ONE PIECE – I CONTINENTI PERDUTI

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INTRODUZIONE

Spesso sono state elaborate Teorie che collegano molte popolazioni dell’universo di One Piece ad alcune civiltà antiche realmente esistenti che secondo alcuni studiosi erano tecnologicamente avanzate perchè furono in grado di realizzare opere pressochè impossibili date le conoscenze di quell’epoca (come per esempio i Maya o gli Egizi).

Probabilmente è effettivamente così e sicuramente capire a cosa Oda possa essersi ispirato è il primo passo per tentare di ipotizzare eventuali sviluppi nella storia, tuttavia voglio partire dal presupposto che se pure l’autore può prendere spunto da eventi storici o da leggende e miti realmente esistenti, poi non è detto che debba attenersi per filo e per segno a quello che questi narrano.
Può senz’altro collegarsi ad ulteriori miti, inserire elementi diversi e metterci del suo a livello di fantasia per creare qualcosa di unico, quindi non possiamo scavare nel passato pensando di poter trovare la verità assoluta sulla storia che Oda poi realmente ci racconterà.

Ad oggi probabilmente non abbiamo abbastanza elementi tangibili per formulare ipotesi concrete su quella che in One Piece è la storia dimenticata dei 100 anni di buio ma possiamo analizzare gli elementi che abbiamo e trovare molti riferimenti come appunto il collegamento con queste antiche civiltà.

Ora però vorrei fare un passo ancora più indietro rispetto a Maya ed Egizi e raccontarvi qualche aneddoto:

MU E L’IMPERO DEL SOLE

Nel 1870, un colonnello inglese di nome James Churchward, si trovava in India per recare il suo aiuto al sommo sacerdote durante un periodo di grave carestia.
Li scoprì l’esistenza di alcune tavolette, scritte in una lingua antica e considerate sacre poichè si diceva che furono scritte dai sacri fratelli, detti Naacal, una confraternita di sacerdoti inviata dalla madrepatria nelle colonie sparse per il mondo con il compito di diffondere la loro cultura e la loro conoscenza.
La rimozione di queste tavolette e la loro traduzione era dunque considerata proibita.

Tuttavia il colonnello e il sacerdote, data la loro grande passione comune per l’archeologia, decisero comunque di provare a decifrarle.
Le tavolette parlavano della presunta genesi della razza umana avvenuta in un continente perduto chiamato Mu, il quale avrebbe dovuto trovarsi nel Pacifico e che sarebbe stato la culla di tutte le civiltà antiche, da quelle sopracitate a quella Fenicia, Babilonese, Cinese, Indu e così via.

E’ così che il colonnello Churchward parte per un viaggio alla ricerca delle altre numerose tavolette sparse per il mondo e riesce a venire a conoscenza dell’esistenza di un antico Grande Regno che sarebbe dovuto trovarsi su questo continente: L’impero del Sole.

Questo regno viene descritto come una vasta terra ricca di vegetazione, come fosse un giardino dell’Eden. Avrebbe avuto una popolazione di 64 milioni di abitanti divisi in 10 stirpi ma governati da un unico Re, detto Ra-Mu.
Un Regno popolato da diverse razze ma che seguivano un unica religione: esse vivevano nella pace e nella prosperità e si dice che nel continente di Mu non si erano mai verificate violenze.
Un popolo saggio, di ottimi architetti e scultori ma soprattutto di abili navigatori che migrarono verso molti luoghi del mondo per diffondere la propria scienza e cultura.

Soffermandoci un attimo su questa prima parte è inevitabile trovare svariati collegamenti con l’universo di Oda sensei:

Prima di tutto non posso fare a meno di rimanere affascinato da questa descrizione del fantomatico Impero del Sole: che sia esistito o meno corrisponde precisamente all’idea che io personalmente mi sono fatto del Regno Antico:
Un Impero prosperoso e con conoscenze tali che la priorità degli abitanti fosse proprio quella di diffonderle il più possibile per poterle condividere con l’umanità.
Un luogo dove razze diverse potessero convivere in maniera pacifica, ed anche la discriminazione razziale in One Piece è un tema che è stato largamente affrontato, facendoci intendere che tra le altre cose l’opera è anche volta all’abbattimento di queste barriere.
L’immagine di un Regno ideale che, se mai fosse veramente esistito, è stato sicuramente dimenticato dall’umanità.
Un Impero che potrebbe essere proprio uno dei modelli presi in considerazione da Oda per creare il prototipo di questo antico Regno perduto.

Nella fattispecie, infatti, troviamo la figura di questo colonnello inglese che non può fare a meno di ricordarmi il personaggio di Nico Robin:
una persona che si cimenta in un viaggio all’insegna della conoscenza della vera storia dell’uomo, un icona che nonostante le proibizioni imposte dai sacerdoti si avventura per il mondo traducendo queste tavolette incise in caratteri antichi (nel nostro caso i Poigne Griffe) per venire a conoscenza di questa civiltà dimenticata, un personaggio che tenta di portare alla luce il messaggio che queste persone provarono a trasmettere.

Lo stesso Churchward scrive: “…Le civiltà sono nate, sono fiorite, e poi sono state via via dimenticate… Ciò che oggi vediamo è gia successo in passato. Tutto ciò che impariamo e scopriamo e già esistito; le nostre invenzioni e le nostre scoperte non sono che reinvenzioni e riscoperte…”

I riferimenti come possiamo vedere sono già davvero tanti, ma vediamo che fine si pensa che abbia fatto questo ipotetico continente.

Testimonianze narrano di come questo continente sarebbe stato sconvolto da cataclismi naturali per poi inabissarsi, lasciando come residuo una serie di isolette o miniarcipelaghi e le uniche prove dell’esistenza di questo popolo sarebbero rimaste nelle colonie che sarebbero poi diventate quelle civiltà antiche “tecnologicamente avanzate” di cui abbiamo parlato prima.

Sebbene penso che Oda possa aver preso spunto in gran parte da questo stereotipo di civiltà, credo che arrivare a parlare di cataclismi naturali che sconvolgono la geografia dell’universo di One Piece sia un tantino visionario, anche perchè eventi del genere non possono essere completamente occultati nell’arco di 100 anni, nemmeno da un Governo Mondiale (e anche perchè la storia fino a 900 anni prima è nota).

Tuttavia ci sono altre leggende riguardanti i motivi dell’inabissamento del continente di Mu, che coinvolgono direttamente un altro presunto continente terrestre perduto che secondo alcuni miti poteva essere in origine una colonia della stessa Mu: il continente di Atlantide.

ATLANTIDE

Atlantide, il cui nome deriva da Atlante, il mitico gigante che reggeva il Mondo sulle spalle e che governava l’oceano, era un ipotetico grandissimo continente situato al di là delle colonne d’Ercole, nelle acque dell’attuale Oceano Atlantico, sprofondato migliaia di anni fa.

Questa civiltà viene menzionata per la prima volta dal filosofo greco Platone nei dialoghi di Timeo e Crizia.
Secondo Crizia, le antiche divinità divisero la terra in modo che ogni dio potesse avere un lotto e a Poseidone fu lasciata, secondo i suoi desideri, l’isola di Atlantide.
Il continente era governato in maniera armoniosa da 10 Re, figli di Poseidone e Clito, una donna mortale della quale il Dio si innamorò, e il primo di questi fu appunto Atlante.

Gia qui Oda ha dimostrato di essersi ispirato in qualche modo a questi miti con l’isola degli Uomini Pesce, un luogo inabissato appartenente proprio alla figura di Poseidone inteso come dio del mare (in questo caso Nettuno).

Atlantide viene descritta come una terra fertile e prosperosa, ricca di risorse naturali e metalli preziosi, tra i quali l’Oricalco, un metallo dai riflessi di fuoco.
Gli Atlantidei erano un popolo di abili fabbri e navigatori e il continente aveva risorse tali che era considerato autosufficiente.
Nel tempio di Poseidone, si radunavano i 10 sovrani ogni 5 – 6 mesi per prendere decisioni di interesse comune e per processare coloro che avevano violato le leggi.

Tra le varie leggi la più importante era quella che proibiva assolutamente ai sovrani di farsi guerra tra di loro: doveva esserci armonia e dovevano essere alleati e combattere insieme contro il nemico comune.
Sembrava un vero paradiso terrestre ma ben presto questo popolo manifestò grandi mire espansionistiche, formando numerose colonie ed entrando in conflitto con Atene, guadagnandosi così il disappunto di Zeus che li considerò un popolo corrotto.

Si parla di una grande guerra tra gli Atlantidei e gli Ateniesi, a seguito della quale Atlantide uscì perdente gli abitanti si guadagnarono l’ira degli dei. 

Atlantide,come Mu, venne inabissata nel giro di una notte, evento che a seconda della corrente di pensiero si può attribuire a cataclismi naturali nonchè a una sorta di punizione divina inflitta dallo stesso Zeus.
Non a caso tali calamità vengono ricollegate al cosiddetto “Diluvio Universale”.

Soffermandoci un attimo su questo conflitto è inevitabile notare come gli Atlantidei siano rappresentati come un’entità che va in contrapposizione con Atene che rappresenta secondo la mitologia greca la terra degli dei.

Non a caso si pensa che Platone usa questi dialoghi come forma di espressione della sua idea politica e nel Crizia dice che l’antica Atene sembra costituire la “società perfetta” e Atlantide la sua avversaria, che rappresentano l’antitesi dei tratti “perfetti” descritti nella Repubblica

Se come abbiamo detto prima Oda può avere preso spunto dall’Impero del Sole per l’ideazione dell’Antico Regno, e da Atlantide per Fishman Island (isola che sappiamo per certo avere un ruolo fondamentale nei 100 anni di buio in quanto era coinvolta negli eventi proprio la figura di Poseidon), non è poi così folle immaginare che abbia potuto prendere spunto anche da questo conflitto contro questo popolo che in qualche modo andava a rappresentare la figura degli dei..

In One Piece si è detto che “la famiglia della D. sono i nemici naturali degli dei”, chiaramente non parliamo di vere e proprie divinità ma di quella fazione che, uscita vincitrice da questa guerra, si è vouta rappresentare come tale.

E’ interessante anche notare che Platone riferisce nei suoi dialoghi di avere appreso dell’esistenza di Atlantide dalle memorie del viaggio compiuto da Solone, suo antenato.
Platone colloca nel tempo il periodo di massimo splendore della civiltà Atlantidea 9000 anni prima del viaggio di Solone, e la fine di questa civiltà 8000 anni prima (intervallo di tempo che richiama molto il periodo di buio di 900-800 anni prima rispetto all’epoca attuale di One Piece).

Sempre secondo Platone Atene non affronta gli Atlantidei da sola ma era a capo di una coalizione mediterranea (che tra le altre cose ricorda molto l’alleanza di Regni che fondarono in seguito il Governo Mondiale).

Un conflitto simbolico “antico regno” – “divinità” che sicuramente può essere stato fonte di ispirazione per Oda-sensei nella creazione di qualcosa di unico.
Qualcosa che in qualche modo coinvolga tutti questi miti.

CONCLUSIONI

Altri miti e leggende narrano, come abbiamo detto in precedenza, di come queste antiche civiltà avessero sviluppato tecnologie più all’avanguardia delle nostre. 
Armi di distruzione di massa paragobabili alle bombe nucleari, che sarebbero state il motivo della scomparsa di questi continenti.

Che Oda si sia ispirato anche a questo concetto per ideare le 3 terribili armi ancestrali?

Rimane comunque arduo formulare ipotesi concrete su quello che effettivamente possa essere successo nei cosiddetti anni di buio, in che modo fosse coinvolta l’isola degli uomini pesce, in che modo fossero implicate le armi ancestrali o quali siano effettivamente queste volontà che vengono tramandate da questa epoca remota.

Se pure penso che Oda abbia potuto attingere da queste dinamiche, non mi aspetto che questi scenari verranno ricreati per filo e per segno ma, probabilmente, capire dove può avuto origine l’idea di base dell’autore, è il primo passo per poter comprendere in futuro l’opera nella sua interezza.
 

AUTORE:

D.Johnson di SPIDERS CAFE’

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