Moriarty the patriot – da antagonista ad eroe maledetto

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Moriarty the patriot, il racconto di una verità nascosta dietro la storia del celebre dedective Sherlock Holmes e della sua nemesi

Halloween è passato da poco, ma non è certo un buon motivo per smettere di guardare anime e serie con tanto sangue, misteri ed assassini da fermare. O, in questo caso, per cui fare il tifo. Se siete fan del genere, ecco a voi, una breve recensione su “Moriarty the patriot”; un anime che conta due stagioni, con un totale di 24 episodi, da poter gustare con copertina e pop corn in queste fredde sere di Novembre

Benvenuti in questo mio nuovo esperimento! Come primo articolo sclero direi di iniziare da un’anime che ho finito pochissimo tempo fa e per cui ho ancora i patemi al pensiero del finale. Prima di parlarvene, però, vorrei fare una piccola nota che, come vedrete, sarà ben rara in futuro

Menzione speciale per le opening

Raramente una opening mi piace fin dalla prima visione (anche perché molte volte la skippo per evitare spolier e qualche volta mi dimentico di recuperarla a fine serie). Ringrazio, dunque,  qualunque essere sovrannaturale non abbia mosso la mia mano quella fatidica sera, permettendomi di ascoltare quella meraviglia di Dying Wish. Ormai la assumo più regolarmente di un farmaco, per la gioia di amici e parenti che mi sentono canticchiarla senza sosta. Cavalcando l’entusiasmo per Dying Wish ho ascoltato fin da subito anche anche Twisted Hearts che, devo ammettere, ci sono voluti tutti e dodici gli episodi per farmela apprezzare, ma adesso assumo anche lei regolarmente: mattino, pomeriggio e sera.

Oltre che per la musica, queste sigle mi sono piaciute anche per la regia e per il fatto che NON SPOILERANO (thanks God) anche se avrei preferito godermi la prima apparizione di Sherlock durante la serie, invece di vederlo già durante la opening, ma ok, dai, per questo posso anche perdonarli.

Animazioni

A mio parere, le animazioni sono veramente belle; sia dal punto di vista dei singoli disegni, sia dei movimenti. Le scene di azione e occasionali scazzottate le ho trovate piacevoli come i primi scontri di Naruto e One Piece (In Living Mermory). Allo stesso modo, ho apprezzato i primi piani sugli occhi che, non solo facevano capire cosa stesse esattamente provando il personaggio in quel momento, ma erano anche capaci di farmi provare la stessa cosa o di farmi reagire. Uniche note di demerito sono: Watson e William Moriarty.

La maledizione della W

Watson

– come fisionomia non mi è dispiaciuto, ma quello che non sono riuscita a buttare giù un 24 episodi è il colore dei suoi capelli. Mi dispiace, ma quel grigio da topo morto sulle rive del Tamigi non mi piace e mai mi piacerà. Se fossi stata brava con Photoshop e simili vi avrei mostrato almeno un paio di color correction a cui ho pensato durante la visione; ma con certi tool ho la stessa abilità di una scimmia ubriaca, quindi lascio fare alla vostra fantasia.

William Moriarty – al contrario del buon dottore, di William ho apprezzato molto di più la palette di colori. Quello che non sono riuscita a superare è la bruttezza del taglio dei capelli a funghetto e la forma del viso troppo allungata. Partendo dal presupposto che, almeno, ci hanno provato a non dare lo stesso naso e forma del volto a tutti i personaggi, ci sono stati dei momenti in cui il volto (e il naso) di William li ho trovati troppo esagerati. Meno male che c’erano quei begli occhi rossi a distrarmi dal resto. Quegli occhi rossi, quei maledetti occhi rossi…

no, aspè, non tu!

Moriarty the patriot

Prima di cominciare, ho bisogno di fare un breve mea culpa: non ho ANCORA mai letto un libro di Sherlock Holmes. Ho visto la serie con Benedict Cumberbatch e i film con Robert Downey Jr. ma, nonostante abbia i suddetti libri nella mia libreria, mi ero ripromessa di finire prima il Trono di Spade. Contando che ci ho messo quasi due anni a leggere i primi tre volumi nella versione Deluxe e che non sono nemmeno a metà del quarto, penso che posso anche rinunciare a dormire la notte farcela. Ma ciancio alle bande, non siete qui per sentire i miei piagnistei, ma per capire se sia il caso di vedere questo anime (o per leggere cosa ne penso, se l’avete già visto). Beh, se siete qui per la prima ragione, non fatevi ingannare dal topo morto sulla testa di Watson, quest’anime è bello e va seguito per la trama!

“La trama”

Che dire, sarà anche una battuta vecchia, ma la carne è debole…anche se, ad essere onesta, di scene come questa ce ne sono una a stagione…ma almeno è stato il primo anime che mi ha regalato questo genere di fanservice, senza mostrare una singola scena simile per i telespettatori maschietti. Complimenti!

Trama

La storia è semplice: il protagonista qui è Moriarty. E questo lo avevate capito anche da soli. Ma perché è chiamato “Il patriota” nel titolo? Semplice, perché l’impero britannico di fine Ottocento è una società orribile, basata su un sistema classista, con un piccolo numero di nobili che vive nel lusso più sfrenato mentre la maggior parte delle persone muore di stenti. In mezzo a tutto questo schifo, un ragazzino dotato di un’intelligenza sopraffina elabora un piano, grazie al quale intende scacciare i demoni dai cuori delle persone e permettere così ad una società più giusta di nascere.

Ho adorato leggere tra i commenti di TVShowtime che praticamente TUTTI avevano rivisto nel discorso di Moriarty quello di Kira. Non è nemmeno troppo sbagliato alla fine, ma per me Moriarty > Light (se vi dicessi il perché, sarebbe spoiler, quindi guardate l’anime e giudicate voi stessi).

Ma non perdiamoci in questi filosofismi

La storia segue, dunque, le vicende di William che, insieme ai fratelli Albert e Louis e ai membri della sua “organizzazione”, che io chiamo i “LORD OF CRIME” (qualcuno mi aiuti ad uscire dal tunnel della opening) svolge un lavoretto molto carino: il consulente del crimine. Di giorno fa il professore di matematica, ma di notte porta avanti il suo progetto di perfezionamento della società. Il suo compito è di scovare i nobili che si macchiano di crimini orribili, ma che per via del loro status non vengono puniti. Così, William e i LOOOOOORDDD OF CRIIIIMMMEEEEE fanno giustizia e, se hanno l’opportunità, permettono a chi ha subito i soprusi di vendicarsi in prima persona (o comunque di prendere parte all’omicidio). Nella seconda stagione la trama si complica un po’, nuovi personaggi entrano a far parte della banda e non penso di poter andare avanti senza fare spoiler, o comunque rovinare la sorpresa.

In ogni caso

Non preoccupatevi: se non siete fan del personaggio di Moriarty lo diventerete (o forse no, ma vi piacerà vedere i suoi piani); se invece siete follemente innamorati di Sherlock ed è per lui che volete vedere la serie, non temete, ci sono degli arc dove si vede più lui che la sua nemesi; in pratica, avrete la vostra bella dose giornaliera.

Sempre su TVShowtime ho letto molti commenti di persone a cui non è piaciuto molto come è stato rappresentato Sherlock. A me, invece, è piaciuto e anche tanto.

Qui le opzioni sono tre

1 – Questione di gusti

e qui non si può sindacare.

2 – Non è lo Sherlock dei libri (?) Non lo so, non avendoli letti. Magari aggiornerò questa parte di articolo quando riuscirò a leggerli. In ogni caso, rimando il discorso al prossimo punto.

3 – Non è lo Sherlock della serie/film. Beh, che dire, nemmeno Moriarty è lo stesso, perché appunto è una RIVISITAZIONE (e nel finale abbiamo anche una bella spiegazione del perché è diverso dai libri). Ad essere sincera, mi ha conquistata molto di più questo animato che lo Sherlock della serie/film. Gli attori erano fantastici, per carità, ma i loro Sherlock erano molto più stronzi e strambi. Da questo punto di vista, mi è piaciuto vedere uno Shelock più umano, meno supereroe. Resta bizzarro, fissato sui misteri che non può risolvere e talvolta menefreghista nei confronti delle regole, ma ho apprezzato che non calcolasse in anticipo mosse e danni come nei film (giusto per fare un esempio)

Voto finale

Do a quest’anime un bel 9.5. Assolutamente da vedere, anche se ci sono delle parti dove esagerano un po’ con le assurdità; ma sono delle assurdità talmente belle ed, in alcuni casi fomentanti, che li perdoniamo e le apprezziamo lo stesso. Senza contare che si viene talmente rapiti dalla storia che quei venti minuti di episodio sembrano passare in un secondo.

Cosa importante: ha un finale! 200 punti a grifondoro corvonero sarebbero meritati anche solo per questo. Ma è anche un BEL finale!

So che il manga è ancora in corso (e lo devo assolutamente recuperare prima o poi), quindi non escludo che possano produrre anche un’altra stagione. Personalmente mi piacerebbe, ma solo se mantengono la qualità (di trama e di animazioni); anche se, come detto, il finale attuale è più che soddisfacente (but I need more Sherlock, Albert and Moran, thanks).

Personaggio preferito

Di tutti i personaggi, tre hanno concorso per questo premio tanto ambito ed il fortunato vincitore di questa prima edizione è:

rullo di tamburi, grazie

Albert Moriarty

Dal punto di vista estetico, anche lui in qualche frame ha avuto un allungamento sospetto del volto, ma sorvoliamo. È uno dei pochi personaggi ad avere una fisionomia ed una palette di colori plausibile, e già questo è un ottimo punto a favore. Ad avermi colpita inizialmente è stato il fatto che, nonostante fosse nobile ed i genitori fossero delle merde non fossero proprio degli ottimi educatori, sia riuscito a staccarsi da loro, sviluppando una propria morale.

CRIPTO SPOILER (anche se poteva aiutare il fratello minore, invece di limitarsi a guardarlo schifato).

Altre caratteristiche che gli hanno fatto guadagnare punti sono state la sua totale fiducia in William, il profondo legame con i fratelli adottivi, il suo charme e il tatto che dimostra già nel primo episodio. Mi ha anche colpito/intenerito il suo lato un po’ fragile, desideroso di abbandonarsi ad una bella illusione e il suo spirito di sacrificio (anche se non condivido l’ultima scelta che ha fatto, a parer mio c’erano opzioni migliori).

Dunque

CONGRATULAZIONI AL FORTUNATO VINCITORE! E grazie all’autore del manga e a chiunque abbia lavorato a quest’anime.

1 commento su “Moriarty the patriot – da antagonista ad eroe maledetto”

  1. Per quel che riguarda il fan service irene adler ce ne dà un po’ (per poco) e poi ce n’è nel manga. Anche se la sola presenza di Sherlock è considerabile fanservice per chiunque di qualunque sessualità

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