Il flashback dedicato a Big Mom, seppur breve – forse fin troppo – è servito a delineare ulteriormente la personalità della Mammona: una donna tremendamente sola, temuta perfino dai suoi stessi figli, in preda a un sogno delirante, inseguendo il quale nemmeno lontanamente si accorge del male che fa. Quella di Big Mom è una “cattiveria” nuova in One Piece: non c’è nulla di sadico in Linlin, o meglio, non c’è affatto consapevolezza di ciò in lei. “Se non siete d’accordo col mio sogno di pace, siete persone cattive, e allora dovete morire“; questa frase racchiude benissimo la maniera distorta in cui la panzona mangiaanime percepisce il mondo.
E se Mama non fosse così tremendamente forte e pericolosa, se non dovesse essere fermata “per il bene di tutti”, potrebbe addirittura far pena; il mondo di favole in cui ha trasformato Totland è solo un tentativo disperato di illudersi che tutti i propri sogni, anche quelli più assurdi e reconditi, possano realizzarsi.
“I sogni degli uomini non muoiono mai”, disse un collega di Big Mom molti capitoli fa… Ma siamo certi che i suoi siano veri sogni, e non piuttosto capricci portati all’esasperazione da una mente deviata e dal fatto di non aver mai ricevuto un “no” nella vita?
Ecco perché in un universo parallelo mi piacerebbe che Big Mom non venisse sconfitta, ma che si svegliasse dal suo delirio. Perché lei è, in fondo, una vittima; vittima di se stessa, del demone che ha dentro fin da quando è nata.
Ma sappiamo tutti quanti come andranno le cose… Anche se questa volta alla fine, almeno dal punto di vista umano, quando Mama cadrà, non ci sarà proprio nulla da festeggiare.
La personalità di Big Mom – L’illusione dell’imperatrice
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