Libertalia, Avery e lo One Piece

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                                                                                                       [Articolo di Erik Iozzelli]

Salve a tutti,non sono né un massimo esperto,nè un profondo conoscitore nei minimi dettagli dell’opera di One Piece,manga che apprezzo e che da relativamente poco tempo è entrato nell’elenco delle mie passioni.Ci tenevo a scrivere una riflessione che di sicuro non rivelerà alcun segreto o nessun particolare mistero,ma la quale ci tenevo a elaborare.

Complice l’aver da poco terminato l’ultima avventura di Nathan Drake,”Uncharted 4:A thief’s end” ,ho riflettuto molto riguardo i contenuti di questo capolavoro,e il legame che intercorre con l’opera di Eiichiro Oda.Fra storia e leggenda,il fulcro di quest’ultimo capitolo firmato ancora Naughty Dog,ruota attorno al fantomatico tesoro di Henry Avery,uno dei pirati più temuti della storia,il quale si dice nascose ”tutto in un certo luogo…”.Citazionismo spicciolo a parte,in questo breve elaborato cerco di analizzare le scarse informazioni che la storia ci ha lasciato di Avery(chiamato anche Evory,o Every) e della fantomatica colonia da lui probabilmente fondata…Libertalia.

                                         “Per Dio,e la libertà!”

Da buon pirata che si rispetti,sappiamo poco o nulla di Henry Avery,e dei suoi molteplici pseudonimi.Nacque attorno il 1659 a Plymouth,nella contea di Devon,in Inghilterra,e prima di darsi alla pirateria era un corsaro al servizio degli inglesi.Tale ruolo tuttavia durò poco,in quanto decise di ammutinarsi,per cominciare  una carriera da solista,sotto il vessillo del jolly roger.Principalmente attivo nelle coste vicine al Madagascar,Avery passò alla leggenda per aver abbordato e saccheggiato le navi del Gran Mogol,fra cui la “Gunsway”,dalle quali rubò le principali ricchezze,e uccise con efferata crudeltà la maggior parte dei membri degli equipaggi.La storia vuole che le avventure di Avery culminarono qui,e che dopo aver accumulato tali tesori,si ritirò dalla pirateria.C’è chi dice che morì ricco e contento in un’isola tropicale,o chi afferma che morì solo e povero dopo essere caduto in disgrazia.Ed è qui che la storia si intreccia inevitabilmente con la leggenda:I più audaci affermarono che Avery finse di abbandonare la vita piratesca,e dopo un lungo peregrinare,fece ritorno in Madagascar,assieme al suo fido compare,quanto temibile pirata,Thomas Tew.Qui i due briganti,diedero vita alla leggendaria “Libertalia”,una colonia pirata nella quale vigeva il motto “Per Dio,e per la libertà!”.All’origine di tale luogo,vi era un unico desiderio,facilmente inutibile:Essere liberi.Quel valore tanto agognato e di cui i pirati(a Roger e Rufy ci arrivo più tardi)erano emblematicamente i più importanti portatori.Infatti,nonostante la figura del pirata sia spesso associata a morte e saccheggio,chi altri incarnava meglio la figura dell”Uomo libero”?Liberi di navigare,liberi di viaggiare per il mare,era necessario creare un luogo che incarnasse questo modo di vivere,lontano da dogmi e obblighi,distante da vincoli di sudditanza verso autorità oppressive,un mondo ideale dove gli abitanti erano immersi in una sorta di “Paradiso”.Non a caso,questa realtà e i suoi membri,erano soliti prendere una frase del Vangelo secondo Luca,”Hodie Mecum Eris In Paradiso”(letteralmente, “Oggi tu sarai con me in paradiso”)per accogliere e accendere l’entusiasmo dei coloni prossimi a fare parte di quel magico microcosmo.Come ogni cosa tuttavia,anche Libertalia vide la parola fine poco dopo 25 anni della sua fondazione.La dinamica non è ben chiara,forse furono degli indigeni a radere al suolo l’intera colonia e i suoi abitanti,forse altri pirati,o magari qualche autorità che riteneva scomoda l’esistenza di tale idilliaco luogo…Fatto sta che la storia ha cancellato quasi tutte le tracce e le prove che dimostrino senza alcun remore l’esistenza di questa leggendaria colonia pirata.Ma forse è proprio quell’aura di leggenda e intoccabilità che accompagna Avery e i suoi trascorsi,a dare a Libertalia quel tocco di fascino e mistero  che il sottoscritto,personalmente adora.

Il legame fra Libertalia e Raftel

Probabilmente dopo aver letto queste brevi righe condite da una buona dose di illazioni storiche,mi sarà saltato in mente anche a voi,il legame evidente con la storia di One Piece.Sappiamo che il tema della Libertà è più e più volte sdoganato da Oda attraverso i suoi personaggi più importanti(Il precedente Re dei Pirati,Roger,e il suo probabile successore,Rufy).Che Oda abbia realizzato Roger ispirandosi ad Avery?in fondo,il pirata inglese aveva fondato la comunità di Libertalia,mentre il leggendario pirata che giunse a Raftel ha “Fondato”,o meglio,ha fornito le condizioni necessarie per dare il via alla ricerca del suo leggendario tesoro,che con molta probablità è legato all’eliminazione dei vincoli presenti in tutti i mari e a quell’antico regno di cui ancora oggi sono presenti labili tracce.Che Libertalia non rappresenti proprio quel regno parzialmente annientato dall’attuale governo mondiale?e che Roger non faccia dunque le veci di Avery,bensì di quella leggendaria D. che marchiava il suo nome,e anche quello dei principali personaggi del mondo piratesco di One Piece,senza alcun dubbio legati per via ereditarie a quella dinastia ormai soppressa?Un piccolo interessante dettaglio riguardo la storia di Avery e della sua colonia,vuole che accettasse solo i più meritevoli e degni di calcare il territorio di Libertalia,e che quindi questo fantomatico luogo rappresentava un piccolo circolo elitario adibito a non troppe persone.Certo,magari non avevano D. nel cognome o altri particolarità anagrafiche,ma anche questo dato secondo me mette in mostra di come questa amalgama di storia e leggenda abbia stuzzicato la mente di Eiichiro Oda.Non ci sono né prove concrete o certe in questa mia chiacchierata,ma sono sicuro che chi come me legge One Piece e si è interessato al mito di Avery,senza dubbio gli è balzato alla mente qualche analogia,puramente speculativa,ma al tempo stesso affascinante.Sappiamo per parole dell’autore che a Raftel ci sarà anche una ricompensa “fisica”per la nostra ciurma,e perché no,magari sono le ricchezze e i tesori che Roger aveva accumulato durante tutte le sue scorribande.Come lo stesso Avery fece a Libertalia…alla fine “Un pirata resta sempre un pirata!”L’idea che sta alla base di queste righe,è che Raftel rappresenti quel punto preciso di continuità fra passato e presente,dove è ancora tangibile la presenza dell’antico regno,portata alla luce da Roger e dai suoi membri,il quale si accorse che la ricchezza lasciata in eredità era ben altra…e che il mito di Libertalia e dei suoi membri,abbia accompagnato la mano di Oda per ricalcare le gesta di Avery e Tew,trasferendole nel manga.In fondo,sappiamo tutti di quanto Oda ci tenga a citare personaggi o eventi,realmente esistiti,gestendoli a proprio piacimento. Le ultime informazioni fornite nella saga di Zou hanno completamente ribaltato l’idea che Raftel sia l’ultima isola della rotta maggiore,ma bensì probabilmente,potrebbe anche essere un’isola già visitata dai mugiwara.Non voglio sbilanciarmi troppo su dove effettivamente si celi tale misterioso luogo,ma di isole con un forte lascito storico ne abbiamo a bizzeffe,e probabilmente ne vedremo ancora.Siamo speranzosi che un giorno tuttavia,potremmo ammirare la conclusione del viaggio dei nostri pirati preferiti,e che anche loro finalmente,potranno “…raggiungere il Paradiso..”

Chiudo con alcuni versi di una poesia appartenente al primo romanticismo spagnolo,scritta da Josè de Espronceda,molto affine ai concetti di libertà,”La canciòn del pirata”.

 

“…Que es mi barco mi tesoro,

que es mi Dios la libertad,

mi ley,la fuerza y el viento

mi ùnica patria,la mar…”

 

 

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