[articolo di ian d. cris]
Oggi, con l’uscita del capitolo 735 di One Piece, vorrei toccare un argomento che pochi di voi conosceranno ma, mi aspetto che apprezziate tutti.
Sto parlando della caratterizzazione che Oda sensei dà al personaggio di Violet.
Quando ci viene presentata per la prima volta, dà l’impressione di essere una ballerina di flamengo ( dato il fatto che Dressrosa=Spagna).
Ma nel capitolo di oggi, Kin’emon gli attribuisce l’appellativo di kunoichi: donna ninja.
Ma cosa sono nel dettaglio le kunoichi?
Ve lo spiego subito:
Le Kunoichi erano le donne Ninja, le quali spiavano e combattevano con le tecniche Ninja (in vari e differenti modi). Per mezzo di inganni e di un ‘combattimento fiorito’ insieme alle loro abilità marziali. La Kunoichi era una spia, portava messaggi e osservava. Il suo allenamento, sebbene fosse simile a quello della sua controparte maschile, era focalizzato di più sulle tecniche psicologiche, includendo la manipolazione, la dissimulazione, lo charme femminile e l’utilizzo dell’intuizione femminile.
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Erano anche esperte non solo nel giocare con le emozioni degli altri, ma anche a tenere le loro emozioni sotto controllo. Non potevano innamorarsi del loro bersaglio!!
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Queste donne, o Kunoichi come venivano chiamate, avevano uno speciale allenamento sulle capacità psicologiche e sull’intuizione. Imparando a manipolare gli uomini importanti nella gerarchia nemica, e conoscevano come poter nascondere delle lame dentro strumenti musicali oppure in giocattoli sessuali.
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Nell’antico Giappone le Kunoichi erano una sorellanza, c’erano donne esperte nell’inganno e maestre dell’assassinio. Donne aiutanti nei templi, concubine e serve si muovevano con facilità all’interno del palazzo del signore feudale. Perché queste donne erano virtualmente inosservate, ed erano libere di fare atti di spionaggio con poche interferenze o addirittura senza interferenza.
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Le Shimma kunoichi, membri donna di una famiglia Ninja, erano allenate come spie a non innamorasi del loro bersaglio o a non perdere lo scopo dopo che avevano avuto successo nella seduzione. Le Karima kunoichi erano donne che non facevano parte del clan ma erano assoldate come domestica, intrattenitrice, prostituta, artista, ecc. ed al tempo stesso, la donna Ninja spesso compieva alcuni ruoli come l’uomo, lavorando nella sicurezza e per le forze dell’ordine.
La parola kunoichi oltre a poter significare “Prima delle Nove” o “Fiore Avvelenato”, significa anche “donna” quando si mettono gli ideogrammi assieme. In giapponese, il ‘ku’ è scritto in hiragana, ‘no’ in katakana e ‘ichi’ in kanji – mettendo i tre assieme, si ha la parola giapponese (in kanji) che vale per donna.
Il Kunoichi-jutsu ruota intorno all’arte dell’inganno, queste donne/guerriere basavano il loro allenamento su tattiche a sorpresa e armi nascoste. Una Kunoichi non sprecava mai energie in combattimenti. Le loro abilità nel combattimento disarmato e armato facevano uso strategico dei punti vitali in modo da vincere molto velocemente.
Sempre vigile, la Kunoichi non era mai vittima, nonostante potesse apparire indifesa e bisognosa di aiuto, questo era un trucco, in realtà la Kunoichi usava la sua apparenza esterna ed il condizionamento emozionale per manipolare in modo da poter colpire come voleva.
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Le donne Kunoichi non perdono la loro femminilità anzi sono spinte ad utilizzarla come una delle loro armi naturali, per praticare le arti marziali non serve la forza fisica, infatti una delle cose più importanti delle arti marziali è divenire un Shinjin cioè un essere umano completo, appunto attraverso il percorso delle arti marziali arrivando all’unione con l’universo e comprendendo appieno i concetti della natura.
Ok, io ho finito di annoiarvi con tutte queste informazioni orientali 😀
Se comunque tutte queste analogie vi sono piaciute e vi hanno intrattenuto un pò, lasciate un bel “mi piace” qui sotto e commentate pure se volete aggiungere qualcosa anche voi!
Alla prossima!