Vorrei elogiare le ultime quattro vignette di questo capitolo, a parer mio eccellenti.
Il tratto diventa ruvido e piatto come a marcare l’assenza di colore, speranza ed appiglio, nonché la crudezza della verità appena svelata.
I lineamenti hanno perso qualsiasi morbidezza; sono severi ed essenziali e squarciano le vignette richiamando la linea di quel fulmine tratteggiato in mezzo al nero pece (i giochi d’ombre che caratterizzano l’asprezza della realtà e le gocce di pioggia che tagliano le vignette mi hanno ricordato lontanissimamente Sin City).
C’è tanto nero che pare sottolineare la voragine che si è appena scavata dentro Sanji, ormai privato del suo unico “raggio di speranza” e lui, infatti, nell’ultima vignetta, appare svuotato, disilluso e spento.
Spettacolare.
– Cherry