Gli spettri del castello di Oden

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Dal capitolo 918 due domande fondamentali mi perseguitano: chi e cosa sono gli spettri che si aggirano nei dintorni del castello di Oden?

Come mio solito, ho provato a darmi una risposta partendo in primis dalle leggende e i racconti del folclore giapponese che, specialmente nelle vicende di Wano, si stanno rivelando seminali come spunti di riferimento e illazioni personali.

Ma andiamo con ordine: nella tradizione giapponese, i fantasmi, chiamati anche Yūrei, sono raffigurati come spiriti evanescenti che sono incapaci di raggiungere l’aldilà se non adempiendo al loro desiderio, che può essere di vendetta, di rimpianto e, in alcuni casi, di seduzione.

Fra le varie tipologie vi sono anche gli Ikiryo: essi sono particolari forme di fantasma che si manifestano anche quando la persona è ancora in vita, spesso anche a grande distanza, specialmente se il soggetto prova un particolare desiderio di vendetta.

Si ritiene che se il perpetratore nutra sufficiente rancore, la sua anima (o parte di essa) abbandoni il corpo per perseguitare il nemico.

Ciò potrebbe considerarsi veritiero per le anime di Kinemon, Kanjuro e Raizo, le tombe in questo caso risulterebbero semplicemente come una copertura, d’altronde qual è il miglior modo per sparire se non fingendosi morti?

Oltre alle tre tombe dei subordinati citati quassù, ne appaiono altre due di cui non riusciamo a scorgerne le incisioni, che siano quelle di Nekomamushi e Inuarashi, come hanno ipotizzato molti, la vedo dura, presumo siano due samurai che ancora non conosciamo.

Per Kozuki Oden il discorso è leggermente diverso: sappiamo quasi per certo che egli sia morto circa vent’anni prima durante l’insurrezione di Kaidou e Orochi, potrebbe quindi trattarsi semplicemente di un Onryō, uno spirito in cerca di vendetta.

Anche se suppongo che Oda abbia riservato tutt’altra caratterizzazione per un personaggio di tale caratura, sicuramente il suo obiettivo non sarà semplicemente la mera vendetta per raggiungere “l’assoluzione”, ma qualcosa di più elevato e dai fini nobili.

Ma, dal punto di vista cronologico degli eventi, ciò che più suscita stupore è la presenza, fra le altre, della tomba di Momonosuke; come può la sua tomba avere un aspetto tanto vetusto sebbene egli sarebbe nato solo diversi anni dopo?

Salti spazio-temporali? Invecchiamento rallentato? Doppelgänger o omonimo? Per ora qualsiasi di queste opzioni potrebbe risultare veritiera.

MA, alla luce di ciò che è stato detto a Zou, le parole di Momo nel capitolo 820 mi rimbombano in testa: egli afferma di aver conosciuto Roger, ma di non ricordarsi molto dei particolari.

Oda non inserisce mai citazioni così inusuali a caso, sicuramente a breve sapremo che stratagemma è riuscito a escogitare e che cosa avrà voluto dire tramite le parole del piccolo superstite del clan Kouzuki.

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