L’OTTOCENTOQUARANTUNO

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[gotta eat ‘em all]

 

FRATELLI!

 

Dunque, da come la vedo io, questo capitolo è suddivisibile in tre aree principali di discussione. C’è l’introduzione, lo sviluppo e la conclusione. E’ un capitolo “a sandwich” dove le due aree esterne sono “infelici” mentre quella interna è completamente ben fatta.

 

LA PRIMA AREA, L’INTRODUZIONE

(la prima fetta di pane)

 

Su questa non mi soffermerò tanto. La parte esterna di questo “sandwich” è la cover su richiesta da parte dei fan.

 

MA QUANTO E’ BRUTTA?

 

E non parlo da un punto di vista tecnico, il disegno va bene eccetera, nulla da ridire…

Parlo di inserire un personaggio morto quale Barbabianca in una scena divertente, ironica. Una cover simile mi sarebbe piaciuta se ci fosse stata prima che Barbabianca morisse, non dopo la sua morte.

Vederlo ancora “vivo”, anche se in una cover creata per i fan che non ha nulla di canonico, mi fa storcere il naso.

Mettiamola così, per me una scena del genere è un po’ come profanare la tomba di un morto. Non si fa, i morti devono restare avvolti nel mistero, non vanno riesumati. Barbabianca non dovrebbe stare lì, seduto in quel modo con quell’aria da deficiente e far sì che le capre gli mangino i baffi. Newgate è stato il simbolo dell’era immediatamente successiva a quella di Roger, e Oda gli ha dato una morte epica, e non lo uso come intercalare, utilizzo il termine “epico” perché è esattamente quello che è stato. Un uomo epico, mitologico, uno che continuava a respirare nonostante avesse perso metà faccia, letteralmente! Un uomo che “ha subìto ben 267 ferite da arma da taglio, 152 colpi d’arma da fuoco ed è stato colpito da non meno di 46 cannonate. Ma la sua orgogliosa schiena, per tutta la durata della sua vita da pirata, non è mai stata segnata da un singolo atto di codardia!”

 

Un monologo del genere per coronare la sua morte non poteva che essere degno della miglior mitologia che magari descrive un Ercole o magari un dio vero e proprio.

 

E non venitemi a dire che in realtà anche Newgate si metteva un po’ in ridicolo anche lui bevendo tutto quel sakè perché non è la stessa cosa.

Quello che voglio solo dire è che Oda non avrebbe dovuto inserire un personaggio morto solo per far divertire i fan con una vignetta del genere. I morti vanno lasciati in pace. E ovviamente stessa cosa vale per Ace, Otohime, Fisher Tiger, Sauro, Hillk eccetera…  Anche Roger sarebbe di cattivo gusto se venisse inserito in una cover del genere.

 

Newgate perde troppo in questa scena. Oda poteva rappresentare tutt’altro, poteva fare Rufy che leggeva un libro e Nico Robin con una faccia terrorizzata, oppure Chopper schifato mentre beve il liquore di Zoro, o Franky che gioca ai videogames perdendo contro Nami… Tutto anziché Newgate, il grande Barbabianca, un uomo che non si sarebbe dovuto inserire, anche se non canonicamente, nel manga.

 

Ma questo è il mio punto di vista e non voglio soffermarmici troppo, per cui andiamo avanti.

 

LA SECONDA AREA, LO SVILUPPO

(l’interno del sandwich)

 

E qui arriviamo alla parte più interessante.

 

La prima cosa che Oda vuole far notare al lettore, la cosa più lampante, è la vita completamente separata che conducono i fratelli di Sanji e Sanji stesso. Mentre lui mangia malinconicamente nella sua cella, loro combattono e fomentano la folla, padre compreso. Mentre Jajji li abbraccia tutti e quattro manifestando il più grande amore e orgoglio possibile per loro, Sanji guarda le celle della sbarra e ha come unico contatto umano le guardie che lo sorvegliano.

 

E SI RIPARTE CON IL FLASHBACK NEL FLASHBACK

 

Il Flashinception! (provate a dirlo velocemente per quattro volte di fila)

 

In pratica questo è il ricordo della madre di un Sanji che si appresta a mangiare nella cella. Un ricordo del Sanji bambino che a sua volta viene ricordato dal Sanji adulto appena pestato dai tre fratelli.

Una cosa simile avvenne anche nel flashback di Doflamingo che, da giovane, ebbe l’incubo della sua infanzia quando venne torturato dalla folla iraconda che crocifisse lui e la sua famiglia. Bellissimo. Non merita altri appellativi. Bellissimo.

 

Un taglio alla mano con il coltello lo costringe ad andare all’ospedale dove finalmente facciamo conoscenza di lei. Che fantastica donna.

 

LA MADRE DI SANJI

 

Una donna bellissima, radiosa. E sappiamo ora per certo il motivo per cui Sanji non osa toccare le donne nemmeno con un fiore. Quando in una famiglia tu sei un bambino, hai bisogno di modelli da seguire. E se il padre e i fratelli sono troppo crudeli per poterli usare come modelli, utilizzi tua madre idealizzandola. Il non toccare nessuna donna è il rispetto che Sanji provava per la madre ma proiettato verso tutte le altre donne.

 

Sapete, è questo il problema di Oda, se di problema si tratta. A volte per rappresentare un personaggio nemmanco la merda ci vuole, neanche sotto tortura o sotto effetto di droghe riesce a caratterizzarlo appieno, mentre ci solo delle volte in cui riesce a creare dei piccoli gioielli, delle piccole opere d’arte con dei semplici tratti. Il flashback di Senor Pink è forse l’esempio più lampante, inaspettato e improvviso, bellissimo e immediato come un temporale estivo. Un flashback che, esattamente come un fulmine ad agosto, ti lascia incantato per la bellezza e la fugacità, la brevità dell’atto. Una pennellata che decide le sorti di una tela, se relegarla a semplice oggetto decorativo oppure elevarla ad opera d’arte.

Ed è quello che è successo con la madre di Sanji, due “penellate”, due o tre dialoghi, un paio di tratti del viso… Il suo sorriso quando assaggia il piatto visibilmente immangiabile, di Sanji, è qualcosa che riesce a far sciogliere il cuore. E ve lo dice uno che non ha versato una singola lacrima per il funerale vichingo della Merry, pur avendone apprezzato la poesia dell’atto…

 

Ma avete notato che ora, finalmente, abbiamo un Sanji che non sa cucinare?!? Un Sanji alle prime armi. E finalmente! Voglio dire, Sanji ogni cosa che tocca diventa un piatto da mettere su Instagram e mangiarlo diventa quasi peccato, mentre vederlo preparare (“preparare”) qualcosa con la testa di un pesce e delle banane miste ad altre schifezze che non ciazzeccano’ncazzo, sembra quasi divertente e strano.

 

E’ un po’ come vedere Nico Robin che inizia a fare la deficiente insieme a Rufy… Non sembra lei.

 

Quisquilie a parte, abbiamo sicuramente notato tutti che la mamma di Sanji non ha il ricciolo sulle sopracciglia.

 

QUINDI E’ UN’UMANA

 

O meglio, non è stata modificata geneticamente e il suo DNA non è stato potenziato come quello dei suoi figli. Ma d’altronde lo stesso Jajji afferma che non ha ucciso suo figlio semplicemente perché è la sua umanità non gliel’ha permesso, quindi anche lui è umano, ma geneticamente modificato, probabilmente. La madre invece ha il DNA intatto.

Ma questo era anche palese no? Sanji ha sicuramente ereditato i tratti dalla madre (così come anche Reiju) e ovviamente anche tutta quella serie di sfumature caratteriali tipiche dell’essere umano.

In pratica è la copia sputata della figlia. Reiju ha lo stesso taglio di capelli, lo stesso sguardo. Ed ecco da chi ha preso.

 

Ma andiamo al succo della cosa:

PERCHE’ SI TROVA ALL’OSPEDALE?

 

Ovviamente può trattarsi di qualsiasi cosa, può essere stata picchiata dal marito oppure può essere caduta dalle scale mentre spazzava a terra…

Il punto è un altro: perché non viene curata vicino al castello? Il reparto medico si trova ai confini del regno del Germa, perché Jajji non ha portato l’ospedale dentro il suo castello anziché portare sua moglie fuori dal castello, all’ospedale? Perché ha voluto che si allontanasse? Se si fosse infortunato uno dei suoi preziosi figli-esperimento, non penso che lo avrebbe mandato ai confini del regno per farsi curare. Piuttosto avrebbe spostato l’intero reparto medico vicino al castello, a costo di portare l’ospedale sulle spalle…

 

Ecco cosa ne penso: a Jajji serviva un utero, così l’ha affittato (e forse ci scappa anche una critica a riguardo) e ha scelto una donna bellissima che avrebbe partorito dei figli altrettanto bellissimi. Avrebbe unito il comparto estetico (lei) e il comparto fisico (lui). Inoltre con la scienza avrebbe modificato i geni creando praticamente dei leader nati, carismatici, affascinanti e fortissimi.

E dato che Jajji disprezza le “razze inferiori”, potrebbe aver perso interesse verso di lei una volta compiuto il parto. Magari una volta fattasi male, Jajji comprendendo ancor di più la fragilità di umani “inferiori”, l’avrebbe relegata all’ospedale, il più lontano possibile dai suoi occhi in modo da poter condurre indisturbato il suo addestramento/indottrinamento verso i figli.

 

Reiju ha la possibilità di scegliere da che parte stare, e quindi da tutte e due le parti. Può permetterselo dato il suo potere. E’ forte e si mescola tranquillamente con i suoi fratelli, ma Sanji no. Sanji non ha scelta, deve per forza essere ostracizzato, esiliato, perché spazzatura. E lui deve per forza di cose essere un disadattato e scappare via.

 

Ma prima di arrivare alla parte finale del flashback, un piccolo appunto

 

I VINSMOKE RIESCONO A SALIRE SULLA RED LINE

 

E questa è una delle notizie politico-geografiche più interessanti di sempre!

 

Sappiamo che per oltrepassare la Red Line, e andare nel Nuovo Mondo e viceversa, puoi scegliere due vie, quella legale e quella illegale. La prima è entrare a Marijoa dalla porta principale e uscire dall’altra parte, la seconda è attraverso l’isola degli uomini pesce, scendere al livello di 10.000 metri sotto il livello del mare e risalire utilizzando le correnti.

I Vinsmoke invece hanno creato una terza possibilità, quella di scalare la montagna. E’ fantastico perché da sempre siamo stati abituati all’imponenza di questo continente unico. Oda sceglieva di parlarcene pochissimo a riguardo proprio per lasciarci con quell’alone di mistero.

 

Ovviamente per eludere i Draghi Celesti, i Vinsmoke non scalerebbero mai la parte di montagna alla fine della quale ci sono i palazzi di Marijoa ma probabilmente si sposteranno chilometri e chilometri più a destra o a sinistra per poter risalire e riscendere tranquillamente. Anche perché loro hanno parlato di arrivare nel Mare Orientale, e non avrebbe senso scalare la Red Line per poi trovarsi di fronte i Draghi Celesti che magari con un click chiamano un Ammiraglio…

 

E quindi, rivelazione a parte, i Vinsmoke approdano nel Mare Orientale e questa è l’unica occasione da parte di Sanji di lasciare la sua famiglia. Sappiamo già come andrà a finire, troverà Zeff e da lì ci agganceremo alla storia che conosciamo…

 

E ARRIVIAMO ALLA TERZA PARTE, LA CONCLUSIONE

(la seconda fetta di pane)

 

RABBER

 

Ok, allora… nell’ultima pagina abbiamo un personaggio che ha combattuto per 11 ore contro un individuo che creava scudi fatti di biscotti e lui, ovviamente, non potendo più competere data la fatica di aver combattuto così tanto, i biscotti se li mangia! Poi scappa, si rifocilla con questi dolci e ritorna, per ripetere in un loop che dura da 11 ore ormai!

 

Ma si può essere più idioti di così?

 

Io non ce l’ho neanche tanto con Rufy, alla fine è solo lo strumento di Oda, come tutti i suoi personaggi d’altronde, quindi è da qui che voglio partire, da Oda.

La solita scena trita e ritrita di combattimenti che sono al limite del demenziale ormai sanno di minestra riscaldata. Cracker ha la stessa faccia frustrata e perplessa di Crocodile quando Rufy inghiottì tutta quell’acqua per sconfiggerlo. Tutti e due si stanno chiedendo se il tizio che hanno di fronte ci è o ci fa…

 

E’ da Alabasta che vanno avanti questi siparietti che partono come cazzuti, combattimenti che sembrano epici, e poi finiscono a tarallucci e vino.

E guarda caso Rufy, ad Alabasta, si gonfiò allo stesso modo di come si è gonfiato adesso.

 

Lo so che la formula Rufy-Stupido-AcchiappaFan è sempre vincente, però non esiste che una persona decida di sconfiggere un’altra mangiando a ripetizione biscotti su biscotti in modo da sfiancarlo lentamente… Per undici ore!

 

Mettiamo in chiaro una cosa, io Rufy lo rispetto, è un personaggio che nella sua stupidità ha una dignità. La cosa che non sopporto è il solito siparietto stereotipato che Oda vuole propinarci. Rufy non merita forse un’evoluzione come tutti i personaggi normali di uno Shonen? Rufy non merita di crescere a livello caratteriale, magari con combattimenti un filino più seri, che cominciano seri e FINISCONO seri?

 

Rufy ormai è diventata la plastilina di Oda. Ne fa quello che vuole e questo è inammissibile. Quando vuole il super-monologo del cazzo, ecco che si mette ad urlare a Nico Robin se vuole vivere o meno oppure a rimproverare Bibi del fatto che non deve addossarsi tutti i fardelli personalmente, oppure ad urlare a Nami che si, l’aiuterà e successivamente del fatto che ora sia una sua nakama…

 

L’evoluzione di Rufy non è costante come vediamo in altri personaggi ma è altalenante, è un personaggio maturo quando Oda vuole renderlo tale, è stupido invece per il resto del manga. Dentro l’Albero-Balena di Zou mi aveva fatto quasi venire i nervi. Sempre a interrompere e a rompere il cazzo a chiunque. Perché Oda aveva bisogno in quel momento di qualcuno che smorzasse le scene serie e calde. Dopotutto hanno parlato di Raftel, hanno parlato dei Poneglyph, ci voleva qualche gag messa qua e là a cazzo.

 

E ripeto:

 

IO NON ODIO RUFY

 

Le sue battute le leggo anche con piacere, non sopporto semplicemente il fatto che Oda debba trattarlo così, come pare a lui.

 

E ora so che mi lapiderete, mi dispiace davvero, però questa volta ho scelto di essere me stesso e togliermi la maschera del reverendo fatta di finta arroganza e battute come “Scemo D. Merda” solo per togliere qualche risata.

 

Questa volta, con una buona e sana dose di umiltà vi dico che mi dispiace per Rufy. E’ un personaggio che all’interno della più grande opera pop degli ultimi vent’anni, viene modellato a piacimento da un mangaka che a sua volta viene modellato a piacimento da un mostro chiamato “indice di gradimento giapponese”.

 

Reverendo 

 

 

 

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