Eredità. Una parola che, in One Piece, può voler dire tutto e, come abbiamo visto più e più volte, può racchiudere interi mondi e storie al suo interno. Poche lettere che portano avanti una trama, un mondo fatto di vite pulsanti di cui, celato e ben nascosto in un secolo oscuro, ancora si cerca l’origine effettiva. Ciò nonostante One Piece è anche qualche altra cosa: la magica e maledetta era dei pirati, una realtà dove, come ci hanno insegnato ormai da tempo, ogni bucaniere è alla ricerca di “ricchezza, fama e potere”; un sogno portato in auge dal più celebre fuorilegge dei mari scritti da Oda, il famoso Gol D. Roger, misterioso e carismatico Re dei Pirati, l’uomo della leggenda ed uno dei personaggi più importanti di tutto il manga. Lo sentiamo citare sempre e, che sia sulle labbra di qualche celebre personaggio o nella semplice atmosfera delle tavole del sensei, possiamo dire di avere la costante certezza di avvertire ancora adesso l’eco delle sue imprese nelle saghe dei Mugiwara e di cercare insieme ad essi quell’iconico tesoro che lui stesso ha dichiarato di aver raccolto. Ma, per quanto sia una figura onnipresente a suo modo, cosa sappiamo davvero di Roger? Poco e nulla, semplici pillole scoperte nel corso dei capitoli: sapeva “sentire” la voce degli oggetti, poteva ugualmente percepire la voce dei “Re del mare” e di Zunisha e, a voce di alcuni fan dell’opera, si vocifera fosse in grado di influenzare il meteo stesso (cosa non appurata fra le pagine del manga e, per tale motivo, non approfondibile nell’articolo).
Si parla di poche nozioni che ci sono state sbattute in faccia mano a mano che affrontavamo il viaggio di Rufy ma, fra le righe, si può capire un’ulteriore cosa, forse scontata, che riguarda il gommoso e il protagonista della vecchia guardia dei pirati: Rufy è l’erede della volontà di Gol D. Roger.
A farmi confermare questo non ci sono solo le “ovvietà” di trama e il concetto della “D.”. Fra gli indizi sparsi dal maestro ne abbiamo uno, nascosta in bella vista agli occhi di ogni lettore, di ogni appassionato, di ogni analista. Si parla di un oggettino, un simbolo concreto, tangibile, tanto semplice quanto importante e costante: il cappello di paglia.
Passato di mano in mano, allo stesso modo di un testimone durante una staffetta, ha raggiunto Rufy, quasi a voler confermare quella verità che aleggia pagina dopo pagina.
Ma a cosa serve questo lungo preambolo?
Semplice, a voler portare alla luce un pensiero nato rileggendo il primo volume del manga: il cappello di paglia non è il solo lascito del Re dei Pirati verso il suo successore.
Cos’altro può essere quindi? Procediamo con ordine.
- Come abbiamo già detto di Roger sappiamo ben poco e, fra le informazioni di cui non disponiamo, v’è anche quella riguardante le sue doti combattive. Possiamo ipotizzare che fossero particolarmente elevate visti i rivali più famosi del defunto sovrano dei corsari (Monkey D. Garp, Shiki il Leone d’Oro e Barbabianca, fra tutti). C’è chi ipotizza, seguendo quanto vien detto nel film del Leone d’Oro, che Roger possedesse i doni concessi da un frutto capace di manipolare il meteo, ereditato poi da Dragon, ma trovo abbastanza infondata la cosa, sia per le poche prove a riguardo, sia perché – per quanto la pellicola fosse stata fatta con la partecipazione attiva di Oda– si parla pur sempre di un film, quindi slegato dalla trama principale del manga. Le sue capacità belliche sono, quindi, ancora un mistero da svelare.
- Sappiamo che il precursore dell’attuale era della pirateria si è consegnato alla marina volontariamente a seguito di disperate e pessime condizioni fisiche, dettate da una malattia incurabile, di cui comunque non sappiamo nulla. Teniamo a mente questo punto.
- Possiamo notare i forti legami fra la ciurma del defunto Re dei Pirati con il pretendente al titolo (basti pensare a Crocus e Silvers Rayleigh).
- Sappiamo che Shanks era uno dei pirati di Roger.
In particolare vorrei partire sviscerando l’ultimo punto, quello riguardante il Rosso.
Basta aprire il primo volume del manga, al primo capitolo per notare cosa stessero portando con loro i pirati del Rosso: uno scrigno, uguale a quello di un tesoro, contenente al suo interno un frutto del diavolo, stesso rubato -a detta loro- a una nave nemica di cui non sappiamo la fazione, nonché frutto definito un “tesoro preziosissimo” dal futuro Imperatore. Si parla quindi di qualcosa il cui valore è realmente inestimabile, al di fuori dell’immaginazione comune, e forse allo stesso modo per cui il cappello di paglia è importante per Rufy; qui si intende un “oggetto” che, definito come tesoro, potrebbe avere la valenza di un prezioso ricordo di un defunto.
Il frutto in questione è il Gom Gom che, nei primi volumi dell’opera, viene anche definito come “leggendario” (se non erro, durante la saga di capitan Kuro).
Il frutto in questione conferisce incredibili doti combattive: permette di respingere i proiettili, ti rende quasi invulnerabile ai semplici colpi contundenti e, men che meno, concede la possibilità di incredibili potenziamenti fisici, ma a che prezzo? Un indebolimento fisico che può portare alla morte, e qui ci colleghiamo al punto due dell’elenco di cui sopra: e se la malattia di Roger fosse nata da un abuso del Gom Gom?
Non fraintendetemi, non sto dicendo che Gol D. Roger fruisse dei Gear come Rufy, ma potrebbe aver avuto, in ogni caso, un’intuizione come quella del gommoso per sfruttare al meglio le possibilità del proprio dono diabolico, arrivando a erodere il proprio corpo al punto di ammalarsi in modo irreparabile fino a morire in ogni caso, un fato che -come scritto già da altre persone- potrebbe toccare anche a Rufy stesso.
E se Shanks, quindi, avesse recuperato il Gom Gom come “ricordo” del defunto capitano? Avrebbe potuto benissimo mangiarlo o, comunque, usarlo per sè. Siamo sicuri che non avesse i poteri di alcun frutto vista la sua capacità di nuotare quando salvò Rufy in mezzo al mare, quindi non avrebbe rischiato alcun effetto collaterale. In ogni caso il manga non è nuovo al recupero di questo genere di “poteri” in onore di un morto, e Dressrosa ne è la prova.
In un mondo che porta avanti le speranze dei defunti usando i viventi come mezzo, che parla di eredità e sogni, credo che si possa pensare di un’ulteriore prova di passaggio ereditiero da Roger verso Rufy, un’eredità che potrebbe rivelarsi fatale, e che potrebbe trasmettere lo stesso destino di Roger anche al Gommoso: in fin dei conti anche il caro Mugiwara ha il suo “Garp“, ovvero un marine dal forte senso morale, capace di diventare più forte senza apparenti frutti del diavolo, di scalare la vetta della marina e che, un domani, ha promesso di catturare l’intera ciurma del protagonista del manga; un marine con cui lo stesso Rufy condivide un profondo rispetto e un legame positivo nonostante la diversità di fazioni, ovvero Coby.
Se l’analisi dovesse rivelarsi veritiera, quindi, si potrebbe trovare una piccola conferma in quanto detto più e più volte durante l’articolo: il vero, unico erede del Re sarà il protagonista del manga, sul cui capo gravitano tanto la morte quanto la gloria, dei segni cementificati da una lettera nel nome, da un cappello e da un diabolico frutto donato dal mare.
[Rozen]