi amici?
Per quello che abbiamo visto, Luffy sarebbe capace, una volta arrivati a Raftel o comunque davanti al Real Poneglyph, di dormirsela mentre Robin legge a tutti la storia del mondo. Non ce lo vedo proprio come colui che salverà il mondo liberandolo dall’ignoranza. Eppure, avendo Oda in mente il finale fin dall’inizio (o almeno così dice…), cioè quando One Piece parlava solo di Luffy che girovaga per mare coi suoi compagni, evidentemente deve avere un ruolo fondamentale in questa vicenda dei Draghi Celesti che nascondono la verità al mondo, cosa rimarcata dai numerosi (fin troppi….) ammiccamenti al suo status di “prescelto”.
È chiaro che la vera storia del mondo è tanto sconvolgente da dover uccidere coloro che possono svelarla a tutti. Rayleigh dice a Robin che hanno scoperto, con Roger, tutta la storia, ma che non erano in grado di usare quelle informazioni a dovere. Chiaramente sta dicendo a Robin che sarà col suo contributo che quelle informazioni potranno essere usate nel modo giusto. Robin è definita dai rivoluzionari “la luce della rivoluzione”, rivoluzionari che intendono dichiarare guerra direttamente ai Draghi Celesti. Quale colpo più duro ai Draghi Celesti a questo punto, se non rivelare al mondo le loro origini evidentemente non molto ortodosse, o le loro azioni, o qualsiasi cosa loro non vogliono assolutamente sia resa nota? Ciò sarebbe possibile solo grazie a Robin che può leggere quanto va rivelato al mondo sui Poneglyph. E Robin può assolvere questo compito proprio grazie a Luffy, che l’ha accolta nella sua ciurma diretta verso Raftel e le ha reso il compito molto più facile, facendosi forte di tutti gli altri compagni che si sono uniti a lui.
Il forte desiderio di Luffy di viaggiare per mare in cerca dello One Piece con una ciurma, in barba alle regole del Governo, sarebbe dunque il mezzo inconsapevole per abbattere lo strapotere dei Draghi celesti fondato sull’ignoranza, questo suo desiderio sarebbe quella parte della volontà della D che Roger stava aspettando, un uomo in grado di radunare intorno a sé quanti possono risolvere i problemi causati in questi anni di vuoto e con abbastanza fegato e volontà da spingersi con tutti fino a Raftel, dove a quanto pare si trova il Real Poneglyph. Un sognatore amante della libertà come Luffy, tanto che spesso sembra quasi ignorare il fatto di essere un criminale, è l’unico ad avere tutte queste caratteristiche che Roger, e forse anche l’Antico Regno, aspettavano. La pirateria, navigare liberi ignorando ogni regola imposta da altri, crimine per un governo che impone ignoranza, porterà libertà e conoscenza. Il Regno Antico, la conoscenza, che si riduce a pirata.
Ma non è finita quì, forse.
Anche se la verità sul mondo venisse rivelata, il Governo Mondiale manipolato dai Draghi Celesti manterrebbe comunque il suo potere, così come ha fatto fino ad ora, anche con la forza. L’esercito rivoluzionario da solo potrebbe non essere sufficiente ad abbattere questo dominio, vista anche la presunta nuova super arma di Vegapunk in grado di sostituire tutta la Flotta dei Sette. Chi potrebbe quindi liberare il mondo dal suo oppressore che rappresenta comunque il potere costituito, a parte i rivoluzionari, se non dei criminali fuorilegge e non sottoposti a tale potere come i pirati? Siamo pur sempre in un manga pubblicato su Shonen Jump, quindi le cose si risolvono bene o male sempre a botte.
C’è ancora un pezzo che non si inserisce in questo puzzle. Un Pezzo. Lo One Piece. Il tesoro di Roger, che non è affatto detto si trovi a Raftel, deve essere un’altra chiave fondamentale che unisce la liberazione del mondo dall’ignoranza e l’amore di Luffy e gli altri per la libertà. Lo One Piece potrebbe essere il mezzo con cui, fisicamente, il dominio dei Draghi Celesti basato sull’ignoranza può cadere. Questo tesoro come detto non è per forza a Raftel, ma a Raftel potrebbe essere indicato o suggerito, o comunque compreso, dove cercarlo, per esempio sul Real Poneglyph. Se dunque rivelando il contenuto del Real Poneglyph si svelasse al mondo sia la storia di come i Draghi Celesti siano degli usurpatori (per esempio) sia dove trovare il mezzo per toglierli dai coglioni, probabilmente chiunque si metterebbe a cercare lo One Piece, in una vera caccia al tesoro, e i Draghi Celesti proverebbero in tutti i modi ad impedire che venga trovato. Sarà quindi il buon Luffy, compiendo il destino della D, ad affrontare i Draghi Celesti per trovare final-NO! Troppo facile.
A compiere il destino della D, o almeno a provarci, sarà prima Barbanera, Marshall D. Teach. Diciamocelo, è molto più facile che sia lui, con tutti i mezzi che ha a sua disposizione ora e col giusto cinismo, a raggiungere per primo Raftel e lo One Piece diventando il Re dei Pirati e levando di torno i fastidiosi Draghi Celesti, anche solo per scatenare il suo potere su qualcuno, per poi imporlo in tutto il mondo in modo forse non tanto diverso. La volontà della D di Barbanera lo porterà molto lontano, ma non a compiere il destino che Roger aveva predetto a Baffibianchi. Quello lo compirà Luffy, non certo perché vuole fare un favore a Roger, ma solo perché, per diventare Re dei Pirati, dovrà sconfiggere chi detiene il titolo.
[Symonch]