Tra ideali e falsi miti: l’evoluzione di un pirata – La Iena Bellamy

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                                                                                                         [ ARTICOLO DI LOWLOW]

 

Apparso per la prima volta nel capitolo 222, Bellamy ci viene presentato come un pirata crudele e arrogante. Anch’egli come Doflamingo crede fermamente negli ideali della nuova era della pirateria che ritiene occuperà il posto di quella dei pirati sognatori.

 « Ma quale città d’oro?! Ma quale isola nel cielo?! È finita l’epoca dei pirati sognatori! Voi rappresentate solo una vergogna per la classe dei veri pirati. In questa era, quelli che non hanno la vera forza… sono quelli che verranno uccisi dalla loro fantasia! »

Quest’aspetto del suo carattere è la prima “facciata” che viene presentata al lettore; in particolar modo nella scena in cui lui e i suoi sottoposti deridono Rufy solo perché stava cercando la famosa isola nel cielo. Per un uomo come lui, queste fantasie e questi sogni sono solo cose che distraggono un pirata da quello che deve essere il suo vero obiettivo, cioè ottenere la ricchezza e soddisfare i propri interessi personali. Aspetti fondamentali di questo “primo” Bellamy sono appunto il nichilismo generale nei confronti del mondo e una vita dedita esclusivamente al materialismo.

Un soprannome azzeccato: Non a caso nella prima parte del manga il suo soprannome è “iena” ed è ripreso proprio dai suoi modi di fare crudeli e opportunistici. Egli si confronta solo con nemici che è sicuro di battere e una volta sconfitti li deruba delle loro ricchezze proprio come le iene rubano il cibo agli altri animali. Inoltre queste azioni sono contornate da atti di derisione verso la vittima; tipico è il suo ghigno con la lingua di fuori proprio come una vera Iena. Da questi animali ha poi ereditato un’altra peculiarità: le Iene di solito si “atteggiano” solo con animali più deboli mentre (Re Leone docet) evitano lo scontro diretto con quelli più maestosi e forti limitandosi a mangiare i loro avanzi. Basti pensare alla scena in cui a Jaya si presenta Doflamingo: da pirata arrogante e sicuro di se, la nostra Iena si riduce a chiedere perdono e a implorare pietà al Fenicottero.

 

Contrasto col suo omologo: Forse non tutti sanno che questo personaggio è ispirato al pirata realmente esistito Samuel Bellamy. Egli però era noto per la misericordia e la generosità verso coloro che catturava nelle sue incursioni tanto da essere chiamato “il principe dei pirati”. La curiosità sta proprio qui: è interessante vedere, come alcune volte, il maestro Oda si diverta a delineare la psicologia dei suoi personaggi ponendola in opposizione con quella delle persone reali cui gli stessi s’ispirano. Di certo il nostro Bellamy non ha queste caratteristiche d’animo ma una cosa che li accomuna c’è ovvero il fisico possente (che la iena si ritrova nel post time skip). Ultima riflessione riguarda il fatto che Samuel morì giovanissimo, all’età di 29 anni… chissà se il “Sensei” avrà riservato la stessa sorte per il nostro pirata?!

Successivamente accade però qualcosa che cambierà per sempre il suo pensiero verso il mondo.

 

L’evoluzione: Riappare due anni dopo a Dressrosa, profondamente mutato, non solo nell’aspetto esteriore. Oltre ad aver acquisito una fisicità degna di nota, ha imparato a utilizzare l’ambizione e dimostra anche un atteggiamento molto più maturo e cauto. Qui dice a Rufy di essere stato anche lui su Skypiea e di aver preso una delle colonne d’oro per donarla a Doflamingo e ottenere così una possibilità di rientrare a far parte della sua ciurma. Sappiamo che sull’isola nel cielo egli ha perduto tutti suoi compagni; questo deve averlo sicuramente traumatizzato ma, secondo me, lo è stato più per il fatto che probabilmente si sia scontrato con personaggi molto forti come gli Shandia e la Popolazione celeste (i quali sono tutti abili guerrieri). Questo deve avergli fatto perdere molta della sua arroganza ma ciò che lo ha colpito più nel profondo, non è tanto la consapevolezza di non possedere tutta questa grande forza, ma è proprio l’esistenza stessa di Skypiea: egli si ritrova a pensare che forse quei pirati sognatori non sono poi tanto stupidi quanto li riteneva. Questo è il primo mattone che cade dal muro dei suoi ideali; da qui inizia, difatti, il processo di mutamento.

Bellamy, in tutto ciò, decide lo stesso di portare un dono al Fenicottero per ottenere indulgenza e una riammissione nella ciurma di Donquijote.

La caduta di un mito: Quest’azione ci fa capire quanto egli stimi e rispetti profondamente Doflamingo. Difatti partecipa al Corrida Colosseum non per impossessarsi del frutto Foco-Foco ma per entrare definitivamente nella ciurma del Flottaro.

A fronte di ciò voi provate a immaginare come deve essersi sentito dopo aver scoperto che Dellinger era stato mandato direttamente da Doflamingo per farlo fuori. Infatti, turbato profondamente da questo tradimento, decide di andare a chiedere spiegazioni al Fenicottero che però lo deride per la sua inutilità e lo colpisce senza avere la minima pietà, lasciandolo in fin di vita. Quest’azione rappresenta per Bellamy un decadimento di tutto ciò in cui aveva creduto fino ad allora; gli ideali prendono forma e si presentano come quello che sono; ovvero delle illusioni!

Il mito in cui riversi la tua fiducia viene a cadere e con esso anche la stima verso te stesso poiché assumi la consapevolezza di aver ammirato per tutta la vita la persona sbagliata. Il muro che si era costruito crolla definitivamente e questo lascia spazio a un terreno nuovamente edificabile. Tuttavia egli dimostra di aver sviluppato un enorme senso di orgoglio e decide lo stesso di sostenere il suo ultimo combattimento contro Rufy e proprio in quest’azione c’è l’enorme volontà di difendere, nonostante tutto, i propri ideali.

La rinascita: In realtà quello che tutti vediamo è che Bellamy affronta questo scontro non perché volesse fare un favore a Doffy ma poiché impone a se stesso che, se proprio deve morire, vuole farlo per mano di una persona che adesso rispetta e stima davvero. Dopo aver subito vari attacchi Rufy decide di mettere fuori gioco Bellamy e lo fa con un solo pugno; ma quel singolo pugno è il colpo della liberazione. La liberazione da un falso mito, la liberazione da un orgoglio insensato che lo ha portato quasi al suicidio. Con questo colpo la Iena muore per poi rinascere, con la consapevolezza di avere un nuovo mito da stimare, una nuova persona da rispettare che, oltre a ricevere questo rispetto, lo da a sua volta e quest’uomo è il futuro Re di pirati: Mugiwara no Rufy.

Dopo la sconfitta di Doflamingo decide, però, di non unirsi alla flotta del suo nuovo idolo (a dimostrazione ancora una volta del suo forte orgoglio personale) ma di aiutarlo in un futuro nel caso ne avesse bisogno e inizia così a viaggiare in solitaria. Sono sicuro che lo rivedremo molto presto.

Con questo (forse) termina il processo evolutivo di un uomo prigioniero delle sue illusioni, profondamente mutato e, finalmente, libero.

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