L’OTTOCENTOTRENTOTTO

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[un bagno d’umiltà]

 

FRATELLI!

 

Più e più volte mi sono trovato nella condizione di ostentare la mia bravura nell’esser riuscito a capire cosa ci sarebbe stato nel prossimo capitolo…

 

QUESTA VOLTA NO

 

Che volete che vi dica, sono cose che “ponno” capitare…

Come diceva un mio amico, le teorie sono come i rigori, non ne sbaglierai mai uno solo se non ne tirerai nemmeno uno nella tua vita.

 

Ma andiamo per gradi e analizziamo le cose che ho sbagliato clamorosamente:

 

MINI-AVVENTURE: SHANKS NON SI SAREBBE FATTO VEDERE ANCORA PER MOLTO PERCHE’ AVREBBE ABBASSATO L’HYPE VERSO IL LETTORE

 

E ovviamente, come non detto, ci troviamo il suo bel faccione in prima pagina intento a guardare il giornale (la prima pagina) che sicuramente raffigura la taglia di Rufy. Ma la cosa che più di tutte fa pensare è che stanno partecipando ad un matrimonio…

Che sia lo stesso matrimonio a cui parteciperà anche Rufy?

 

O MAGARI SHANKS VUOLE INTERROMPERE IL MATRIMONIO COSI’ COME HA FATTO A MARINEFORD?

COINCIDENZE? IO NON CREDO…

 

Ovviamente sto scherzando, si tratta sicuramente di due matrimoni differenti, era solo un modo ironico per prendere per il culo il nostro amato mono-braccio simpaticone…

Ma la domanda che mi attanaglia il cervello da quando ho letto questo capitolo è:

 

MA CHE SONO QUEI PANTALONI?

 

Voglio dire, non che Il Rosso avesse mai avuto particolare gusto estetico nel vestiario, per carità, ma i fiorellini sono troppo persino per lui… E si trova ad un matrimonio, quindi per lui quei fiorellini significano “eleganza”. Lui ai matrimoni ci va conciato in questo modo! E’ persino peggio di RABBER quando fa le cose da RABBER…

Vabè, non voglio prendermela con gli handicappati (termine utilizzato non avente come fine l’insulto ma come constatazione oggettiva dato che un uomo con menomazioni evidenti è un handicappato, ovvero un portatore di handicap. Questa volta vi ho fregati eh? Già vi vedo a scrivere sotto che non si può scrivere una cosa simile perché è contro il regolamento del sito…)

 

Ma andiamo avanti:

 

CRACKER SAREBBE ANDATO K.O. DOPO IL COLPO DI RUFY PER NON RIALZARSI PIU’

 

E qui la cantonata c’è stata e anche lampante, palese, lapalissiana (o qualsiasi altro sinonimo per far capire che ho una grande proprietà di linguaggio. Ma quanto sono radical chic eh?? Mi faccio schifo da solo…).

Dunque, non solo si è rialzato indenne, senza aver subìto neanche un danno, neanche minimo, ma abbiamo scoperto persino che QUELLO non era Cracker!

Bellissimo, fantastico, Oda riesce sempre a farci rimanere a bocca aperta. Ma come avremmo mai potuto immaginare che avremmo avuto uno scenario simile? Noi facciamo teorie su teorie, alcune le azzecchiamo, altre no – moltissime in realtà – però il bello è che Oda dall’alto riesce ad escogitare sempre una trovata geniale.

Avete presente il film Casino, quello di Martin Scorsese? C’è una parte che ve la riassumo: Robert de Niro in quel film interpreta il direttore di uno dei più grandi casino di Las Vegas. Una sera un suo dipendente fa una cazzata, lui risponde in questo modo: “Stammi a sentire con molta attenzione, ci sono tre modi di fare le cose, il modo giusto, il modo sbagliato e il modo in cui le faccio io.

 

Ecco, Oda è Robert de Niro che dice al suo dipendente, ovvero tutta la community, che alla fine il modo in cui fa le cose resterà sempre oscuro, sempre, perché è il SUO modo…

 

QUINDI, COSA ABBIAMO QUI?

 

Cracker “Millebraccia” o qualcosa di simile, dipende dalle scan avete letto…

Abbiamo un tizio che con i biscotti riesce a modellare delle armature. Una cosa geniale quanto stupida, ma geniale allo stato puro.

 

QUESTO E’ L’ODA CHE MI PIACE

 

Ed è proprio Cracker che mi ha fatto ricordare quanto sia assurdo il mondo che crea Oda volta per volta. Delle idee che non stanno né in cielo e né in terra ma ci piacciono proprio per questo! Perché senza queste scemenze noi non potremmo apprezzare davvero il manga, senza cazzate del genere (ragazzi ho detto una parolaccia, ricordatevi di scrivere nei commenti) Oda non sarebbe Oda, e noi non lo ameremmo così tanto.

Ma dico io, ma vi pare che una persona costruisca delle armature con i biscotti? BISCOTTI! Una delle cose più fragili di questo mondo!

Associare questa dicotomia fragile/duro, creare un’armatura fortissima che ha come materiale qualcosa di fragile, di sgretolabile è fantastico. Ricorda vagamente il bambu di Vergo, un oggetto delicato ma che con l’armatura giusta diventava un’arma indistruttibile.

 

Dunque, questo individuo ha detto una cosa che mi ha lasciato perplesso:

 

Si dà il caso che io detesti il dolore, non sopporto nemmeno le iniezioni

 

E quindi si protegge con armature su armature – creando persino più di una e utilizzandole come scudo – per evitare di farsi male. Appena ho letto questa parte, mi è venuto in mente un altro personaggio che tantissimo tempo fa disse più o meno le stesse cose:

 

PEARL MURO DI FERRO

 

 

Il tizio che comandava la seconda flotta di Don Krieg. La sua prima apparizione è stata al Baratie, combattendo ovviamente al fianco del suo capitano e contro Sanji. Il suo stile di combattimento era semplice:

Parole sue: “In 61 combattimenti non mi sono mai fatto nemmeno un graffio… Io posso proteggere tutto il corpo.

 

ESATTAMENTE QUELLO CHE HA VOLUTO FAR INTUIRE CRACKER

 

La cosa che accomuna questi due personaggi è che sono estremamente sensibili al dolore, non lo sopportano, ed ecco perché hanno creato un modo di combattimento estremamente sulla difensiva, o almeno questo per quanto riguarda Pearl. Cracker invece ha optato per l’estrema difesa ma che sia anche un attacco spietato. Perché se tu crei dei pupazzi fatti di biscotti, non hai problemi a mandarli in prima linea perché tanto sono dei semplici pupazzi comandati da te, e quindi non hanno la paura di morire tipica di ogni persona (tranne Rufy e probabilmente ogni membro della D.) che lotta contro la morte. Sono sacrificabili e quindi danno il massimo di loro stessi proprio perché, come dei robot, eseguono un comando.

Infatti quando Sanji lo fa sanguinare – parlo di Pearl – questi si impressiona così tanto che impazzisce completamente. Che sia lo stesso destino di Cracker? Non essendo abituato al dolore basterebbe un semplice pugno di Rufy per farlo cadere a terra? Beh, a sto punto mi sembra l’idea più plausibile…

 

E si prosegue con il bla blaeggio selvaggio di cui non me ne frega nulla…

 

Riflettori puntati su Nami.

 

Non mi importerebbe nulla se ognuno di voi dovesse crepare miseramente…

 

NAMI NUOVO CAPITANO DELLA SUNNY

 

Ma quanto è fantastica sta donna?

(ovviamente subito dopo Nico Robin…)

 

E si cambia di nuovo inquadratura andando su Chopper e Carrot.

 

E qui mi tocca l’ennesimo bagno di umiltà (e siamo a tre). Pensavo che, una volta tramortita Brulée, Chopper e Carrot sarebbero usciti dallo specchio in quanto, pensavo io, il potere si sarebbe annullato una volta che il suo possessore avrebbe perso i sensi. Un po’ come il potere di Sugar a Dressrosa. Ricordate? E’ bastato farla svenire per annullare l’incantesimo dei giocattoli…

Chopper e Carrot si trovano in un mondo parallelo che sempre di più ricorda quello di Alice nel Paese delle Meraviglie (il secondo libro di Carroll si chiama “Alice nello Specchio”). La loro posizione è forse la più favorevole di tutte. Sono riusciti ad infiltrarsi all’interno! Pensate un attimo al potenziale che comporta l’avere a disposizione tutti gli specchi verso cui Brulée si affacciava e si muoveva all’interno di Whole Cake Island. E’ palese che Oda abbia intenzione di farli infiltrare come sta facendo con Pedro e Brook.

 

Bambini! I gruppi della gita scolastica ormai sono decisi! Mi raccomando, ricordate di camminare in fila indiana e di seguire sempre la maestra Oda. Tenete per mano il vostro compagno e non uscite fuori dalla fila di due! Allora, facciamo l’appello:

 

Pedro e Brook

PRESENTE!

 

Carrot e Chopper

PRESENTE!

 

Rufy e Nami

PRESENTE!

 

Sanji e Pekoms

Signora maestra, ha chiamato il padre di Sanji e ha detto che aveva una commissione urgente da sbrigare e che se lo sarebbe portato con sé. Ha firmato anche la giustifica personalmente.

 

Ah, capisco, quindi è venuto il padre? Bene, e per quanto riguarda Pekoms?

 

Signora maestra, Pekoms è andato a trovare un suo amico che gli ha fatto un’offerta che non poteva rifiutare. Mi ha detto di riferirle che, dopo, lui gli avrebbe fatto vedere la sua piscina piena di squali.

 

Benissimo, allora è al sicuro. Meno male…

 

E a proposito,

 

BROOK E PEDRO SI SONO INFILTRATI DENTRO IL CORPO DI UN SOLDATO BISCOTTATO

(in stile “Cavallo di Troia”. Pensateci, Ulisse con i suoi uomini sono entrati dentro un oggetto per infiltrarsi tra le linee del nemico e attaccarlo dall’interno).

 

A detta sua, il visone felino dice che la parte più difficile ormai l’hanno superata e che l’infiltramento è quasi completato. Staremo a vedere.

E arriviamo alle vignette finali con l’ennesimo cambio d’inquadratura:

 

I VINSMOKE SONO ARRIVATI

 

E intendo anche loro due:

 

La cosa che più mi ha interessato di questo capitolo è stato l’atteggiamento proprio di Sanji alla notizia dell’arrivo dei suoi fratelli. Un’immagine simile merita qualche parola in più da parte mia. Il flashback l’abbiamo visto tutti, Sanji è sempre stato disprezzato dalla sua famiglia a tal punto da reputarlo spazzatura, qualcosa di inutile, e lo fanno tuttora! Il padre lo sta sacrificando perché non vuole perdere gli altri suoi adorati figli, quindi fa sposare Sanji. E per quanto il nostro cuoco sia estremamente più forte di loro (e di questo ne sono sicuro, almeno fin quando non verrò smentito e avrò preso l’ennesima cantonata), lui continuerà ad avere paura di loro, quel timore dentro di lui ancora vivo, presente, una paura che non se n’è mai andata perché mai più ha avuto modo di confrontarsi con i suoi fratelli, mai più ha avuto la possibilità di dimostrare loro quanto in realtà si sbagliassero.

 

E Sanji, nonostante lui possa fronteggiarli tutti, prova paura per coloro che lo hanno impaurito in passato. Ma una cosa che Sanji imparerà da questa faccenda, è che questa è l’ultima catena del suo passato che deve recidere, la paura che ha per coloro che un tempo sono stati i suoi carnefici, che lo hanno terrorizzato a tal punto da farlo tremare persino ora che è diventato un uomo.

Sanji, una volta che li sconfiggerà, smetterà automaticamente di tremare per loro, e capirà che quello che quello terrorizzato non era lui ma il bambino che non ha ancora dimenticato i traumi del passato, che non è ancora mai uscito dalla cella nella quale li padre lo recludeva perché lo reputava inutile. E solo fronteggiandoli, Sanji, in un modo o nell’altro, affronterà i suoi fratelli, ovvero l’incarnazione delle sue paure. E le sconfiggerà.

 

Perché se c’è una cosa che abbiamo imparato è che le paure, per vincerle, bisogna affrontarle e sconfiggerle. E ovviamente non sto parlando solo del mondo di One Piece.

 

 

Reverendo

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