Tenguyama Hitetsu: analisi e teorie

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Il capitolo 912 prosegue con le vicende del naufragio dei Mugiwara durante l’avvicinamento al regno di Wano, introducendoci nuovi interessanti personaggi

Oltre alle bizzarre creature che vi dimorano, sulle coste di Wano veniamo a contatto con la piccola Tama, che si rivelerà poi essere allieva di un maestro che condivide, in tutto e per tutto, l’aspetto di un Tengu: la maschera dall’espressione inquieta e dal lungo naso, le folte ali, gli enormi zoccoli giapponesi e le vesti tipiche dell’asceta di montagna, ovvero dello Yamabushi.

I Tengu sono creature millenarie facenti parte del folclore orientale, venerati sia come incarnazioni folli e malvagie in grado di arrecare ogni sorta di calamità, sia come manifestazioni divine che abitano nei recessi più profondi e selvaggi delle montagne, nel ruolo di protettori e donatori di benefici spirituali e materiali. Il loro aspetto è strettamente legato all’habitat, spesso raffigurati come ibridi antropomorfi di uomo-uccello, oltre a ciò, queste creature sono spesso in grado di trasformarsi in volpi, uccelli o cani procioni, teletrasportarsi e comunicare tramite telepatia; sono abili combattenti ed armaioli, talvolta prendono sotto la loro ala protettrice esseri umani a cui insegnare parte delle loro tecniche. 

Il personaggio che appare bruscamente di fronte a Rufy, presenta chiaramente gran parte di queste caratteristiche, oltre a possedere un carattere piuttosto irrequieto e facile all’ira.

Tama potrebbe avere dei collegamenti con il clan Kouzuki: possiamo supporre che questo maestro si sia immischiato negli affari politici del paese, ritirandosi come eremita montano e prendendo sotto custodia la giovane tessitrice per non destare sospetti; sempre all’interno della mitologia, infatti, ai Tengu si attribuisce un istinto politico, e, alla fine dell’epoca Edo, gli ufficiali governativi affiggevano avvisi in cui intimavano a tali creature di lasciare la zona prima della visita dello Shogun. 

Tant’è vero che, nel capitolo 912, ci rivela non solo il proprio nome, ma di essere un forgiatore di spade e persino un possessore di alcune delle lame Meito; il particolare più significativo, però, è la sua discendenza: accenna infatti che Kotetsu, leggendario spadaio, fu un suo antenato (forgiatore, fra le altre, della Sandai Kitetsu di cui Zoro entra in possesso durante la saga di Rogue Town). 

Sotto quella maschera si nasconde un’interessante personalità, fondamentale per comprendere al meglio cosa è successo e cosa sta attualmente accadendo al regno dei Samurai, come infatti dimostra narrando gli avvenimenti del villaggio di Amigasa e del regime tirannico che Kaidou sta applicando al resto del regno.  

Questo Tengu la sa molto lunga, almeno quanto il suo naso (o quello di Usopp).

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